Pagina 3 | Italia, 10 anni fa l'ultimo Mondiale: cosa fanno oggi gli azzurri, uno gioca con la Croazia

Nel giorno di Croazia-Italia, partita decisiva per il passaggio del turno degli azzurri agli ottavi di finale dell'Europeo, ricorre un triste anniversario. Dieci anni fa andava infatti in scena l'ultima partita della Nazionale a un Mondiale, disputata il 24 giugno 2014 contro l'Uruguay. Novanta minuti che, visto l'1-0 per i sudamericani, sancirono la seconda eliminazione consecutiva alla fase a gironi della manifestazione. Nelle sfida alla Croazia di oggi potrebbe vedersi ancora uno dei titolari dell’Italia di Prandelli. Quanto agli altri, ecco chi erano e cosa fanno oggi.

Italia-Uruguay 10 anni dopo: porta e difesa

Seppur non in campo, Gianluigi Buffon vivrà Croazia-Italia ancora da protagonista. Questa volta non sarà a difendere i pali degli azzurri come nel 2014, ma si siederà in panchina nel suo nuovo ruolo di Capo Delegazione della Nazionale. 

La difesa era composta dalla celebre BBC, già protagonista dei successi della Juventus con Antonio Conte. Come braccetto di destra c'era Andrea Barzagli, oggi in procinto di iniziare la sua prima avventura da allenatore alla Fiorentina U16. Al centro ad impostare spazio a Leonardo Bonucci, che ha da poco dato l'addio al calcio giocato dopo l'ultima stagone trascorsa tra Union Berlino e Fenerbahce. A chiudere la linea difensiva c'era poi Giorgio Chiellini, protagonista contro l'Uruguay del celebre morso subito e non sanzionato da parte di Luis Suarez. Oggi ha iniziato a muovere i suoi primi passi da dirigente al Los Angeles FC, prima di un probabile ritorno alla Juventus.

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Il centrocampo di Italia-Uruguay

Il primo nome del centrocampo contro l'Uruguay è quello di Claudio Marchisio, espulso al 59' per un intervento giudicato troppo duro su Egidio Arevalo. L'ex Juve ha dato l'addio al calcio giocato nel 2019 dopo un anno in Russia allo Zenit San Pietroburgo. In cabina di regia chiaramente Andrea Pirlo, alla sua ultima partita disputata in un Mondiale. Oggi è l'allenatore della Sampdoria dopo le esperienze alla Juve e al Fatih Karagumruk. Si prosegue con Marco Verratti, che nel 2014 era ad inizio carriera.

Oggi è finito fuori dal giro della Nazionale dopo il trasferimento in Qatar all’Al-Arabi. Spazio poi a Mattia De Sciglio sulla fascia, che all'epoca era ancora al Milan. Nell’ultima stagione con la Juve è sceso in campo in una sola occasione, dopo una lunga assenza causata dalla rottura del crociato. Dall'altra parte c'era invece Matteo Darmian, unico superstite di quel Mondiale. Contro la Croazia potrebbe essere ancora titolare a sinistra al posto di Dimarco.

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Il duo d'attacco di Prandelli

La coppia d'attacco azzurra era composta dal duo formato da Ciro Immobile e Mario Balotelli. Il primo era un promettente attaccante 24enne che si era già laureato capocannoniere della Serie A con il Torino. Balotelli aveva invece appena lasciato il Manchester City per fare ritorno in Italia al Milan. Concluderà quel Mondiale come uno dei principali indiziati per l'eliminazione azzurra, nonostante il gol all'esordio contro l'Inghilterra.

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Da Thiago Motta a Cassano: la panchina dell'Italia di Prandelli

Uno dei tre subentranti in nella partita contro l’Uruguay era il 31enne Thiago Motta, in forza al Psg dopo l'addio all'Inter. Oggi sta per iniziare la sua avventura più importante da allenatore alla Juventus, dopo l'impresa Champions appena conquistata con il Bologna. Il secondo cambio di Prandelli fu poi Antonio Cassano, subentrato al 71'. Nel 2014 era stato protagonista di un'ottima annata al Parma, chiusa con 12 gol e 7 assist in campionato.

L'ultimo della lista è Marco Parolo, oggi opinionista in tv con Dazn dopo il ritiro dal calcio giocato nel 2021 con la maglia della Lazio. Il ct Cesare Prandelli, che diede l'addio subito dopo la sconfitta contro l'Uruguay, si è invece dimesso dalla Fiorentina nel 2021 per motivi personali e non sembra essere intenzionato a tornare in panchina.

 

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Il duo d'attacco di Prandelli

La coppia d'attacco azzurra era composta dal duo formato da Ciro Immobile e Mario Balotelli. Il primo era un promettente attaccante 24enne che si era già laureato capocannoniere della Serie A con il Torino. Balotelli aveva invece appena lasciato il Manchester City per fare ritorno in Italia al Milan. Concluderà quel Mondiale come uno dei principali indiziati per l'eliminazione azzurra, nonostante il gol all'esordio contro l'Inghilterra.

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