Chiellini, la delusione Juve e il difensore del futuro: “Come lui davvero pochi”

La leggenda bianconera tra Europei, finali di Champions e futuro: “A settembre torno a Torino”

Nel giorno di Spagna-Italia, seconda giornata della fase a gironi degli Europei 2024, Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di As. L'ex difensore e capitano della Juve è stato tra i grandi protagonisti nella semifinale dello scorso torneo, terminata con il trionfo azzurro ai calci di rigore. Delle emozioni che Chiellini e tutti gli italiani sperano di poter rivivere dopo la grande delusione della mancata qualificazione ai Mondiali.

Chiellini: "Il ritiro è uno shock per tutti"

L'ex difensore è tornato sulla sua scelta di ritirarsi dal calcio giocato dopo l'esperienza in Mls: "Nell'ultimo anno con la Juve potevo ancora giocare, ma ho potuto vedere quanto era diventato difficile per me recuperare. A Los Angeles ho vissuto due grandi stagioni, abbiamo raggiunto due finali e ne abbiamo vinta una... Con la famiglia l'idea era quella di tornare in Italia dopo l'estate. La cosa bella è che ho scelto tutto quello che mi è successo: venire a Los Angeles quando mi mancava ancora un anno alla Juve e ritirarmi quando mi hanno offerto di continuare. Quando arriva il momento è uno shock per tutti. A volte non ti rendi conto dei segnali inviati dal corpo, che gradualmente ti abbandona. Il problema è che, a volte, non succede a poco a poco: quando capita all'improvviso è molto più difficile reagire e adattarsi".

Quindi un commento sul presente, con il nuovo ruolo nella dirigenza del Los Angeles FC: "Lavoro vicino al lato sportivo, ma anche a quello commerciale. È interessante e sto imparando molto".

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Chiellini ricorda Juve-Real Madrid

Chiellini ha quindi ricordato le tante sfide contro squadre spagnole nella sua carriera: "Se devo scegliere una foto che mi rappresenti, scelgo quella della semifinale del 2015 contro il Real Madrid con la benda sul viso, tra Marcelo e Varane. Quell'immagine dice tutto. La finale del 2017 è stata una delusione cocentissima, ci abbiamo creduto più che nella finale del 2015 contro il Barcellona. Il Madrid, come contro il Dortmund, ti lascia sfogare e poi ti uccide: a noi è successa la stessa cosa. Nei quarti di finale del 2018 avremmo meritato di andare almeno ai rigori, abbiamo dominato nella gara di ritorno e poi è successo quello che è successo con il rigore all'ultimo minuto. Un'altra delusione, ma quella del 2017 è stata peggiore". A proposito del Real di Ancelotti, l'ex difensore si è espresso così: "Sono molto contento per Ancelotti e ho scritto a Pintus, con cui ho lavorato alla Juve. Se un club italiano non poteva vincere, ero entusiasta che lo facesse lui. Carlo è stato uno dei pochi con cui mi sarebbe piaciuto lavorare. Sono stato fortunato: Lippi, Capello, Prandelli, Conte, Allegri, Mancini... Mi mancavano Ancelotti e Spalletti per fare bingo".

Da ex compagno, Chiellini ha poi parlato anche dell'eterno dualismo tra Ronaldo e Messi: "Ho giocato con Cristiano e ho pensato che fosse incredibile, ma sono sicuro che chi ha giocato con Messi dica lo stesso. Per me erano allo stesso livello, scrivevano pagine leggendarie alimentando la loro costante sfida, gol dopo gol. Ricordo il mio primo incontro con Messi al trofeo Gamper del 2005. Capello mi ha inserito a centrocampo in un 4-4-2, con Pessotto terzino sinistro che marcava Leo e Cannavaro che raddoppiava. Alla fine del primo tempo eravamo sotto shock per quello che quel ragazzo stava combinando. Cristiano è il giocatore che ha segnato più gol contro la mia Juve, non è stato facile. L'argentino non ha mai segnato giocando contro di me, mentre CR7 lo ha fatto in tutti i modi possibili".

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Spagna-Italia, i ricordi di Chiellini

Si entra poi nella fase dei ricordi, con le prime sfide tra Spagna e Italia agli Europei 2012: "Nella fase a gironi abbiamo avuto il tempo e la forza per prepararci ad affrontare la Spagna. La finale è stata una situazione molto diversa: abbiamo giocato giovedì sera a Varsavia, siamo arrivati alle cinque del mattino a Cracovia e sabato mattina abbiamo viaggiato altre tre ore fino a Kiev. Non c'è stato tempo per recuperare e, contro un avversario più forte come loro, avremmo avuto bisogno di due o tre giorni in più. Ho iniziato la finale praticamente senza essermi allenato. Eravamo fisicamente devastati: avevamo dato tutto contro la Germania".

Nel 2021 è però arrivata la rivincita: "Con la Spagna ho perso molto, ma ho anche vinto molto. Ho iniziato con i quarti di finale del 2008, che è stata la mia consacrazione internazionale. Lo 0-0 con il Barcellona nel 2017 è un altro bel ricordo, al termine di una settimana perfetta con il 3-0 dell'andata e anche la mia laurea. A Euro 2016 ho segnato un gol nei quarti di finale che abbiamo vinto e nel 2021 abbiamo vissuto l'unica partita del torneo in cui abbiamo sofferto. Gli spagnoli sono stati gli amici/nemici di tutta la mia carriera dal 2001, con l'Europeo Under 16, quando ho perso ai quarti di finale contro Torres e Iniesta ai rigori. Quanto sono stato fortunato a crescere contro rivali come Fernando e Andrés dai 17 ai 40 anni? Lottiamo molto in campo, ma alla fine quello che resta è il rispetto reciproco. Ci siamo picchiati, ci siamo insultati, abbiamo dato tutto e ora possiamo guardarci con un sorriso. È stato un onore incontrare giocatori che hanno segnato un'epoca così tante volte".

Non poteva mancare poi una domanda sul famoso episodio con Jordi Alba al momento dei calci di rigore della semifinale 2021: "Vediamo, è successo qualcosa di strano. La medaglia dell'arbitro aveva due facce, una rossa e una blu. Logicamente la Spagna era quella rossa e noi quella blu. Poi, quando è stato il momento di decidere chi avrebbe tirato per primo, l'arbitro ha detto: 'Italia rossa, Spagna blu'. Non so perché abbia cambiato, c'era confusione. È uscito rosso e ho detto ok, tocca a noi. Jordi dice 'no', e io rispondo: 'Sì, bugiardo, è il mio turno' e mi metto a ridere. Abbiamo sofferto per 120 minuti e sarebbe stato difficile per me tirare il rigore. Sentivo la tranquillità che, per quella partita, avevo già fatto il mio e volevo solo godermi il momento".

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Chiellini: "Europeo il ricordo più bello della mia carriera"

Chiellini ha poi raccontato le emozioni nel laurearsi campione d'Europa con la Nazionale: "A dicembre dell'anno precedente stavo pensando di ritirarmi. Mi ero appena operato il legamento crociato e non potevo avere continuità. Poi, essendo una persona testarda, ho iniziato a cambiare i miei metodi di allenamento, abbandonando i pesi e lavorando solo sull'elasticità e sulla postura. Ho giocato ogni tre giorni per sei mesi e sapevo che sarebbe stato il mio ultimo Europeo al 100%, volevo godermelo e penso che si sia visto. Poi è arrivata la voglia di giocare anche il Mondiale ma, come sempre, quella competizione mi ha fatto solo stare male. Vincere a Wembley è stata la più grande soddisfazione della mia vita da calciatore. Mi mancava un trofeo internazionale e penso di averlo meritato per tutte le volte che ci sono andato vicino".

Chiellini esalta Bastoni: "È il migliore"

L'ex difensore si è quindi espresso sull'Italia di oggi, impegnata ancora una volta contro la Spagna: "Il gruppo è cambiato molto, Spalletti sta facendo un ottimo lavoro ed è la garanzia del progetto. Ho parlato con alcuni azzurri e mi dispiace non esserci, ma gli impegni me lo impediscono. La nuova difesa? Il migliore al momento è Bastoni, a livello tecnico ce ne sono pochi così e sta crescendo bene. Gioca in una difesa a tre, ma si scambia di posizione, si propone in attacco e ha un'enorme tranquillità nel toccare la palla. Potrebbe essere un grande difensore centrale spagnolo".

Spazio poi per un commento proprio sulla difesa delle Furie Rosse: "Cubarsí è incredibile. Alla sua età pensavo a tutto, tranne che a fare il titolare al Barcellona... Ha personalità, qualità, mi sembra quasi stupido dire che deve migliorare: ha 17 anni, la cosa strana è che gioca già così bene, non so come faccia. Mi dispiace così tanto che alla fine non sia entrato nella lista. Sergio Ramos? È stato il difensore più forte e deciso della nostra generazione. Calciatore totale, la sua personalità ha dato luce al resto della squadra. Nessuno, nel calcio di oggi, può essere paragonato a quello che è stato Sergio. Con tutto il rispetto, nessuno al mondo si avvicina a lui".

Chiellini: "Ecco le mie favorite per l'Europeo"

Sulle squadre più attrezzate per vincere l'Europeo, Chiellini ha parlato così: "Francia, Inghilterra e Portogallo sono le favorite, le altre sono dietro, ma attenzione: quando abbiamo vinto noi non eravamo tra i migliori. Si tratta solo di essere pronti per tre settimane, forse meno. Il Portogallo, nel 2016, ha vinto dopo una mediocre fase a gironi. Se tutto va bene, puoi arrivare fino alla Coppa".

Infine un commento sul futuro: "A settembre tornerò a Torino, che è casa mia, ma è stata una decisione di famiglia. Ho un contratto da ambasciatore con la Juventus che è stata la squadra della mia carriera, anche se è troppo presto per parlare del mio futuro. Devo continuare a imparare e accumulare energie per ricominciare al massimo".

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Nel giorno di Spagna-Italia, seconda giornata della fase a gironi degli Europei 2024, Giorgio Chiellini ha parlato ai microfoni di As. L'ex difensore e capitano della Juve è stato tra i grandi protagonisti nella semifinale dello scorso torneo, terminata con il trionfo azzurro ai calci di rigore. Delle emozioni che Chiellini e tutti gli italiani sperano di poter rivivere dopo la grande delusione della mancata qualificazione ai Mondiali.

Chiellini: "Il ritiro è uno shock per tutti"

L'ex difensore è tornato sulla sua scelta di ritirarsi dal calcio giocato dopo l'esperienza in Mls: "Nell'ultimo anno con la Juve potevo ancora giocare, ma ho potuto vedere quanto era diventato difficile per me recuperare. A Los Angeles ho vissuto due grandi stagioni, abbiamo raggiunto due finali e ne abbiamo vinta una... Con la famiglia l'idea era quella di tornare in Italia dopo l'estate. La cosa bella è che ho scelto tutto quello che mi è successo: venire a Los Angeles quando mi mancava ancora un anno alla Juve e ritirarmi quando mi hanno offerto di continuare. Quando arriva il momento è uno shock per tutti. A volte non ti rendi conto dei segnali inviati dal corpo, che gradualmente ti abbandona. Il problema è che, a volte, non succede a poco a poco: quando capita all'improvviso è molto più difficile reagire e adattarsi".

Quindi un commento sul presente, con il nuovo ruolo nella dirigenza del Los Angeles FC: "Lavoro vicino al lato sportivo, ma anche a quello commerciale. È interessante e sto imparando molto".

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