Juve, cinque buone ragioni per non cedere Chiesa

Schierato da Spalletti nel suo ruolo naturale, Federico è tornato a essere protagonista in Nazionale, come nel 2021. Un'indicazione forte e chiara per Motta, dopo le incomprensioni tattiche con Allegri e nonostante le sirene di mercato sempre più insistenti (Roma e Napoli)
Juve, cinque buone ragioni per non cedere Chiesa© mastrodonato-ag aldo liverani

Ha detto bene Alessio Tacchinardi, stamane a Tuttosport, intervistato da Stefano Salandin, inviato in Germania per seguire la fase finale dell'Europeo: "Se la Juve vende Chiesa, per me commette un errore. Sì, lui accusa pause in campo, ma un motore terrificante a livello esplosivo, nell'uno contro uno è unico e gli si deve lasciare libertà d'azione. Alla Juve non hanno mai visto il vero Chiesa: prima la competizione con Ronaldo, poi l'infortunio, poi le richieste tattiche di Max. Chiesa si è sempre sentito incompreso, ma ha potenzialità enormi, ancora inespresse. E, per me, quando in squadra hai un forte, te lo tieni". Spalletti contro l'Albania ha schierato Federico nel suo ruolo naturale e l'attaccante ha fatto faville sino a quando non è stato colpito alla caviglia, accusandone le conseguenze nel prosieguo della partita. Fortunatamente, la botta è stata riassorbita e la sua presenza contro la Spagna non è a repentaglio. Il ct ha dato un'indicazione forte e chiara anche a Thiago Motta e alla Juve che il successore di Allegri ha in testa.

Juve, perché non vendere Chiesa

Ci sono almeno cinque buone ragioni per non cedere Chiesa. 1) Nel ruolo a lui più congeniale e, quindi se, impiegato secondo le sue caratteristiche, Federico è uno dei migliori interpreti in circolazione. 2) Utilizzato nel modo ideale, il suo apporto in tandem con Vlahovic risulterà certamente più proficuo di quanto non lo sia stato nell'ultima stagione (37 presenze e  10 gol, di cui 33 collezionate in campionato andando a segno per 9 volte;  4 partire e 1 rete in Coppa Italia). 3) Chi, nei mesi scorsi, ha storto il naso per le pause di rendimento accusate dal giocatore, ha dimenticato in fretta quali siano state le conseguenze del gravissimo infortunio patito il 9 gennaio 2022 a Roma, quando ha riportato la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo costrinse a tornare in campo soltanto dieci mesi dopo (2 novembre 2022), rimandando l'appuntamento con il gol al 19 gennaio 2023, cioè 378 giorni dopo l'incidente. 4) Chiesa ha appena 26 anni,  è sotto contratto con la Juve sino al 30 giugno 2025, è un patrimonio della Juve che si sta rivalutando, vederlo sarebbe masochistico. 5) Anche perché, se la Juve lo cedesse in Italia, andrebbe a rafforzare una rivale (Napoli e Roma sono i club più interessati); lo stesso accadrebbe in caso di operazione estera con un'avversaria nella prossima Super Champions League. Senza contare che, partito Chiesa, bisognerebbe ingaggiare un sostituto all'altezza: sul mercato ce ne sono pochi e quei pochi costano moltissimo.

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