Spalletti e le indicazioni su Chiesa: "Così gioca bene e si sente a posto..."

Il ct degli Azzurri, insieme al portiere del Tottenham Vicario, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'amichevole con la Bosnia, l'ultima prima di Euro2024: le dichiarazioni

"Mi aspetto di vedere che si mettono in pratica le analisi fatte dopo la gara contro la Turchia. Con i ragazzi c'è stato tempo di provare delle cose e mi aspetto di vedere che hanno capito delle cose e si faccia meglio. Davanti gioca Scamacca". Il ct dell'Italia Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'amichevole con la Bosnia-Erzegovina, l'ultima prima della partenza per la Germania per Euro2024: "Con l'esclusione di Orsolini addio al 4-3-3 e al 4-2-3-1? "No, nella posizione di esterno alto a destra possono giocare Cambiaso, Chiesa o Pellegrini, quindi abbiamo delle possibilità per quella zona di campo".

Su Barella, Meret, Fagioli e Buongiorno

"Per Barella c'è ottimismo fin dal primo momento perché è sempre stato tutto sotto controllo. Quando c'è un affaticamento bisogna aspettare un giorno o due, ma oggi è diventato tutto più chiaro. Non può essere preso in considerazione per la sfida di Empoli, ma per l'Albania sì, siamo fiducioso. Meret? Lo stesso discorso. Fagioli? Sì, mi è piaciuta la sua interpretazione e domani giocherà insieme a Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po' di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale. Dobbiamo provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po' tutto con questi 26 giocatori. Buongiorno giocherà dal 1'? Sì", aggiunge Spalletti.

Su Euro2024

"Penso che sia giusto vista la nostra posizione e che siamo quelli a cui deve essere aperto tutto. Non ci sarà mai una posizione di tranquillità perché siamo l'Italia, per cui dobbiamo aspirare a tantissimo. Poi dopo essersi preso carico con l'affetto e la passione dei nostri sportivi, bisogna andare a giocare e le partite ti mettono di fronte a delle difficoltà. Bisogna dimostrarsi capaci di saper reagire a delle possibilità. Il futuro ci viene concesso d'ufficio, poi dipende come lo vivi. Sappiamo da dove veniamo. Sicuramente la migliore cosa non è dire a questi ragazzi che l'unica cosa possibile è vincere l'Europeo, quando sono arrivato c'era una ferita aperta ancora importante. Agli Europei ci stiamo andando, poi vediamo di crescere in questo percorso ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Abbiamo vinto nel 2021, ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi, stiamo lavorando in maniera seria. Non sono stato io a sceglierli, sono loro a meritarsi questa maglia, io ho solo scelto i migliori", prosegue Spalletti.

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Su Chiesa e la 10 a Pellegrini

"Chiesa non è soddisfatto della sua prova a Bologna contro la Turchia: lo facciamo ripartire, così gioca bene e si sente a posto. Pellegrini? Per le qualità che ha può vestire la numero 10 in maniera corretta, è fatto di quella pasta lì ed è un giocatore che sa galleggiare, sa calciare le punizioni e i rigori. Ha il piede per mettere quella palletta morbida ed è sempre messo bene con la postura del corpo, sa saltare l'uomo nello stretto. E poi c'è Barella che si avvicina a un numero 10, anche se lui fa tantissima strada. Ma questo lo rende ancora più forte, lo migliora. Siamo messi in maniera corretta nella zona dei numeri 10", afferma ancora Spalletti.

Sulla Bosnia

"Una squadra che fa delle ripartenze la sua prima qualità, mantengono il blocco squadra basso e ti danno la sensazione di poter gestire la partita. Se non sei equilibrato sulle ripartenze puoi soffrire, se sbagli troppi passaggi può rivenire fuori la gara contro la Turchia. Bisogna riuscire ad avere la qualità per ritagliarsi i mezzi spazi che creano difficoltà nelle marcature", l'analisi di Spalletti.

Sul ritorno al Castellani da ct

"I biglietti li ho comprati tutti io... Ci saranno tutti i miei amici, sicuramente mi sentirò a casa mia perché lì ho vissuto momenti bellissimi e tutta la mia infanzia. Sono stato allenatore del settore giovanile, ho allenato la prima squadra, è stata una esperienza bellissima che mi dà emozioni importantissime quando me la ricordo. Sarà molto emozionante. Trent'anni fa avrei mai pensato di tornare al Castellani da ct? Questo è un azzurro ancora più acceso, splendente. È difficile rispondere: quando sono partito avevo sicuramente delle ambizioni, lavoravo per guidare una squadra di Serie A, ma in quel momento lì era impossibile immaginare questo momento qui. Però come detto prima il futuro lo abbiamo tutti davanti e poi dipende dalle azioni che fai. Dall'umiltà, dalla convinzione: sono due cose confinanti. Essere presuntuoso no, ma sopravvalutare gli avversari è ancora peggio così come non avere autostima delle proprie possibilità. Non me lo sarei immaginato: sarà un momento bellissimo", le parole di Spalletti, ex allenatore dell'Empoli, che lascia poi la parola a Guglielmo Vicario...

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La conferenza di Vicario

"Se sono qui significa che faccio la terza di fila da titolare e che la leadership di Donnarumma è a rischio? Io faccio il portiere, poi sceglie il mister. Io sono pronto in qualsiasi caso, anche per dare una mano da fuori. Si può sempre essere utili in qualsiasi frangente, poi siamo sportivi e vogliamo sempre competere. Sono sempre disponibile per la maglia della Nazionale". Inizia così la conferenza di Guglielmo Vicario, portiere di proprietà del Tottenham che siede accanto al ct Luciano Spalletti in sala stampa: "Torno ad Empoli un anno dopo con la maglia della Nazionale? È super emozionante tornare per la prima volta al Castellani con la maglia della Nazionale, ripensarci e prenderne coscienza domani sarà un momento emozionante: per me, per i miei genitori, per tanti empolesi che mi vogliono ancora bene e mi hanno permesso di giocare questa gara quì. È la squadra che mi ha dato la reale possibilità di mettermi in mostra in Serie A, di coronare il sogno di giocare in Premier League. Da quando sono partito mi sento più convinto nei miei mezzi, loro hanno avuto il coraggio e la follia di mettermi in mostra. Sarò sempre riconoscente all'Empoli".

Sull'esperienza all'estero

"Per me è stata una opportunità. Magari si gioca un calcio meno tattico, più fisico, ma fa parte di un percorso di crescita che volevo fare. Fa parte di un bagaglio di esperienze che secondo me un atleta fa bene a mettere nel proprio percorso. Probabilmente a volte il fatto di andarsi a confrontare con una cultura e lingua differente può creare un po' di problemi, magari al termine di un'annata non ti senti ancora adattato, integrato. Ma io credo ne valga la pena non solo dal punto di vista sportivo perché ti fa aprire anche un po' gli occhi: magari qui sei anche in comfort-zone, mentre da queste esperienze puoi crescere in convinzione, consapevolezza", aggiunge Vicario.

Sugli Europei

"Siamo pronti, poi giorno dopo giorno si può sempre migliorare. Siamo qui tutti i giorni per cercare di avvicinarci il più possibile al corretto comportamento, a quello efficace. Ogni giorno il mister batte sui tasti che a lui interessano e noi siamo degli umili esecutori, aggiungendo a questo l'ambizione della sfida e del non sentirsi inferiori a nessuno", prosegue Vicario.

Sulla costruzione dal basso

"Come tutte le cose vanno fatte per creare situazioni vantaggiose. In tante situazioni creare la superiorità numerica è un vantaggio, poi non può essere il portiere a cercare dei dribbling come fa Chiesa sulla destra: io non lo posso fare. Se fatta in maniera corretta ha grandissimo senso e negli ultimi tre anni sto passando anche io per questo processo perché prima non era richiesto. Ma fa parte della crescita di un atleta perché questo porta dei benefici: un piccolo rischio può portare grandi vantaggi", conclude Vicario.

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"Mi aspetto di vedere che si mettono in pratica le analisi fatte dopo la gara contro la Turchia. Con i ragazzi c'è stato tempo di provare delle cose e mi aspetto di vedere che hanno capito delle cose e si faccia meglio. Davanti gioca Scamacca". Il ct dell'Italia Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia dell'amichevole con la Bosnia-Erzegovina, l'ultima prima della partenza per la Germania per Euro2024: "Con l'esclusione di Orsolini addio al 4-3-3 e al 4-2-3-1? "No, nella posizione di esterno alto a destra possono giocare Cambiaso, Chiesa o Pellegrini, quindi abbiamo delle possibilità per quella zona di campo".

Su Barella, Meret, Fagioli e Buongiorno

"Per Barella c'è ottimismo fin dal primo momento perché è sempre stato tutto sotto controllo. Quando c'è un affaticamento bisogna aspettare un giorno o due, ma oggi è diventato tutto più chiaro. Non può essere preso in considerazione per la sfida di Empoli, ma per l'Albania sì, siamo fiducioso. Meret? Lo stesso discorso. Fagioli? Sì, mi è piaciuta la sua interpretazione e domani giocherà insieme a Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po' di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale. Dobbiamo provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Noi abbiamo un po' tutto con questi 26 giocatori. Buongiorno giocherà dal 1'? Sì", aggiunge Spalletti.

Su Euro2024

"Penso che sia giusto vista la nostra posizione e che siamo quelli a cui deve essere aperto tutto. Non ci sarà mai una posizione di tranquillità perché siamo l'Italia, per cui dobbiamo aspirare a tantissimo. Poi dopo essersi preso carico con l'affetto e la passione dei nostri sportivi, bisogna andare a giocare e le partite ti mettono di fronte a delle difficoltà. Bisogna dimostrarsi capaci di saper reagire a delle possibilità. Il futuro ci viene concesso d'ufficio, poi dipende come lo vivi. Sappiamo da dove veniamo. Sicuramente la migliore cosa non è dire a questi ragazzi che l'unica cosa possibile è vincere l'Europeo, quando sono arrivato c'era una ferita aperta ancora importante. Agli Europei ci stiamo andando, poi vediamo di crescere in questo percorso ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Abbiamo vinto nel 2021, ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi, stiamo lavorando in maniera seria. Non sono stato io a sceglierli, sono loro a meritarsi questa maglia, io ho solo scelto i migliori", prosegue Spalletti.

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Spalletti e le indicazioni su Chiesa: "Così gioca bene e si sente a posto..."
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Su Chiesa e la 10 a Pellegrini
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La conferenza di Vicario