Non solo Fagioli: perché Thiago Motta rivoluzionerà la Juve. E Weah…

Il tecnico italo-brasiliano, in bianconero, troverà tanti giovani pronto al salto di qualità. Cambiaso già super, ma può crescere ancora

Chi saranno i Calafiori e gli Zirkzee della Juventus? Ovvero i talenti che Thiago Motta potrà aiutare a compiere il salto di qualità come gli è riuscito, tra gli altri, col difensore ex Roma e l’attaccante ex Bayern? Detto che ci sono buone possibilità che si trovi a poter spingere proprio Calafiori a salire un altro gradino, quello della consacrazione in una grande, nella rosa bianconera non gli mancherà certo il materiale. La linea verde varata fin dall’inizo dell’era Andrea Agnelli, rafforzata dall’istituzione della seconda squadra nel 2018 e da allora sempre più centrale nelle strategie bianconere, mette a disposizione di Thiago Motta una rosa giovane, ma già con buona esperienza. Pronta al salto, insomma.

Fagioli fondamentale per Motta

A cominciare da Nicolò Fagioli, che il salto lo aveva già spiccato nel 2022-23, promosso titolare pressoché inamovibile da ottobre a fine campionato da Allegri, salvo cadere poi bruscamente a terra. Si è rialzato e la fiducia immediata di Luciano Spalletti la dice lunga sui suoi mezzi. Mezzi che saranno preziosi per Thiago Motta, così come il gioco del tecnico italo-brasiliano potrà essere prezioso per lui: la tecnica di Fagioli sarà fondamentale per poter puntare sul possesso palla; la sua capacità di interpretare ogni ruolo del centrocampo perfetta per un gioco basato sugli scambi di posizione. Allo stesso tempo, trovarsi spesso con la palla tra i piedi e senza dover coprire spazi troppo ampi dovrebbe esaltare le sue caratteristiche. Discorso analogo Fabio Miretti, se resterà. Lanciato da Allegri a fine campionato 2021-22, a 20 anni ha già 75 presenze nella Juve: base perfetta da cui spiccare il volo. La capacità di riconoscere gli spazi in cui smarcarsi è una delle sue qualità migliori, forse la migliore in assoluto, e la continua ricerca della loro creazione attraverso il fraseggio basso prerogativa di Motta dovrebbe esaltare quella dote. Così come un gioco più palleggiato e in spazi più stretti potrebbe avvantaggiarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Weah torna alle origini

Dai centrocampisti ai difensori: Cambiaso, che tornerà terzino in una linea a quattro proprio come nel Bologna di Motta 2021-22, è stato tra i migliori già nell’ultima stagione con Allegri e tutto lascia presagire che continuerà la sua ascesa. Sarà interessante vedere come Motta lavorerà con Gatti: già nell’ultima stagione ha mostrato propensione ed efficacia negli inserimenti, se saprà migliorare nel palleggio potrebbe compiere un altro salto di qualità. E interessante sarà vedere come il nuovo tecnico impiegherà Weah, per il quale si prospetta un ritorno alle origini da attaccante esterno, dopo la trasformazione in terzino a opera di Fonseca nel Lille, confermata da Allegri. In attacco si attende la consacrazione di Yildiz, rivelazione dell’ultima stagione: potrebbe forse mancargli qualche spazio per scatenarsi in contropiede, mancanza però bilanciata dall’essere più spesso in possesso di palla e più vicino alla porta. Non sono certo in cerca di affermazione, semmai di consacrazione, Vlahovic e Chiesa: passerà per entrambi da un miglioramento nel fraseggio in cui DV9 è decisamente più avanti dell’azzurro, sul quale c’è anche l’incognita del rinnovo.

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Chi saranno i Calafiori e gli Zirkzee della Juventus? Ovvero i talenti che Thiago Motta potrà aiutare a compiere il salto di qualità come gli è riuscito, tra gli altri, col difensore ex Roma e l’attaccante ex Bayern? Detto che ci sono buone possibilità che si trovi a poter spingere proprio Calafiori a salire un altro gradino, quello della consacrazione in una grande, nella rosa bianconera non gli mancherà certo il materiale. La linea verde varata fin dall’inizo dell’era Andrea Agnelli, rafforzata dall’istituzione della seconda squadra nel 2018 e da allora sempre più centrale nelle strategie bianconere, mette a disposizione di Thiago Motta una rosa giovane, ma già con buona esperienza. Pronta al salto, insomma.

Fagioli fondamentale per Motta

A cominciare da Nicolò Fagioli, che il salto lo aveva già spiccato nel 2022-23, promosso titolare pressoché inamovibile da ottobre a fine campionato da Allegri, salvo cadere poi bruscamente a terra. Si è rialzato e la fiducia immediata di Luciano Spalletti la dice lunga sui suoi mezzi. Mezzi che saranno preziosi per Thiago Motta, così come il gioco del tecnico italo-brasiliano potrà essere prezioso per lui: la tecnica di Fagioli sarà fondamentale per poter puntare sul possesso palla; la sua capacità di interpretare ogni ruolo del centrocampo perfetta per un gioco basato sugli scambi di posizione. Allo stesso tempo, trovarsi spesso con la palla tra i piedi e senza dover coprire spazi troppo ampi dovrebbe esaltare le sue caratteristiche. Discorso analogo Fabio Miretti, se resterà. Lanciato da Allegri a fine campionato 2021-22, a 20 anni ha già 75 presenze nella Juve: base perfetta da cui spiccare il volo. La capacità di riconoscere gli spazi in cui smarcarsi è una delle sue qualità migliori, forse la migliore in assoluto, e la continua ricerca della loro creazione attraverso il fraseggio basso prerogativa di Motta dovrebbe esaltare quella dote. Così come un gioco più palleggiato e in spazi più stretti potrebbe avvantaggiarlo.

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