Francia, non c'è pace: tifosi delusi e intanto Mbappé batte cassa al Psg

Il pareggio contro l'Olanda non ha soddisfatto i sostenitori della nazionale di Deschamps e il trascinatore pensa ai soldi di Al Khelaifi

Fino al 30 giugno, Kylian Mbappé resta ancora un giocatore del Paris Saint Germain. Motivo per il quale non si è fatto alcuno scrupolo nel chiedere un risarcimento di 100 milioni di euro durante il suo periodo tedesco con la nazionale francese. Secondo il calciatore, che per andare al Real Madrid ha rinunciato a offerte spropositate, questa cifra sarebbe relativa a una serie di pagamenti arretrati di stipendi regolari e si bonus precedentemente stabiliti. Pagamenti che, da quanto riporta l'Equipe, sarebbero relativi alle due ultime mensilità, a decorrere dal momento in cui il francese ha confermato che non avrebbe rinnovato con il club parigino. Qualcosa che ha ferito non poco l'orgoglio di un calciatore che non ama essere preso in giro e sono anni che porta avanti le sue battaglie personali per un miglior trattamento anche dal punto di vista dell'immagine. Ricordiamo, infatti, che è stato lui il primo a rifiutare un evento pubblicitario con la nazionale francese anni fa nello stesso ritiro di Clairefontaine. Una manifestazione di dissenso contro alcuni sponsor che fece la storia, creando così un precedente importante dal punto di vista dell'immagine.

Mbappè-Al-Khelaifi ai ferri corti

Capace solo di odorare l'erba del campo di Lipsia due giorni fa, mentre i suoi compagni lottavano senza prevalere sull'Olanda, il numero 10 dei Bleus ricorda di non intendere perdonare nulla alla sua ormai ex squadra. Perché quanto firmato sue anni fa è sacro e non può essere ricusato, sebbene i rapporti tra lui e il presidente Nasser Al-Khelaifi siano ormai pessimi. Per niente turbato dalle sue condizioni fisiche dopo la frattura al naso nel match inaugurale contro l'Austria, il capitano della nazionale vice campione del mondo ha trovato il tempo per esortare i suoi legali a prendere in mano la querelle. Dopo sette anni al Parc des Princes, il numero 10 transalpino ha ormai un conto personale con il club parigino, e vuole risolverlo al più presto.

Reset tattico e mentale

Nel frattempo, dopo lo 0-0 contro l'Olanda, nel quale la squadra allenata da Didier Deschamps ha chiaramente sentito la sua mancanza, vuoi anche solo per il timore che incute nei suoi rivali quando scende in campo, la Francia è chiamata a fare un piccolo reset tattico e anche mentale. In patria non è stato ben digerito il pari contro gli Oranje, anche perché si è osato poco, con un 4-4-2 che non ha suscitato particolari entusiasmi tra i tifosi. E se il migliore in campo è stato nuovamente N'Golo Kanté, mediano si rottura, ci sarà un perché. Senza il suo grande bomber, capace quasi di sovvertire da solo l'esito di una finale dei Mondiali, una delle grandi candidate alla vittoria sembra all'improvviso hna squadra come le altre. Perché Marcus Thuram non solo non è un goleador ma ha anche fatto capire di aver bisogno di un altro attaccante che senta la porta per rendere al meglio, come accade all'Inter con Lautaro Martínez. E perché Olivier Giroud, a 37 anni, non può togliere sempre le castagne dal fuoco, specialmente se non viene servito come si deve. Per la gara decisiva contro la Polonia, nella quale i Bleus dovranno vincere per soffiare agli Oranje il primo posto del girone - che dipenderà anche dalla differenza reti - sembra irrimediabile fare ricorso a Mbappé, che dopo aver creato tendenza in mezza giornata con la sua maschera tricolore, sarà senza dubbio arruolabile. Anche perché, nonostante gli manchi il gol, senza di lui in campo la Francia ha due marce in meno.

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