Quattro mediani per due posti da titolare. Il calcio di Thiago Motta è tutto fuorché matematica, ma il tecnico italo-brasiliano ha le idee piuttosto chiare e vuole modellare la sua prima Juventus sul velluto di un 4-2-3-1. La visione è già stata ampiamente condivisa con Cristiano Giuntoli e ha prodotto l’imminente arrivo di un profilo di rango mondiale come il brasiliano Douglas Luiz. E uno. Il due e il tre, salvo repentine sorprese dal mercato, saranno soluzioni interne per cui arde il sacro fuoco della voglia di rivalsa: Manuel Locatelli è reduce da un ciclo tecnico in cui non si è mai mostrato a proprio agio, Nicolò Fagioli da sette mesi ai box per le ingenuità commesse fuori dal rettangolo di gioco.
Calciomercato Juve, la situazione a centrocampo
E il quarto? La poltrona è ancora in caldo per Adrien Rabiot, che al momento si è alzato solo per rispondere alla chiamata della Francia per gli Europei in corso, ma la sensazione è che alla Continassa si stia iniziando a prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di un altro volto nuovo. Le evoluzioni degli ultimi giorni rendono difficilmente compatibile il profilo di Weston McKennie con una conferma in bianconero: la sua posizione, nel dogma tattico che l’ex allenatore del Bologna “dei miracoli” è pronto a calare sulla Torino bianconera, era già vacillante, in più il suo atteggiamento nell’operazione Douglas Luiz con l’Aston Villa ha irritato non poco i vertici societari. E così, al netto di qualche ammiccamento dalla MLS in patria, si attenderà la conclusione della Coppa America, cui sta partecipando con gli Stati Uniti insieme all’amico Weah, per trovare una soluzione che accontenti tutte le parti. Ma non è scontato, appunto, nemmeno il secondo rinnovo in due anni da parte di Rabiot, che stantuffa in Germania con i Bleus e intanto nicchia sul fronte prolungamento, confidando che le prestazioni a Euro 2024 convincano qualche big europea all’affondo. Madame Véronique, la mamma-agente del transalpino, per restare all’ombra della Mole vorrebbe strappare qualcosa in più rispetto alla proposta di un biennale, con opzione per il terzo anno, da 7,5 milioni a stagione, che si tratti di un ingaggio superiore o di un bonus alla firma.