Viva Southgate, il Bearzot del Terzo Millennio

Viva Southgate, il Bearzot del Terzo Millennio© Getty Images

Prima che arrivasse in finale a Berlino, in Inghilterra, in Germania, in Rete, dovunque, gli hanno tirato addosso quintali di spazzatura, rovistando fra insulti beceri, meme volgari, critiche con la puzza sotto il naso, frecciate intinte nel vetriolo di ex calciatori diventati opinionisti un tanto al chilo. Dagli spalti, quando si era appropinquato per salutare i tifosi, alcuni di questi gli hanno tirato bicchieri di birra. Gli hanno detto che uno come lui non può allenare; che manco sa scrivere il suo nome; che non capisce di calcio; che non azzecca i cambi (in realtà, li ha azzeccati tutti);  che è la peggiore sciagura capitata al Regno da quando gli inglesi hanno inventato il football; che è confuso, stralunato, incapace; che la migliore notizia dell'Europeo sarebbe stata l'eliminazione, così, finalmente, si sarebbe tolto dai piedi. Un noto ex pedatore, celebre perché una volta si presentò letteralmente in mutande davanti alle telecamere, ha definito  la prova contro la Danimarca con una parola di quattro lettere abbondantemente in uso Oltremanica: comincia per s e finisce per t. Nessun dubbio: Gareth Southgate è l'Enzo Bearzot del Terzo Millennio.

Come Bearzot

Così come nel luglio '82, il leggendario Vecio, inarrivabile uomo e ct, venne mediaticamente linciato prima della beatificazione da campione del mondo, nel luglio 2024 lo stesso trattamento è toccato al gentleman nato 53 anni fa a Watford, Hertfordshire. Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico (OBE) nominato da Elisabetta nel 2018 "per i servizi resi al calcio", durante la pandemia Southgate si ridusse del 30 per cento l'ingaggio; ex ottimo difensore, 57 presenze in Nazionale, con la quale ha giocato un mondiale e due Europei, dal 2016 è il ct dei Tre Leoni (61 vittorie, 24 pareggi, 16 sconfitte, percentuale di successo 60,40). È arrivato quarto ai Mondiali 2018 e due volte di fila in finale all'Europeo: nel 2021 sconfitto ai rigori dall'Italia di Mancini, stasera l'aspetta la Spagna. Se, per la prima volta dal 1966, l'Inghilterra solleverà un trofeo internazionale, è ovvio che saranno milioni i sudditi di Re Carlo a fare a pugni per celebrarne il trionfo, sebbene ad averne diritto saranno soltanto l'interessato e i suo giocatori.

Kane alla Zoff

In primis il Capitano Kane, che sta al ct come il Capitano Zoff stava a Bearzot: "Non potrò mai parlare abbastanza bene di Gareth e di ciò che ha fatto per questa squadra e per la nostra nazione, pensando a dove eravamo allora e dove siamo adesso. Lui ha cambiato tutto in meglio". Lui, il ct stoico, resiliente, resistente che, subito dopo avere eliminato la Francia, ha visto la spazzatura trasformarsi in miele e ha stregato 56 milioni di detrattori con queste parole: "Tutti vogliamo essere amati, giusto? Quando fai qualcosa per il tuo Paese, sei un orgoglioso inglese, ma se non lo avverti negli altri e tutto ciò che leggi sono critiche, è dura.  Se non fossi stato in campo, avrei  festeggiato come i tifosi. Sono io quello che sceglie la squadra, quindi regalare loro una serata così è stato davvero speciale. Siamo venuti qui per vincere e giocare la finale contro la Spagna, la migliore nel torneo. Ma siamo ancora qui e lottiamo". Ha scritto Jonathan Liew, editorialista del Guardian: "Siamo come detriti trascinati da un'onda che non possiamo né capire né veder arrivare. È una sensazione strana, ma allo stesso tempo fantastica". E Sven Goran Eriksson, predecessore di Southgate (2001-2006): "Si sente sempre parlare del 1966 e di ciò che ha fatto la squadra di Sir Alf Ramsey, si fa presto a capire quante aspettative ci siano su di te per porre fine a tutti questi anni di sofferenza. Io le ho sentite. Le ha sentite Sir Bobby Robson. Le hanno sentite ognuno dei 13 manager da Sir Alf in poi. Nessuno di noi ce l’ha fatta, ma nessuno ci è andato più vicino di te, Gareth”. Come diceva Thomas Jefferson, I'm a great believer in luck and I find the harder I work the more I have of it: credo molto nella fortuna e trovo che più lavoro duro, più fortuna ho. Good luck, Mr Southgate. Se la merita tutta.

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