ll palcoscenico è roba per pochi eletti e a Stoccarda se n’è avuta l’ennesima riprova. C’è chi quando ci sale finisce per esaltarsi, specialmente se la platea è di quelle di primissimo piano, come Dani Olmo, uomo che quando c’è una partita importante da decidere poi non si tira certo indietro. E poi c’è chi soffre il ‘miedo escénico’, chi finisce per avere le idee appannate e combinare disastri, come capita in maniera ricorrente a Anthony Taylor — nome che pure a 400 giorni di distanza dalla finale di Europa League contro il Siviglia mette i brividi ai tifosi della Roma che ne leggono il nome. Una questione di braccia larghe, come Fernando a Budapest a 10 minuti dalla fine.
Taylor: una svista senza senso
Stavolta tocca a Cucurella, che di fatto in piena area para un tiro di Musiala chiaramente destinato in porta: il direttore di gara inglese è in ottima posizione, non ravvisa il fallo e neanche il Var interviene per richiamarlo al monitor. "Non riesco a capire come si possa fare una valutazione del genere in un millisecondo" è stato il laconico commento di Nagelsmann, che non ha voluto spingersi oltre, mentre sui social la Germania insorgeva con commenti di ogni tipo contro l’arbitro inglese, che già in stagione si era reso protagonista di vistosi errori che gli son costati critiche aspre e anche ‘retrocessioni’ nelle serie minori. Una svista insensata che si inserisce nel contesto di una partita con 16 cartellini gialli distribuiti in maniera scriteriata lungo i 120 minuti, caratterizzati da un nervosismo che ha pervaso entrambe le squadre.