Da Lukaku a Sesko: non è un Europeo per bomber

Il belga è l’emblema della sua nazionale, ancora una volta a mani vuote. Lo sloveno penalizzato dall’età e dal gioco difensivo voluto dal ct Kek
Non è un Europeo per bomber. Un’affermazione che sembra il titolo di una pellicola dei fratelli Coen, ma che in realtà descrive bene uno dei dati più sorprendenti venuti fuori da queste prime settimane del torneo continentale. E infatti, dando uno sguardo alla classifica marcatori, in maniera automatica sorge spontaneo un interrogativo: dove sono finiti i tanto attesi bomber, quelli che a suon di gol e di prodezze personali avrebbero dovuto impreziosire l’Europeo? Lunedì, per esempio, due fra i più attesi hanno abbandonato la competizione insieme alle rispettive nazionali senza aver mai inciso, ma soprattutto senza essere mai entrati nel tabellino dei marcatori. Nelle quattro gare in cui hanno guidato gli attacchi di Slovenia e Belgio, Benjamin Sesko e Romelu Lukaku non sono mai stati determinanti.

Delusioni europee

E se al ventunenne di Radece qualche attenuante la si può anche concedere - l’età innanzitutto, ma anche una rosa, quella slovena, decisamente povera di talento, e un atteggiamento tattico, quello voluto dal ct Matjaz Kek, per nulla votato al gioco offensivo - qualche colpa in più se la dovrà invece prendere l’esperto centravanti belga, autore nell’ultima stagione con la maglia della Roma di 21 reti e 4 assist. Da Lukaku, come da tutto il Belgio, ci si aspettava molto di più. E invece anche stavolta la talentuosa nazionale guidata da Domenico Tedesco ha deluso quelle aspettative che da anni ormai si porta dietro come una sorta di fardello da cui non si è mai riuscita a liberare. Certo, c’è da dire che il numero 10 belga non ha avuto dalla sua parte nemmeno quella sorte che per ogni attaccante è un’alleata imprescindibile in queste competizioni, viste per esempio le due reti annullate nella gara d’esordio persa contro la Slovacchia, una, fra l’altro, per un fuorigioco di pochi centimetri. A parte questo, però, da Big Rom ci si aspettava decisamente di più. Non che altri suoi celebrati colleghi abbiano fatto tanto meglio, almeno fino a questo momento.

Euro 2024, i più attesi

Alla vigilia del torneo, per esempio, fra i più attesi vi era, manco a dirlo, il neo acquisto del Real Madrid, Kylian Mbappé. Il capocannoniere dell’ultimo Mondiale è invece andato a segno in una sola occasione, per di più su calcio di rigore. Fra l’altro, molto curioso è il fatto che la Francia sia arrivata ai quarti di finale della competizione realizzando solo tre reti, di cui due grazie ad autogol degli avversari, e l’altra proprio sul rigore realizzato da Mbappè contro la Polonia. E a proposito di Polonia, nemmeno per il suo bomber Robert Lewandowski questo è stato un Europeo da incorniciare: una sola rete per il centravanti del Barcellona, anche per lui su rigore e proprio contro la Francia di Mbappè. Per non parlare poi di Cristiano Ronaldo, arrivato a giocarsi questa che sarà la sua ultima grande competizione internazionale vantando il record di gol negli Europei (14), e nonostante questo ancora a secco dopo 4 gare giocate tutte da titolare. Tanto che, dopo il rigore sbagliato contro la Slovenia, le sue lacrime hanno fatto il giro del mondo in pochi secondi. Fortuna per lui che a rendere innocuo il suo errore ci abbia pensato il compagno di squadra Diogo Costa, fenomenale nel parare tre rigori su tre agli sloveni. Migliore invece lo score di Harry Kane, altro bomber attesissimo in questo Europeo: due le reti messe a segno dal centravanti del Bayern Monaco, nonostante prestazioni personali e di squadra decisamente poco in linea con le aspettative. Insomma, come finirà il torneo non è ancora dato saperlo, quello che è certo però è che si attende con ansia un segno di vita dei più celebrati specialisti del gol.

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