La nona vittoria consecutiva dell’Italia senza subire gol sigilla un nuovo capolavoro di Roberto Mancini, giunto al ventottesimo risultato utile di fila, a due passi dallo storico record di Vittorio Pozzo, miglior ct di sempre fra quelli che per 33 volte si sono seduti sulla panchina azzurra. E, tutto questo, nonostante il pessimo arbitraggio di Makkelie (caro Rosetti, e meno male che il poliziotto olandese viene descritto come fra i migliori d’Europa: figurarsi gli altri). Il direttore di gara ha tollerato il gioco ruvido dei turchi che hanno impunemente tartassato Barella e Berardi sino alla fine, prima che Makkelie si ricordasse di avere nel taschino i cartellini gialli. Amen. Come ha detto il magnifico Insigne, bisogna essere più forti di tutto e l’Italia lo è stata. Anche del gigantesco catenaccio turco che, nel primo tempo, a tratti ha piazzato anche otto giocatori in maglia rossa davanti al portiere.
E qui sta la grandezza della prova azzurra: di fronte al muro eretto dagli uomini di Gunes, la Nazionale non si è lasciata tradire dalla frenesia di segnare a ogni costo. Ha ragionato. Ha provato e riprovato con le incursioni lungo le fasce, ha cambiato passo nella ripresa quando Barella, Spinazzola, Insigne, Berardi hanno accelerato e Mancini ha azzeccato le sostituzioni. A cominciare dall’inserimento di Giovanni Di Lorenzo al posto di Alessandro Florenzi, toccato duro sul polpaccio e comunque protagonista di una buona prova nella prima frazione di gioco. L’Italia non subisce reti da 875’, ha incassato un solo gol nelle ultime 13 partite (14 in 33 gare), Donnarumma ieri sera non è mai stato impensierito dagli avversari, anche grazie alla grande attenzione di Bonucci e Chiellini, coppia centrale su eccellenti livelli di condizione. Un esordio di questa portata legittima l’ondata di gioia dei tifosi di nuovo allo stadio, fonte di una carica enorme per la squadra, galvanizzata dal sostegno del pubblico, autentica adrenalina per gli uomini di Mancini. Pur avendo ottenuto un risultato “impressionante”, per dirla con il commento a caldo della Bbc, la Nazionale non si monterà di certo la testa, consapevole che siamo soltanto all’inizio di un torneo da affrontare esattamente in questo modo. Volando basso, con umiltà pari alla consapevolezza della propria forza. Colpisce ancora una volta l’unità del gruppo costruito da Mancini dove non esiste differenza fra chi gioca e chi sta in panchina: è anche per questo che l’Italia è riuscita là dove non era mai stata capace, cioè imporsi per 3-0 nella gara inaugurale della fase finale di un Europeo. E il bello deve ancora venire.