TORINO - Resta un dubbio: che diavolo di feste frequentava Aleksander Ceferin da bambino? Ma, dall’ennesima intervista del presidente dell’Uefa, rimane soprattutto una certezza: non è lui l’uomo del dialogo che potrà ricomporre le fratture fra l’istituzione che rappresenta e la Super League.
Parlando la Rai, ieri mattina, il numero uno del calcio europeo ha ripreso le minacce nei confronti dei tre club ancora membri della società con la quale si sarebbe dovuta creare la nuova competizione, ovvero Juventus, Real Madrid e Barcellona.
«La giustizia a volte è lenta, ma arriva sempre. Io non sono entrato nello specifico delle competenze della nostra Commissione Disciplinare, ma ovviamente l'input è risolvere la questione con i tribunali. Lo stop al procedimento disciplinare non è definitivo, prima chiariamo le faccende legali e poi andiamo avanti», ha spiegato Ceferin facendo riferimento alla decisione della Corte d’Appello dell’Uefa di sospendere il procedimento disciplinare con il quale, lo stesso Ceferin, si augurava di escludere i tre club dalle Coppe Europee per almeno una stagione.
Lo stop è legato alla misura cautelare del Tribunale Commerciale di Madrid, che aveva diffidato l’Uefa dal sanzionare chi voleva partecipare alla Super League, considerata un’iniziativa del tutto lecita. La misura è stata notificata alle autorità giudiziarie svizzere che, di fatto, hanno legato le mani ai giudici dell’Uefa (che avrebbero rischiato dei procedimenti penali personali in caso di sanzioni, oltre che richieste di danni nei confronti dell’Uefa stessa). Come si può sbloccare questa situazione? L’Uefa può fare opposizione di fronte a questa misura, ma lo deve fare presso lo stesso Tribunale che l’ha emessa, quindi pare difficile che possa ottenere una vittoria. Quindi l’iter giuridico è destinato a finire presso la Corte Europea, dove è stata depositata una domanda pregiudiziale sull’eventuale abuso di posizione dominante da parte dell’Uefa.E’ la cosa non sarà breve, perché se tutto va bene, il caso verrà discusso fra dicembre e gennaio.
Fino ad allora pare molto difficile che il procedimento disciplinare dell’Uefa possa andare avanti. Poi si vedrà. Potrebbe avere ragione Ceferin a proposito del lento, ma inesorabile passo della giustizia (che potrebbe anche essere quella della Corte lussemburghese, però), ma è praticamente impossibile non vedere Real, Juve e Barça nella prossima Champions.
Insomma, parteciperanno alla “festa del calcio europeo”, per rimanere nella bizzarra similitudine di Ceferin, che tanta ironia ha suscitato sui social: «A volte ho la sensazione che questi tre club siano come dei bambini che saltano la scuola per un po', non vengono invitati alle feste di compleanno e poi cercano di entrare al party con la polizia».
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