ROMA - «Leonardo Bonucci è da sempre stato uno dei miei calciatori preferiti». La firma è di quelle pesanti, Pep Guardiola, tecnico del Bayern e prossimo manager del Manchester City. «Lo ringrazio tantissimo, ma penso alla Juventus» è la risposta inevitabile, quella di circostanza. Leonardo Bonucci mentre urla al mondo la sua juventinità, però, un occhio all'asticella lo dà. La sua quoatazione sale, giorno dopo giorno, a suon di prestazioni. Siamo attorno ai 40 milioni di euro, venghino siori, da queste parti si difende come nessuno.
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DA VITERBO ALLO STADIUM - Il ragazzo di Viterbo di strada ne ha fatta. Pochi sanno che con la casacca dell'Inter ha vinto lo scudetto di Calciopoli, stagione 2005/2006, quello assegnato d'ufficio ai nerazzurri. Dopo la trafila e le giovanili nella sua città, Leo firma il suo primo contratto proprio con la Primavera dell'Inter. Mancini lo fa esordire in quella stagione e vince uno scudetto al veleno. Di lì in poi, il grande palcoscenico: Treviso, Pisa, Genoa e Bari, dove Ventura ne fa il perno della difesa assieme a Ranocchia.
L'AZZURRO E IL BIANCONERO ADDOSSO - Già perchè Bonucci da quando Lippi lo lancia come deb con la sua Nazionale nel 2010, l'Azzurro se l'è sempre tenuto addosso: 53 presenze e 3 gol, Prandelli e Conte ne hanno fatto il pilastro della difesa dell'Italia.
INSOSTITUIBILE - Difensore moderno. Leo sa chiudere, tamponare, contrastare e soprattutto rilanciare. Dai suoi piedi partono spesso i lanci per gli esterni o gli attaccanti e sia Conte che poi Allegri ne hanno fatto una delle chiavi per le ripartenze bianconere.