Coppa America, Julian Alvarez e Lautaro Martinez: la staffetta del gol

L’Argentina, detentrice del titolo, apre il torneo con una convincente vittoria sul Canada: è la favorita

Tutto è iniziato come era finito. E sebbene nella finale di tre anni fa al glorioso Maracaná l'assenza di pubblico aveva reso meno scintillante la vittoria contro i padroni di casa e rivali di sempre del Brasile, l'Argentina è scesa in campo con l'entusiasmo da campione in carica. Una molla emotiva che ha permesso all'Albiceleste di poter piegare un Canada comunque intraprendente e propositivo, che soprattutto nel primo tempo aveva tenuto sveglio il portiere sudamericano Emiliano Martinez. A permettere alla Selección di imporsi sono stati i centravanti: prima è arrivato il guizzo di Julian Alvarez, a inizio primo tempo. Poi, nel finale, è stato il turno di Lautaro Martinez, entrato pochi minuti prima per l'attaccante del Manchester City. Il capitano dell'Inter ha chiuso l'incontro a modo suo, attaccando la profondità e approfittando di un ottimo tracciante in verticale di capitan Messi, che prima aveva sbagliato due gol che per lui sono soliti essere pane quotidiano. Ma, alla fine, il risultato è stato positivo e la prestazione convincente. Su tutti, oltre al capitano che ha realizzato il record assoluto di presenze arrivando a quota 35, hanno spiccato i due centravanti, dando riprova del fatto che lì davanti Lionel Scaloni non solo ha l'imbarazzo della scelta ma dispone anche di due sicurezze, a prescindere dagli avversari che si trova di fronte. 

La carica di Lautaro

L’allegria che si respira in ogni angolo del ritiro argentino negli States aumenta di giorno in giorno. Avere sulle spalle il prestigio di essere campioni d’America e del mondo è senza dubbio una responsabilità, ma ormai la felicità è talmente grande tra gli argentini che non c’è spazio per il pessimismo. E le due facce più gioiose dello spogliatoio sono chiaramente quelle dei due attaccanti centrali, che si danno il cambio in modo spontaneo e permettono a Scaloni di poter avere delle varianti tattiche. Inoltre, nella vittoria contro il Canada i due per la prima volta hanno segnato nella stessa partita. Qualcosa di mai accaduto fino a questo momento, nonostante negli ultimi tre anni si siano praticamente dati il cambio come fossero due componenti di una staffetta. D’amore e d’accordo, nonostante occupino un ruolo simile, l’attaccante del City e il leader dell’Inter sono la rappresentazione dell’armonia assoluta nel seno della Selección. E a ribadirlo è stato lo stesso capitano nerazzurro, che dopo il trionfo sui nordamericani ha dichiarato: «Scaloni non deve spiegarci nulla su questo tema, lui ci sostiene e ci incoraggia. Ovviamente deve prendere delle decisioni e queste vengono rispettate. Chi va in campo dà sempre il massimo e la stessa cosa la fa anche chi subentra perché si cerca sempre di dare tutto quando si va in campo». Poco prima, Lautaro aveva anche affermato che le decisioni del tecnico sono alla base del successo della squadra: «È importante fare sempre con quello che chiede l’allenatore. Io sono riuscito ad avere due situazioni importanti quando sono entrato e una sono riuscito a convertirla in gol». L’Argentina di oggi, insomma, sembra sempre di più un corpo unico che sta vivendo una splendida festa negli Stati Uniti. L’obiettivo è quello di preparare già il terreno per i Mondiali del 2026, per i quali si parla perfino della partecipazione di Lionel Messi, uno che ormai a Miami è di casa e negli States si sente amato. Adesso, però, testa alla difficile sfida contro il Cile di martedì notte a New Jersey, dove andrà confermato lo status di grande favorita.

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