Coppa America al via: apre l'Argentina campione, Messi "gioca in casa"

Da stanotte negli Stati Uniti il torneo che fa impazzire i latinoamericani. Il presidente della Conmebol: "Mai un’edizione di livello così alto"
Coppa America al via: apre l'Argentina campione, Messi "gioca in casa"© EPA

In esilio, in quegli Stati Uniti che ancora poco conoscono la vera passione per la ‘pelota’ propriamente conosciuta in Sudamerica, la terra dove il ‘fútbol’ viene esaltato al massimo. La Coppa America di quest’anno vedrà come scenario uno dei paesi dove ancora fatica a farsi largo l’amore per il calcio, ma che le sta provando tutte per avvicinarsi al sentimento smisurato che per questo sport nutriamo noi e, appunto, i latinoamericani. Come anteprima dei Mondiali che si giocheranno tra due anni, con Messico e Canada come co organizzatori, l’edizione del certamen americano che sta per iniziare sembra essere più che promettente. Il tutto perché, Neymar a parte, non ci saranno grossi nomi di calciatori contemporanei che mancheranno l’appuntamento.

Il Brasile si aggrappa a Vinicius

Tra le sedici partecipanti totali (dieci della Conmebol e sei della Concacaf), a fare ovviamente più parlare di sé sono le solite note, Brasile e Argentina. Quelle che smuovono tifosi in ogni parte del mondo e la cui forza mediatica è conosciuta anche in un paese poco calcistico come gli Usa. Le due giganti del calcio sudamericano arrivano a questo appuntamento con due stati d’animo e due percorsi recenti piuttosto diversi. Quella che è la patria del ‘futebol bailado’ e vanta più Mondiali delle altre, ossia cinque, viene dalla cocente delusione del Qatar, dove fu eliminata ai quarti dalla Croazia. Oggi, con Neymar assente, si aggrappa a Vinicius Jr, che vive un momento di forma smagliante, come ribadito dal suo compagno di squadra (in nazionale e nel Real Madrid) Eder Militao. «Vini merita senza dubbio il Pallone d’oro», ha detto in conferenza stampa il difensore che cinque anni fa vinse la Coppa America in casa e vuole ripetersi in questa edizione, dove l’altro madridista Rodrygo è uno degli osservati speciali. Il morale, tuttavia, non è alle stelle, visto che il progetto è ancora sperimentale. Il commissario tecnico Dorival Jr, infatti, si è insediato appena a gennaio dopo un periodo nel quale il governo a interim di Fernando Diniz non ha portato grandi frutti. E, soprattutto, fa ancora male il rifiuto di Carlo Ancelotti, che era stato cercato per dare la scossa proprio a partire da questo momento.

L'Argentina e Messi "in casa"

L’Argentina campione in carica, sia d’America che del mondo, arriva invece in suolo statunitense con una fiducia enorme in sé stessa, e vanta un tecnico che ormai da cinque anni ha fermamente preso le redini di una squadra che è composta da un gruppo sano e competitivo. Inoltre, disporre di un Lionel Messi che giocherà praticamente in casa: un doppio vantaggio. La finale, va ricordato, sarà giocata a Miami, casa proprio del numero 10 argentino. Un motivo in più per dare il massimo e affermarsi come la migliore compagine di tutto il continente americano. A ribadire l’importanza dell’evento è arrivato anche il presidente della Conmebol, il paraguaiano Alejandro Domínguez, che ha affermato: «Sarà la Coppa America più competitiva della storia», facendo riferimento ovviamente alla presenza di realtà in espansione come quella dei padroni di casa degli Stati Uniti e del Canada, che affronterà proprio l’Argentina nella gara di apertura di stanotte ad Atlanta. Un luogo nel quale, appena iniziata la partita, Messi otterrà la 35ª presenza di sempre in questo torneo, diventando così il recordman per quanto riguarda le partite giocate superando il cileno Sergio Livingstone, che ostentava questo record dal 1953. Il modo migliore per iniziare la sua settima e ultima partecipazione in questa competizione.

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