Lipsia ammutolita, la Juve più forte di tutto: vince 3-2 una partita epica

Impresa pazzesca dei bianconeri che sbancano la Red Bull Arena in dieci e con Bremer infortunato. Sotto due volte, doppietta di Vlahovic e la decide Conceicao
Lipsia ammutolita, la Juve più forte di tutto: vince 3-2 una partita epica© Juventus FC via Getty Images

Ammutoliti tutti, come il dito indice di Motta alla panchina Red Bull con Rose che si scusa. Zitti tutti, questa Juventus non ha dimenticato la forza e la grinta che fa parte del suo Dna, ma ha aggiunto la classe, le geometrie e la sapienza tattica di Thiago Motta. E quando hai gioco e carattere, ogni difficoltà può essere superata, ogni ostacolo scavalcato per scoprirsi alla fine della corsa grandi, a punteggio pieno in Champions League, a dire alle grandi d'Europa che la Juve c'è, la Juve è tornata, con il gioco e con il cuore. Fino alla fine.

Servono i problemi, servono per crescere, servono per capire la vera natura di sé stessi, quella di Vlahovic top player come e più di Sesko, che infila un'altra doppietta dopo le due in campionato, quella di Fagioli e di una regia da campione in una serata magica, di Conceicao e dei suoi dribbling pazzeschi, di Kalulu con una tigna da veterano bianconero. Quella di Thiago Motta, che vince come faceva un tempo Marcello Lippi, che fa ricordare a tutti i tifosi della Juventus cosa vuol dire avere una squadra in grado di crederci e ribaltare una partita in dieci. Se l'erano dimenticati in tanti.

Bremer, infortunio bruttissimo. Subito ko anche Nico Gonzalez

È subito evidente il pressing durissimo del Lipsia che però, se saltato, crea grandi spazi per la Juventus, e altrettanto cruciale appare il ruolo di Fagioli davanti alla difesa, con la tecnica necessaria per eludere la pressione e impostare il gioco. Ma è di altro che dopo pochi minuti bisogna parlare, perché arriva una doppia incredibile botta di sfortuna per Thiago Motta: Bremer va giù perdendo stranamente di forza un duello pericoloso - azione poi neutralizzata da Kalulu - e la sorpresa diventa subito dispiacere perché il difensore e capitano bianconero accusato un problema al ginocchio, dolorosissimo. Il brasiliano è costretto a uscire a spalla, si teme un brutto problema, Gatti si catapulta fuori dalla panchina e entra di corsa prendendosi anche la fascia. Non è finita però perché anche Nico Gonzalez ha un problema muscolare alla coscia destra, Conceicao passa da arma per l'ultima mezz'ora a partita praticamente da titolare.

Juve sotto per la prima volta, Sesko non perdona. Rigore su Vlahovic non dato

Centravanti pazzesco questo sloveno, non a caso ne aveva parlato Giuntoli nel prepartita e se ne parla da un paio d'anni come new thing del calcio europeo e mondiale: movenze da Lewandowski prime e falcata da fenicottero alla Ibra, un'occasione e un gol. Alla mezz'ora, su un'azione pericolosa della Juve - tiro di Fagioli e deviazione di Vlahovic - respinta dal portiere e ribaltata con due passaggi, l'ultimo di Openda proprio per Sesko che semina la diagonale di Cambiaso e di controbalzo scarica un sinistro di terrificante potenza, traversa e rete che si gonfia. Impressionante. Per la prima volta in stagione la Juventus è sotto. La chance per pareggiare potrebbe arrivare su rigore al 38', l'intervento scomposto di Lukeba su Vlahovic è evidente per tutti tranne che per arbitro e poi per il Var, si riparte con una rimessa dal fondo dopo un'entrata a martello sull'attaccante della Juventus che anticipa l'avversario e arriva prima sul pallone e del calcione.

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Doppietta Vlahovic tra pali, rossi e un rigore regalato al Lipsia

Henrichs per l'acciaccato Baumgartner unico cambio a inizio ripresa, che inizia con la base del palo baciata da Koopmeiners di destro su assist di McKennie. Thiago Motta incita, la Juve lo ascolta e Vlahovic infila una giocata da bomber di razza, taglio sul primo palo, Orban bruciato dalla mossa del serbo e puntata velenosa a infilare l'1-1 alle spalle di Gulacsi. Partita riaperta, Motta scatenato ma gli spazi si allargano e il Lipsia sa fare male: Openda prima pareggia il conto dei legni, poi si presenta in velocità davanti a Di Gregorio che in uscita fuori area commette la leggerezza di toccare la palla con la mano, il Var lo pizzica e Letexier tira fuori il rosso da regolamento. Dentro Perin, fuori Yildiz, dentro anche Douglas Luiz per Savona prima che Xavi Simons batta la punizione dell'espulsione e la scaraventi in faccia a Douglas Luiz, che si copre la faccia e viene punito in maniera imbarazzante dal Var che regala il rigore del 2-1 al Lipsia. McKennie terzino ma la mentalità resta, si gioca, si cerca, si combatte e Vlahovic tira fuori lo spirito del guerriero, in un sinistro di velluto, un arcobaleno che disegna il pareggio e che fa esultare Motta come un giocatore, mentre si porta il dito indice alla testa a ricordare che la testa è tutto.

Il segno di Motta, la giocata di Conceicao, l'assalto finale

Già il pari sarebbe epico, ma questa Juve vuole di più, non si ferma mai, ci crede in dieci e la partita se la prende, di forza, di tecnica, di cuore: Conceicao si inventa tutto solo una giocata da Messi, incredibile, saltando due avversari in area come birilli e infilando il piatto del 3-2 quando mancano quasi venti minuti al termine. Sì, anche se è l'82', perché il resto è un assalto senza fine del Lipsia, con salvataggi incredibili di Kalulu, Cambiaso e Gatti, parate di Perin, nove minuti di recupero che completano l'imbarazzante direzione di gara a senso unico ma che non cambiano nulla, la Juve è a punteggio pieno in Champions League oltre ogni difficoltà.

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Ammutoliti tutti, come il dito indice di Motta alla panchina Red Bull con Rose che si scusa. Zitti tutti, questa Juventus non ha dimenticato la forza e la grinta che fa parte del suo Dna, ma ha aggiunto la classe, le geometrie e la sapienza tattica di Thiago Motta. E quando hai gioco e carattere, ogni difficoltà può essere superata, ogni ostacolo scavalcato per scoprirsi alla fine della corsa grandi, a punteggio pieno in Champions League, a dire alle grandi d'Europa che la Juve c'è, la Juve è tornata, con il gioco e con il cuore. Fino alla fine.

Servono i problemi, servono per crescere, servono per capire la vera natura di sé stessi, quella di Vlahovic top player come e più di Sesko, che infila un'altra doppietta dopo le due in campionato, quella di Fagioli e di una regia da campione in una serata magica, di Conceicao e dei suoi dribbling pazzeschi, di Kalulu con una tigna da veterano bianconero. Quella di Thiago Motta, che vince come faceva un tempo Marcello Lippi, che fa ricordare a tutti i tifosi della Juventus cosa vuol dire avere una squadra in grado di crederci e ribaltare una partita in dieci. Se l'erano dimenticati in tanti.

Bremer, infortunio bruttissimo. Subito ko anche Nico Gonzalez

È subito evidente il pressing durissimo del Lipsia che però, se saltato, crea grandi spazi per la Juventus, e altrettanto cruciale appare il ruolo di Fagioli davanti alla difesa, con la tecnica necessaria per eludere la pressione e impostare il gioco. Ma è di altro che dopo pochi minuti bisogna parlare, perché arriva una doppia incredibile botta di sfortuna per Thiago Motta: Bremer va giù perdendo stranamente di forza un duello pericoloso - azione poi neutralizzata da Kalulu - e la sorpresa diventa subito dispiacere perché il difensore e capitano bianconero accusato un problema al ginocchio, dolorosissimo. Il brasiliano è costretto a uscire a spalla, si teme un brutto problema, Gatti si catapulta fuori dalla panchina e entra di corsa prendendosi anche la fascia. Non è finita però perché anche Nico Gonzalez ha un problema muscolare alla coscia destra, Conceicao passa da arma per l'ultima mezz'ora a partita praticamente da titolare.

Juve sotto per la prima volta, Sesko non perdona. Rigore su Vlahovic non dato

Centravanti pazzesco questo sloveno, non a caso ne aveva parlato Giuntoli nel prepartita e se ne parla da un paio d'anni come new thing del calcio europeo e mondiale: movenze da Lewandowski prime e falcata da fenicottero alla Ibra, un'occasione e un gol. Alla mezz'ora, su un'azione pericolosa della Juve - tiro di Fagioli e deviazione di Vlahovic - respinta dal portiere e ribaltata con due passaggi, l'ultimo di Openda proprio per Sesko che semina la diagonale di Cambiaso e di controbalzo scarica un sinistro di terrificante potenza, traversa e rete che si gonfia. Impressionante. Per la prima volta in stagione la Juventus è sotto. La chance per pareggiare potrebbe arrivare su rigore al 38', l'intervento scomposto di Lukeba su Vlahovic è evidente per tutti tranne che per arbitro e poi per il Var, si riparte con una rimessa dal fondo dopo un'entrata a martello sull'attaccante della Juventus che anticipa l'avversario e arriva prima sul pallone e del calcione.

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