Yildiz, qui è tutto diverso: il sogno per ripagare la Juve e diventare un top

Dopo la perla alla Del Piero col Psv, gli occhi di tutta Europa su Kenan: in Germania è nato e cresciuto

TORINO - Sfida di classe: quella di grazia 2005. Sfida in classe, anche: quasi fossero ancora i tempi della scuola. L’aula d’eccezione, domani sera, sarà la Red Bull Arena di Lipsia. Da una parte Antonio Nusa e Arthur Vermeeren, talenti da anni sul taccuino – tra gli altri – di Giuntoli. E dall’altra Kenan Yildiz, numero dieci con ambizioni di promozione da alunno a professore, dopo il radioso esordio in Champions League contro il Psv. Tutti in odore di notte da protagonisti, in Sassonia, i tre coetanei. Di febbraio il belga, di aprile il norvegese, di maggio il turco: anno domini 2005.

Yildiz sulle orme di Del Piero

A proposito di numeri, un celebre adagio vuole che siano tre gli indizi necessari per costituire una prova. Una tesi che, tutto sommato, trova conferma nella genesi di un fuoriclasse del calibro di Alex Del Piero, autore di tre reti da favola nelle sue prime tre apparizioni (poi arrivate fino a cinque nelle prime cinque...) nell’Europa che conta: prima al Borussia, poi alla Steaua, quindi ai Rangers. Su quelle orme sta provando ora a muoversi proprio Yildiz, che con Pinturicchio non condivide soltanto la gioia del gol alla “prima” in Champions, ma anche la soluzione balistica adottata per gonfiare la rete. Il 19enne turco è al lavoro per ripagare la fiducia della Juventus, che gli ha consegnato la maglia più iconica contestualmente a un ricco rinnovo fino 2029, e il palcoscenico internazionale rappresenta la moneta che vorrebbe utilizzare.

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In Champions è tutto diverso

Due settimane fa, all’esordio assoluto nella competizione, ha confezionato una perla di rara bellezza e indubbio peso, sbloccando la partita contro il Psv e tenendo a battesimo il percorso dei bianconeri in Europa, dopo un anno di assenza forzata. In campionato, a dispetto di una titolarità che nei primi sei turni non ha ancora conosciuto eccezioni, l’ex Bayern non è riuscito a togliersi una soddisfazione personale, per quanto abbia inciso con gli assist a beneficio di Weah prima e di Vlahovic poi. Anche a Marassi, sabato pomeriggio, il suo talento si è acceso soltanto a tratti. Ma nell’alveo della Champions League è tutto differente, anche se quella del Lipsia (due reti incassate in cinque turni di Bundesliga) può essere annoverata come una mentalità solo in parte “europea”, nell’accezione non per forza virtuosa di disposta a offrire il fianco pur di sprigionare il potenziale offensivo.

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Fa impazzire i tifosi della Juve

Yildiz sogna un altro gol per impreziosire la sua ancor giovane carriera internazionale e per avvicinare di gran carriera l’evoluzione da potenziale fuoriclasse a giovane campione. E lo sogna su un palcoscenico evidentemente particolare per lui, tedesco di Ratisbona, almeno per nascita e per gioventù. Le infinite strade del pallone, poi, l’hanno portato a prediligere la nazionalità turca, ereditata dal papà, ma questa è un’altra storia. Yildiz in Germania è cresciuto e, almeno calcisticamente, da quando ha lasciato il vivaio del Bayern non ci è più tornato con il proprio club. Con la Juventus, in estate, aveva infatti saltato anche il mini-ritiro di Herzogenaurach, approfittando degli ultimi giorni di vacanza per godersi il mare di Jesolo e, semmai, per tornare a salutare parenti e vecchi amici proprio a Ratisbona, dove non si fa mai mancare una visita allo zio e una capatina al Cafe Jolie. Altro discorso con la Nazionale, ovviamente, perché il talento bianconero proprio a Berlino aveva trovato il primo gol con la maglia della Turchia, mentre pochi mesi fa si è spinto fino ai quarti di finale degli Europei, disputati tra Dortmund, Amburgo, Berlino e... Lipsia. L’aula di questa sera per la classe dei 2005.

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TORINO - Sfida di classe: quella di grazia 2005. Sfida in classe, anche: quasi fossero ancora i tempi della scuola. L’aula d’eccezione, domani sera, sarà la Red Bull Arena di Lipsia. Da una parte Antonio Nusa e Arthur Vermeeren, talenti da anni sul taccuino – tra gli altri – di Giuntoli. E dall’altra Kenan Yildiz, numero dieci con ambizioni di promozione da alunno a professore, dopo il radioso esordio in Champions League contro il Psv. Tutti in odore di notte da protagonisti, in Sassonia, i tre coetanei. Di febbraio il belga, di aprile il norvegese, di maggio il turco: anno domini 2005.

Yildiz sulle orme di Del Piero

A proposito di numeri, un celebre adagio vuole che siano tre gli indizi necessari per costituire una prova. Una tesi che, tutto sommato, trova conferma nella genesi di un fuoriclasse del calibro di Alex Del Piero, autore di tre reti da favola nelle sue prime tre apparizioni (poi arrivate fino a cinque nelle prime cinque...) nell’Europa che conta: prima al Borussia, poi alla Steaua, quindi ai Rangers. Su quelle orme sta provando ora a muoversi proprio Yildiz, che con Pinturicchio non condivide soltanto la gioia del gol alla “prima” in Champions, ma anche la soluzione balistica adottata per gonfiare la rete. Il 19enne turco è al lavoro per ripagare la fiducia della Juventus, che gli ha consegnato la maglia più iconica contestualmente a un ricco rinnovo fino 2029, e il palcoscenico internazionale rappresenta la moneta che vorrebbe utilizzare.

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