Yildiz, chissà che direbbe l'Avvocato...gol come Del Piero, 3-1 Juve al Psv!

La prima notte della nuova Champions si trasforma nella notte di Yildiez: lo Stadium ai piedi del numero 10 bianconero che apre la festa europea

Kenan Yildiz, anzi Yildiez, con un gol leggendario alla Del Piero che avrebbe fatto sussultare sugli spalti anche l'Avvocato (e chissà che paragone artistico avrebbe donato al giovane turco); McKennie ulteriore e definitiva prova della visionarietà di Motta, tecnico rabdomante degli esordi che profumano di gol; il tris di Nico Gonzalez con più killer instinct da centravanti di Vlahovic, che applaude i compagni a ogni assist sprecato e sembra quasi applaudirsi per aver raggiunto il pallone e chiuso un'azione, non per aver segnato: sono queste le istantanee di un tris europeo con cui la Juventus battezza il suo esordio nella nuova Champions League, dominando il Psv facendosi solo sporcare nell'ultima azione il risultato tondo. Ma poco male, è una notte di festa e un'epifania, una notte in cui tanti hanno rivisto un numero 10 come quello che faceva sognare trent'anni fa.

Yildiz, nella storia Juve come Del Piero. Letteralmente

Il cervello di Cambiaso torna dietro a favorire l'impostazione, e quando si accentra da quella parte scende anche molto Yildiz a impostare, costruendo con filtranti e cambi di gioco verticalizzazioni pericolosissime. Ma altrettanto pericoloso è il gioco olandese, come annunciato da Bosz tutto votato all'attacco in pieno stile Oranje: Di Gregorio fa respirare lo Stadium sul missile del regista Veerman. Si muove fluido il Psv, che con Bakayoko a destra crea non pochi problemi, nella Juve Locatelli appare indispensabile nel fornire soluzioni all'uscita dal basso se il numero 10 bianconero non torna a fare da raccordo per trasformare l'azione in offensiva. L'equilibrio sembra comunque destinato a rompersi rapidamente, e succede al 21': transizione in velocità della Juventus, palla a Yildiz sulla trequarti, Cambiaso si propone portando via un esterno e il turco si guadagna la mattonella che fu di Del Piero e che diventa la sua, la notte del 17 settembre 2024, a quasi 30 anni dal capolavoro di Alex. Come entrare nella storia della Juventus dalla porta principale, facendo impazzire lo Stadium.

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McKennie come Mbangula e Savona: gol alla prima da titolare

Il gol stappa la Juve, il Psv in difesa è evanescente: sale in cattedra Koopmeiners, l'olandese pennella un assist per McKennie che però non conclude potente e si vede parare la conclusione centrale. Continuano a fioccare occasioni per gli uomini di Motta: prima Koop diventa il finalizzatore per il cross di Locatelli, sinistro al volo fuori di un niente, poi al 28' arriva l'uno-due decisivo, da pugile, sull'avversario e sulla gara. Nico Gonzalez di forza sull'avversario, palla per Vlahovic che viene anticipato in area dal difensore, il tocco diventa l'assist perfetto per McKennie appostato a centroarea. E così anche il texano diventa il terzo indizio che fa la prova, Motta vede i gol dei debuttanti come nessuno, dopo Mbangula e Savona. Fiesta bianconera che diventa dominio, si va all'intervallo con Koopmeiners che di nuovo, stavolta incrociando un cross di Yildiz, va a pochi centimetri dal gol.

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Nico Gonzalez, freddezza che Dusan si sogna. Douglas Luiz come Barzagli

A far passare subito al Psv ogni velleità di rimonta, in avvio di ripresa, ci pensa ancora un superlativo Koopmeiners: palla sradicata al talentuoso ma acerbo Veerman e ceduta a Vlahovic, il serbo stasera è decisamente più a suo agio con gli assist, Nico Gonzalez ringrazia e segna il 3-0 definitivo. Con una freddezza che al momento Dusan si sogna....A questo punto è girandola di cambi, Gatti e Locatelli sono i primi a salutare: il nuovo capitano saluta il precedente con un abbraccio rimettendogli la fascia, riecco Danilo con Thuram. Dopo un'altra occasione per Vlahovic, che decide di alzarsi il pallone ai venti metri per concludere malamente a lato, finisce anche la partita di Yildiz: ovazione dello Stadium e standing ovation, fuori con Nico Gonzalez, dentro Weah e Fagioli.

Il Psv si rivede dalle parti di Di Gregorio con il nuovo entrato Saibari, nome che Di Gregorio ricorderà senza piacere pur neutralizzando la conclusione. Spazio anche a Douglas Luiz per McKennie: l'ingresso del brasiliano negli ultimi 20' di gara sta diventando per Motta quello che l'ingresso di Barzagli era per il suo predecessore Allegri, il segnale che la partita è blindata. Finisce con Vlahovic che continua a sbagliare qualsiasi occasione, mancando di mettere la ciliegina sulla torta della festa è tutta bianconera, e con il marocchino Saibari a togliere al 93' al portiere bianconero il suo primo clean sheet europeo, quello che sarebbe stato il quinto consecutivo stagionale. Poco male stasera, ma occhio che alla fine dei conti un gol in più o in meno nel classificone finale potrebbe fare una differenza enorme.

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Kenan Yildiz, anzi Yildiez, con un gol leggendario alla Del Piero che avrebbe fatto sussultare sugli spalti anche l'Avvocato (e chissà che paragone artistico avrebbe donato al giovane turco); McKennie ulteriore e definitiva prova della visionarietà di Motta, tecnico rabdomante degli esordi che profumano di gol; il tris di Nico Gonzalez con più killer instinct da centravanti di Vlahovic, che applaude i compagni a ogni assist sprecato e sembra quasi applaudirsi per aver raggiunto il pallone e chiuso un'azione, non per aver segnato: sono queste le istantanee di un tris europeo con cui la Juventus battezza il suo esordio nella nuova Champions League, dominando il Psv facendosi solo sporcare nell'ultima azione il risultato tondo. Ma poco male, è una notte di festa e un'epifania, una notte in cui tanti hanno rivisto un numero 10 come quello che faceva sognare trent'anni fa.

Yildiz, nella storia Juve come Del Piero. Letteralmente

Il cervello di Cambiaso torna dietro a favorire l'impostazione, e quando si accentra da quella parte scende anche molto Yildiz a impostare, costruendo con filtranti e cambi di gioco verticalizzazioni pericolosissime. Ma altrettanto pericoloso è il gioco olandese, come annunciato da Bosz tutto votato all'attacco in pieno stile Oranje: Di Gregorio fa respirare lo Stadium sul missile del regista Veerman. Si muove fluido il Psv, che con Bakayoko a destra crea non pochi problemi, nella Juve Locatelli appare indispensabile nel fornire soluzioni all'uscita dal basso se il numero 10 bianconero non torna a fare da raccordo per trasformare l'azione in offensiva. L'equilibrio sembra comunque destinato a rompersi rapidamente, e succede al 21': transizione in velocità della Juventus, palla a Yildiz sulla trequarti, Cambiaso si propone portando via un esterno e il turco si guadagna la mattonella che fu di Del Piero e che diventa la sua, la notte del 17 settembre 2024, a quasi 30 anni dal capolavoro di Alex. Come entrare nella storia della Juventus dalla porta principale, facendo impazzire lo Stadium.

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