Champions, cosa serve per andare avanti? Le simulazioni dicono che…

Classificone unico: le prime otto vanno subito agli ottavi, dal 9° al 24° si fanno gli spareggi

Come a scuola, cominciata ieri anche per gli ultimi studenti italiani a tornare sui banchi, anche per la Champions League che invece comincia oggi all’inizio è bene ripassare. Ripassare il regolamento, in questo caso, visto che siamo di fronte a un torneo completamente nuovo e dal formato insolito. La principale novità è che non ci sono più i gironi, ma una classifica unica che racchiuderà tutte e 36 le squadre partecipanti, come in un maxicampionato. Diversamente da quanto accadrebbe in un campionato, però, le squadre non si affronteranno tutte tra loro: per ognuna sono state sorteggiate otto partite (con due avversarie per ciascuna delle quattro fasce di valore), da giocare metà in casa e metà in trasferta. Juventus e Psv Eindhoven, per esempio, non avranno avversari in comune.

Otto partite in tutto per ciascuna delle 36 squadre in corsa, che dovranno cercare di conquistare più punti possibili per piazzarsi tra le prime otto, ammesse direttamente agli ottavi, o almeno tra il 9° e il 24° posto, che permetteranno di accedere agli spareggi da cui usciranno le altre otto qualificate. Gli spareggi verranno sorteggiati con questo criterio: i club dal 9° al 16° saranno teste di serie e verranno abbinati (dall’urna) a qualsiasi club dal 17° al 24°. Quindi non ci sono vantaggi ad arrivare 9° o 16° a parte quelli economici. Addio all’Europa per le ultime 12 in classifica e per le sconfitte negli spareggi. Quanti punti serviranno per raggiungere il traguardo principale, o almeno quello minimo? È il grande interrogativo che aleggia su questa Champions completamente nuova.

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Le simulazioni

A rispondere ci hanno pensato i computer utilizzati per le varie simulazioni. In quelle ufficiali della Uefa, ha spiegato il responsabile dello sviluppo strategico delle competizioni Stephane Anselmo, è stato possibile qualificarsi (al 24° posto) « con una media di 7,6 punti, che significa due vittorie e due pareggi ». Il sito “Football meets data” ha effettuato addirittura 10 mila simulazioni, dalle quali emerge la necessità di qualche punto in più: nel 21% dei casi la 24ª classificata aveva fatto 8 punti, nel 55% ne aveva fatti 9 e nel 22% 10: insomma, con tre vittorie e un pareggio o due vittorie e quattro pareggi, i playoff dovrebbero essere quasi sicuri. Più complicato, ovvio, passare direttamente agli ottavi: sempre nelle simulazioni di FMD, per l’ottavo posto in poco meno del 3% dei casi sono bastati 13 punti, nel 28% ne sono bastati 14, nel 42% dei casi ne sono serviti 15, nel 22% ne sono occorsi 16 e nel 3% 17. In pratica con cinque vittorie, due pareggi e una sconfitta la qualificazione diretta agli ottavi pare garantita, con cinque vittorie e un pareggio quasi certa, con quattro vittorie e tre pareggi probabile.

E in caso di arrivo a pari punti? La differenza reti sarà il primo criterio. Poi a seguire: numero di gol segnati; numero di gol segnati in trasferta; numero di vittorie; numero di vittorie in trasferta; maggior numero di punti ottenuti dalle avversarie incontrate (per premiare chi ha avuto i rivali più difficili); miglior differenza reti complessiva delle avversarie; maggior numero di gol segnati in tutto dalle avversarie; classifica disciplinare; ranking Uefa. Ma è presto per i conti: ora conta vincere.

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Il regolamento

Ogni squadra gioca 8 partite contro 8 avversari diversi, 2 per ogni fascia. Quattro partite sono in casa e quattro in trasferta. Tutte le 36 squadre competono in una classifica unica. Alla fine della “fase campionato” le prime otto classificate si qualificano direttamente agli ottavi. Le squadre dal 9° al 24° posto si sfidano nei playoff, con gare di andata e ritorno, per qualificare agli ottavi le otto mancanti. Le squadre dal 25° al 36° posto vengono eliminate e non sono ripescate in Europa League. In caso di arrivo a pari punti, il primo criterio è la differenza gol seguito da gol totali, gol fuori casa, vittorie totali, vittorie fuori casa. Nella fase a eliminazione diretta si forma un tabellone di tipo tennistico, in cui le prime 8 diventano le teste di serie agli ottavi: la prima da un lato, la seconda dall’altro e così via. Le squadre dal 9° posto al 16° sfidano ai playoff quelle dal 17° al 24°: 9ª contro 24ª, 10ª contro 23ª... Le vincitrici completano il tabellone, partendo dalla prima che incontra la peggiore delle qualificate e seguendo il criterio del tennis, con griglie fissate. Le meglio piazzate giocano la seconda partita in casa.

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Come a scuola, cominciata ieri anche per gli ultimi studenti italiani a tornare sui banchi, anche per la Champions League che invece comincia oggi all’inizio è bene ripassare. Ripassare il regolamento, in questo caso, visto che siamo di fronte a un torneo completamente nuovo e dal formato insolito. La principale novità è che non ci sono più i gironi, ma una classifica unica che racchiuderà tutte e 36 le squadre partecipanti, come in un maxicampionato. Diversamente da quanto accadrebbe in un campionato, però, le squadre non si affronteranno tutte tra loro: per ognuna sono state sorteggiate otto partite (con due avversarie per ciascuna delle quattro fasce di valore), da giocare metà in casa e metà in trasferta. Juventus e Psv Eindhoven, per esempio, non avranno avversari in comune.

Otto partite in tutto per ciascuna delle 36 squadre in corsa, che dovranno cercare di conquistare più punti possibili per piazzarsi tra le prime otto, ammesse direttamente agli ottavi, o almeno tra il 9° e il 24° posto, che permetteranno di accedere agli spareggi da cui usciranno le altre otto qualificate. Gli spareggi verranno sorteggiati con questo criterio: i club dal 9° al 16° saranno teste di serie e verranno abbinati (dall’urna) a qualsiasi club dal 17° al 24°. Quindi non ci sono vantaggi ad arrivare 9° o 16° a parte quelli economici. Addio all’Europa per le ultime 12 in classifica e per le sconfitte negli spareggi. Quanti punti serviranno per raggiungere il traguardo principale, o almeno quello minimo? È il grande interrogativo che aleggia su questa Champions completamente nuova.

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