APPIANO GENTILE - A un passo dalla storia. Simone Inzaghi può eguagliare quanto riuscito in nerazzurro soltanto a Giovanni Invernizzi, unico allenatore italiano a portare l’Inter in finale di Champions. Istanbul è a novanta minuti, all’andata la sua squadra ha vinto 2-0 a casa Milan ma l’impresa pare ancora un Everest da scalare. «Ad agosto c’era un po’ di delusione dopo il sorteggio, perché non eravamo stati fortunatissimi ma ho detto subito ai ragazzi che neanche Barça e Bayern sarebbero stati contentissimi di incontrarci. Siamo arrivati fin qua e ora manca un passo importante. Ci vorranno testa fredda e cuore caldo, magari sarò ripetitivo ma quella è la strada per ripetere la buona partita dell’andata. Sappiamo che è una delle partite più importanti nella storia ultracentenaria dell’Inter e la dovremo interpretare nel migliore dei modi, sappiamo che abbiamo un meritato vantaggio ma sappiamo che non dovremo gestire e fare una partita da Inter. Dipende tutto da noi: siamo pronti a una partita di questa importanza e ci siamo già passati con il Benfica. Se è pericolosa l’idea di sentirci già in finale? Siamo una squadra matura seria, non dovremo speculare e gestire niente e il braccino non deve venire perché in venti mesi abbiamo giocato 4-5 finali, abbiamo campioni del mondo, d’Europa. Sappiamo che partite possono condizionare una stagione, ma sappiamo il percorso fatto, le critiche e le premesse che c'erano a inizio stagione. Certo è che, senza girarci intorno, la partita di domani riveste una grandissima importanza».
Le parole di Acerbi in conferenza
Inzaghi :"Lukaku va gestito"
L’argomento cade poi sulla designazione di Turpin: «All’andata c’era un episodio, il fallo di Krunic su Bastoni, che andava valutato diversamente e avrebbe potuto far assumere al risultato un punteggio più corposo. Ma non c’è nessunissimo problema, come non c’è nessunissimo problema per il fatto di avere designato un arbitro francese con un Milan che ha quattro francesi in rosa». Ultimo pensiero su Lukaku: «Sapete quello che può fare, io l’ho riportato qua per vedere il giocatore che si è visto nell’ultimo mese e purtroppo così non è stato per l'infortunio che ha avuto. Lui sa che tre partite alla settimana non può gestirle dandoci la qualità che ha espresso in due gare fondamentali come quella di Roma e quella col Sassuolo».