TORINO - Paulo Dybala si presenta in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Porto, tre giorni dopo il rigore che al 97’ ha gelato il Milan in campionato: «Abbiamo meritato di vincere quella partita. Il successo con il Milan ci dà una carica in più, perché avevamo disputato un grande match e potevamo chiuderla molto prima. Per come abbiamo vinto e festeggiato, è una grande carica per la partita di domani. Dopo aver visto il match del Porto con la Roma, abbiamo capito che non bisognerà rilassarsi. Abbiamo lavorato tanto in questi giorni, consapevoli delle difficoltà che incontreremo - dice l’argentino -. Sappiamo che la gente è con noi e ci sostiene sia in campionato che nelle altre competizioni. Abbiamo tanta voglia di vincere. Speriamo che non succeda di subire gol, ma se accadrà proveremo comunque a vincere. Abbiamo una difesa fortissima, difendiamo in 11 quando siamo senza palla. Conosciamo bene il Porto e faremo di tutto per evitare di prendere gol».
IO E LA CHAMPIONS - «Vincere la Coppa, per la mia età e per il fatto che sono al mio secondo anno qua, sarebbe una cosa pazzesca. Ma tutti i miei compagni vogliono vincerla, anche quelli che ci sono già riusciti. C’è grande carica. Mi piacerebbe essere più decisivo in Champions, come lo sono in campionato, ma se continuiamo su questa strada sono comunque contento. Chi vincerà? Tutte le squadre hanno la possibilità. Vorrei segnare di più, esser e più decisivo, ma pure assistere un compagno è importante».
IO E IL RIGORE - «Il penalty contro il Milan è stato il pallone più pesante calciato in carriera. C’erano in gioco tante cose, personali e di squadra, dopo Doha, perché ho dovuto aspettare quasi 4 minuti per tirare il rigore. La palla pesava tantissima, però quando la palla è entrata è stato un momento bellissimo per tutti quanti».
LA JUVE E LE ALTRE - «Dall’inizio a oggi siamo allo stesso punto di Barcellona, Real, Bayern. Se passiamo il turno saremo sempre al loro livello. In alcune cose, anzi, credo che siamo superiori a loro. Poi è chiaro che molto dipenderà dalla partita di domani».
IL MIO RUOLO - «Non mi aspettavo di diventare un trequartista di così grande livello alla Juve. In Argentina facevo la prima punta. Qui il mister mi ha fatto giocare più dietro, sono contento di questa posizione. E con questo sistema c’è meno spazio, però siamo di più in attacco e il numero di occasioni da gol cresce. Mi piace giocare lì perché c’è più continuità con la palla, gioco di più con la palla fra i piedi».
IO E GATTUSO - «Ho visto e letto cosa ha detto, ma non so perché. Lui mi conosce perché mi ha allenato, mi dava anche botte in allenamento. Non ci siamo sentiti in questi giorni, non so darmi una spiegazione. So solo che sono felicissimo».