Torino, via alle trattative per il rinnovo di Ricci fino al 2029

Il club granata ed il centrocampista sono già d’accordo: tra fine mese e l’inizio di ottobre gli incontri per il prolungamento oltre la scadenza del 2026
Torino, via alle trattative per il rinnovo di Ricci fino al 2029© Getty Images

Quanto vale Ricci dopo quel dribbling in area su Mbappé? «Ci ho messo anche un po’ di incoscienza. Un istinto naturale, e spesso le cose che vengono naturali riescono anche meglio». Titolare con la Francia, titolare contro Israele. Brillante, sopra le righe, ispirato, sempre nel cuore del prato e dei fatti, schermo e volante, protettore e creatore: della vittoria contro i francesi è stato uno dei migliori protagonisti. «Una grande partita», ha sentenziato Spalletti. Lui, il ct, l’aveva convocato a Coverciano prima degli Europei, salvo poi non portarlo in Germania. Adesso Ricci è tornato a fungere da metronomo anche contro gli israeliani, un altro successo con il granata impiegato nuovamente da cardine attorno cui far ruotare l’Italia, pur se stavolta senza picchi di luce come a Parigi: ma è risultato ugualmente prezioso nella gestione di tempi e fraseggi, coperture e ripartenze.

Al Torino con Juric e Vanoli

«Un tempo il mio idolo era Pirlo, quand’ero più giovane volevo ispirarmi a lui»: si è visto, si sta vedendo. «Devo dire grazie a Juric e a Vanoli. Juric è stato fondamentale per la mia crescita, ma con Vanoli sto anche scoprendo attitudini nuove, possibilità nuove. Cerca di più il gioco offensivo, in allenamento ci obbliga a inserirci, a rischiare di più». Vanoli lo ha battezzato mezzala, una volta per tutte. Con Juric l’indicazione più comune era invece davanti alla difesa, nell’alternanza del ruolo di play con Ilic. Nei 5 di centrocampo, esterni compresi, col nuovo allenatore il boia e l’impiccato davanti alla retroguardia lo fa Linetty, invece. E Ricci può far risaltare più e meglio le sue qualità di incursore fra triangolazioni, dai e vai, interscambi, inserimenti improvvisi, tiri dal limite.

Il ruolo nell'Italia di Spalletti

Con Spalletti (sempre a 5), il ruolo è diverso, classico regista centrale, meno propositivo per forza di cose sulla trequarti, più prudente tatticamente, ma ugualmente sugli scudi per la maturità, la logica dell’azione, la puntualità dei tackle e delle geometrie, la costanza nel vivo del gioco. Due ruoli per un solo giocatore: l’intelligenza, la versatilità tattica, la visione della manovra e la bontà nel tocco lo sorreggono. E a 23 anni compiuti da poco, ogni qualità rifulge nella sua cornice giovanile dalle potenzialità ancora da scoprire, fino in fondo. Chi sarà diventato Ricci tra 8, 9 mesi, se la sua stagione continuerà a progredire con questo indice in crescendo sia in granata sia con la nuova Italia rifondata da Spalletti? Il 24enne Frattesi, tanto per proporre un esempio non troppo distante, 35 milioni è costato all’Inter, tra prestito e obbligo. Quando Lotito voleva acquistare Ricci, un anno fa, offrì davvero troppo poco: Cairo chiedeva 25 milioni, bonus compresi. E non era ancora il Ricci di oggi.

Un rinnovo che 's'ha da fare'

In ogni caso, il nuovo valore di mercato di Samuele dipenderà innanzi tutto dal suo percorso nei prossimi mesi, è ovvio: e lui già ieri era al Fila per lavorare subito, post nazionale. La caratura è questa, la sua professionalità è ben nota a tutti. Ma poi c’è anche un ma grosso come una casa da tener presente, la situazione contrattuale. Ricci ha il legame col Torino in scadenza già nel 2026, tra un anno e mezzo abbondante. Se si presentasse senza prolungamento tra una decina di mesi diventerebbe una pietra eccezionalmente preziosa sul mercato italiano e internazionale: ma soltanto per i club candidati acquirenti, ça va sans dire, a quel punto favoriti oltremodo dalla scadenza dietro l’angolo per abbassare prezzo e pretese cairote. E tanto più facendo leva anche sulla più che probabile disponibilità del giocatore. Ma anche già a gennaio il pericolo diventerebbe concreto, proprio perché quella scadenza 2026 farebbe già oltremodo gola: e a quel punto allo stesso Cairo potrebbe persino convenire una cessione anticipata, per tenere su la cifra. Poi uno pensa: vabbé, ma tanto anche se gli rinnovasse il contratto sarebbe solo per poter venderlo meglio un giorno, vedi Bremer, vedi Buongiorno... Oppure lo vende e basta, contratto o non contratto: vedi Bellanova. Certo, tutto vero: Cairo è anche un presidente da patti ad hoc, restami ancora un anno e poi ti libero, lo fece pure con Glik, con Darmian.

Cessione o permanenza post rinnovo?

Resta il fatto che di qui a Natale si giocherà una partita chiave. A oggi, oltretutto, Ricci guadagna anche poco per le leggi del mercato, 950 mila euro netti più bonus. Molto meno di Lazaro e Ilic, ma anche di Linetty: una sperequazione che a gioco lungo può rivelarsi una crepa in più. I legami forti, d’altra parte, sono il frutto di una semina quasi quotidiana: soddisfazione in banca e sul prato, importanza nello spogliatoio, senso di appartenenza, ambizioni del club... Prima di luglio, Cairo e Vagnati avevano disegnato una sorta di patto con il centrocampista e il suo agente. Per la serie: in assenza di cessioni in estate, non da escludere, con l’arrivo dell’autunno si comincerà a parlare di prolungamento e di adeguamento dello stipendio, nell’ottica di trovare l’intesa ben prima di Natale. Traduzione pratica: decollo degli emolumenti con vista su quota 1,5 milioni netti e rinnovo sino al 2029. E dopo le nuove firme? Dopo, Cairo potrà meglio tenerlo oppure meglio venderlo: dipenderà dalle offerte, estate dopo estate. Il film sarà il solito, pensiamo, crediamo, temiamo.

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