TORINO - Buon Ferragosto a tutti. Costine sul fuoco anche al Fila, oggi nel tardo pomeriggio? La fascia di capitano di Lukic finirà direttamente arrosto o sarà lasciata sotto la brace come patate avvolte dall’alluminio? Ha detto Juric nella notte del tripudio a Monza, inevitabilmente condizionata nel dai e vai delle interviste anche dalle conseguenze del caso: «Un fatto grave, clamoroso, molto brutto, pur se nel caso sarei disposto a perdonare Sasa». Rodriguez capitano, in Brianza: investitura più che logica, così come aveva un senso anche quella di Buongiorno nel finale contro il Palermo, una volta uscito il serbo. Buon Ferragosto al Toro di Juric che riprende ad allenarsi, dunque, con vista sulla Lazio: quando vedremo i granata (fin qui esaltati dal gioco e dalle scariche motivazionali del tecnico in modo così eccezionale da parer miracoloso, dati tutti i problemi scoppiati quest’estate e la rosa ancora incompleta), quando vedremo i granata, si diceva, contro una big del nostro campionato: li chiamano banchi di prova o della verità, se ne riparlerà sabato sera.
Diceva invece Vagnati di Lukic, sempre l’altro ieri, ma prima della partita: «Per noi conta chi sarà in campo. Sicuramente negli ultimi giorni abbiamo visto un ragazzo diverso rispetto agli ultimi anni. Negli ultimi giorni ha fatto cose che non rappresentano quello che è sempre stato Sasa. Speriamo che torni subito a fare ciò che ha sempre fatto. Chi vuole rimanere deve avere grande entusiasmo. Sono cose che possono anche succedere, ma allora devono risolversi subito». Dietro a queste parole, una sorta di ultimatum facilmente intellegibile. Per la serie: o Lukic chiede subito scusa a tutti (società, allenatore, staff, compagni, tifosi), ma davvero subito, oppure ne trarremo le conseguenze in modo pressoché definitivo. Quantomeno sino a fine mercato. A settembre, tutti coloro al momento ai margini dovranno venir in qualche modo reintegrati per forza, se non venduti: è già scontato. Ma non ha senso, oggi come oggi, allungare troppo lo sguardo. Oggi come oggi, vale proprio l’oggi.
Punto primo: il Torino si aspetta che Lukic (dopo l’ammutinamento di venerdì mattina) si presenti regolarmente al campo di allenamento. Il club presume che il ragazzo non voglia portare a livelli ancor più gravi e infuocati la rottura (zero problemi con Juric, è storia nota: «Questo è un problema che deve risolvere la società», ha già puntualizzato efficacemente Ivan). Punto secondo: ma oggi Lukic chiederà scusa a tutti? Difficile, se per scuse intendiamo un giocatore che si presenti e dica: perdonatemi, sono stato un cretino, venerdì ero poco lucido, non capiterà più, non vedo l’ora di ricominciare a lottare con voi e nel caso sono disposto anche a subire multe e panchine punitive. Questo è infatti l’imbuto per Lukic evocato da Vagnati a Monza, come da indicazioni del dominus (Cairo), affinché il caso possa chiudersi e in fretta.
Frattura troppo grave, si capisce bene: e nei confronti di tutti. Davvero enorme, però, per la società: indicata nei fatti da Lukic come una fonte di problemi, false speranze e rabbia crescente, a fronte del mancato prolungamento del contratto oltre il 2024 con in seno la vera chiave (un innalzamento dello stipendio da 700 mila euro netti ad almeno 1,5 più bonus). Promesse inevase da mesi, secondo Lukic. Al limite delle prese in giro, tra richieste di sconti da parte del Torino. E Lukic (tuttocampista portato al gol e all’assist facile) ha mercato, data la sua esplosione ormai da un anno con Juric: in Italia c’è in prima fila la Roma, che intanto vuole far fuori Diawara (bisognerà attendere, dunque); all’estero, piste varie tra Germania, Inghilterra, Spagna. Cairo aspetta, di conseguenza. Il bivio? 1) la frattura in qualche modo si ricompone e successivamente potranno riprendere anche le trattative per l’ingaggio; 2) Lukic continuerà a ripetere di voler andarsene e a quel punto Cairo valuterà perbene tutte le offerte. Una nuova asta dietro l’angolo, dopo quella a suo tempo per Bremer? Per la cronaca, anche Crystal Palace e Siviglia hanno già effettuato sondaggi.
Non si dimentichi che a cavallo tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, Cairo stesso telefonò a Pozzo per chiedergli il prezzo di Makengo, centrocampista dell’Udinese che non dispiace a Juric (pur se la sua prima scelta è il suo pupillo Ilic del Verona, come si sa). Non meno di 15 milioni, fu la risposta. Troppo: e la trattativa terminò lì. Ma è indicativo il fatto: gli scontri sottotraccia con Lukic stavano già facendo rumore, dentro al Torino. Quella telefonata a Pozzo acquista anche un altro sapore, a posteriori. Erano i giorni in cui il Torino stava già per investire ben 4,5 milioni per il centrocampista turco Ilkhan. E mancavano ancora Miranchuk, Vlasic, le accelerate per Schuurs e per Hien. Tutte priorità assolute di mercato, all’epoca. Perché mai Cairo doveva perdere tempo per Makengo? E dire che in quegli stessi giorni aveva anche riaperto i dialoghi (fertili da anni) con l’amico Giulini, patron del Cagliari. E non solo per il trasferimento di Millico, poi effettivamente materializzatosi. Ma pure per ricominciare a trattare il centrocampista Nandez, in fuga dalla Sardegna, sul mercato, già trattato dal Torino a gennaio e poi di nuovo a giugno. Ieri, poi, sono girate anche voci su un possibile scambio Milan-Torino: Lukic per Pobega. Ma, comprensibilmente, club rossonero ha subito smentito categoricamente i rumours. Sintetizziamo: il club granata durante l’estate ci ha chiesto ripetutamente e in ogni modo Pobega, ma il ragazzo non si muoverà a nessun prezzo perché crediamo troppo in lui e nelle sue qualità. Fine.
Il Verona non ha intenzione di vendere il suo gioiello Ilic, a meno di offerte superiori ai 15 milioni. Per Nandez, il Cagliari chiede 2 milioni di prestito più 10 di riscatto obbligatorio (pagamento quinquennale). Cairo (che valuta Lukic sui 20 milioni, ma la rottura ovviamente non lo aiuta a tener su il prezzo) ritiene esagerate le richieste dei sardi, stante la volontà di Nandez di non giocare in B (non a caso era in panca contro il Como) e il suo ingaggio non più sopportabile dal Cagliari (oltre 1,6 milioni netti). A Vagnati piace anche Rieder, 20 anni, centrocampista dello Young Boys e dell’Under 21 svizzera. Buon Ferragosto.