MILANO - Difensore che in Italia ha vinto tutto. Storica bandiera dell’Inter. Capitano e esempio da seguire. Un bravo ragazzo, capace di farsi volere bene e apprezzare da allenatori, compagni di squadra e tifosi. Semplicemente un signore. Quando Andrea Ranocchia ha domandato ad Adriano Galliani se potesse risolvere consensualmente il suo contratto con il Monza (in scadenza nel giugno del 2024), l’amministratore delegato dei brianzoli è rimasto spiazzato. Nei suoi quasi quarant’anni nel mondo del calcio nessun giocatore gli aveva chiesto di rinunciare volutamente alla totalità di un lauto stipendio (circa un milione e mezzo di euro) perché infortunato (Redondo ai tempi del Milan, agli inizi del millennio, ottenne il congelamento dello stipendio sino al suo ritorno in campo). Per Ranocchia però essere pagato senza poter ricambiare col duro lavoro il suo ingaggio, non era semplicemente corretto.
La scelta di Ranocchia
Questione di educazione, di priorità, di visione del mondo. Motivo per cui, nonostante non fosse assolutamente un atto dovuto, ha voluto fare la cosa giusta, per essere corretto sino in fondo con se stesso e i suoi valori. Con la dirigenza dei biancorossi che alla fine ha acconsentito alla richiesta dell’esperto atleta. Evidentemente dopo la rottura del perone subita durante la gara contro il Napoli alla seconda giornata in serie A, qualcosa era scattato nella testa dello stopper, che ora avrà tempo per pensare al suo futuro a casa, nell’amata Umbria. Se tutto fosse andato per il verso giusto Ranocchia sarebbe potuto tornare ad allenarsi verso gennaio/febbraio, ma forse adesso, più che immaginare una nuova avventura quando tornerà abile e arruolabile, sta meditando l’addio ai campi di gioco, con la possibilità che appenda gli scarpini al chiodo che è un’ipotesi certamente più che plausibile. La carriera di Andrea, soprannominato “Frog” anche dai tanti amici ed (ex) compagni di squadra, era esplosa al Bari, dove aveva vinto, nel 2008-09 il campionato cadetto. Dopo essersi confermato col Genoa, ecco il trasferimento all’Inter e la Coppa Italia del maggio del 2011. In tutto saranno dodici le stagioni di Ranocchia con i nerazzurri (con due brevi parentesi tra Sampdoria e Hull City), in cui il calciatore vincerà un’altra coppa nazionale, lo Scudetto e la Supercoppa italiana. Per lui anche 21 presenze con l’Italia.