Morata al Milan, cosa c'è dietro il freddo comunicato dell'Atletico Madrid

Nel giorno dell'annuncio ufficiale del trasferimento dell'attaccante in rossonero non è passata inosservata la gelida nota dei Colchoneros

"LaLiga comunica al club che la clausola di risoluzione di Alvaro Morata è stata depositata, pertanto l’attaccante termina il suo legame con il nostro club. Suerte, Morata". Il gelo assoluto nel bel mezzo di una rovente estate di calciomercato. Il comunicato con il quale l'Atletico Madrid ha annunciato la cessione al Milan del suo ormai ex attaccante è lontano anni luce dalle classiche note di addio: infarcite di parole d'elogio volte a sottolineare le emozioni condivise; intrise di affetto e stima. Nessuno spazio per la gratitudine. Neppure l'augurio per "le migliori fortune professionali". Una formula standard usata e abusata nel momento delle separazioni ufficiali. Dietro questa freddezza - secondo indiscrezioni che trapelano dall'ambiente del club madrileno - ci sarebbe una certa irritazione per il comportamento del club rossonero in termini di comunicazione e stile per l'acquisto del giocatore.

Dove nasce l'irritazione dell'Atletico

Il Milan ha ufficializzato l'acquisto di Morata liberandolo, come da contratto, previo il versamento di 13 milioni di euro. Tutto come da regolamento, per carità. Nulla da eccepire rispetto all'espletamento di tutti i passaggi burocratici necessari, ma a quanto pare una chiamata, sia da parte del Milan sia da parte di Morata, più che allungare la vita come nel celebre spot pubblicitario interpretato da Massimo Lopez, dispiacere non avrebbe fatto. Per usare un eufemismo. Nonostante tutto. Che Morata stesse andando al Milan era ormai da giorni il segreto di Pulcinella, l'Atletico Madrid non era ovviamente all'oscuro della situazione, ma essere bypassati non ha fatto fare salti di gioia. Anzi.

Morata aveva già pubblicamente svelato la sua volontà di lasciare l'Atletico Madrid nei giorni scorsi. Lo ha fatto sapere ai suoi compagni di squadra, ma la sostanza non cambia neppure in questo caso. Il passaggio diretto con il club, così come l'assenza di comunicazione diretta tra le due società, ha lasciato interdetti i Colchoneros. Un atto non dovuto ma gradito non si è concretizzato. E roba così nel calcio alla fine ce la si lega al dito.

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