Camarda e non solo, Milan controcorrente: giovani blindati

Mentre i club tedeschi si assicurano tre talenti italiani, i rossoneri investono cinque milioni per prendere Jimenez dal Real

MILANO - A giorni dalla cocente eliminazione dell’Italia dagli europei e dai processi sul sistema calcio nostrano, ecco che il calciomercato porta a dover raccontare l’ennesimo esodo di talenti italiani verso squadre estere. Nelle ultime ore, infatti, ci sono stati tre “scippi” dei club tedeschi di altrettanti giovani calciatori nostrani che, nella stagione appena iniziata, giocheranno in Germania. Si tratta di Pià dell’Atalanta, in procinto di firmare con il Borussia Dortmund, di Della Rovere della Cremonese che andrà al Bayern Monaco mentre Natali (già al Barcellona), andrà al Bayer Leverkusen. Il Milan, in questo contesto, è riuscito a camminare controcorrente rispetto agli altri.

Il Milan punta sui giovani

I rossoneri, che a breve ufficializzeranno il primo contratto da professionista di Francesco Camarda, sono partiti da quasi un anno nel blindare i loro migliori giovani che sono emersi nel vivaio. Camarda è stato solo l’ultimo tassello di una lunga fase di contrattualizzazioni che hanno visto legarsi al Milan, per i prossimi anni, talenti del calibro di Kevin Zeroli (capitano della Primavera vice campione d’Europa, che ha firmato fino al 30 giugno 2028), Davide Bartesaghi (che sarà sotto contratto fino al 2026), Diego Sia, Emanuele Sala e altri elementi delle varie annate che il programma di sviluppo ha ritenuto idonei a far si che proseguissero il loro cammino al Milan. Gli investimenti fatti nel corso degli anni, dunque, stanno iniziando a dare i loro frutti e il recente acquisto a titolo definitivo di Alex Jimenez dal Real Madrid per 5 milioni ne è una ulteriore dimostrazione.

Il Milan e il progetto della seconda squadra

Il progetto della seconda squadra, che vedrà il suo via ufficiale lunedì 8 con il raduno di Milanello, sarà uno step fondamentale per la crescita dei vari giocatori che faranno la spola tra primavera e seconda squadra e quelli che saranno monitorati direttamente a Milanello. Il tutto con un unico obiettivo: formare in casa giocatori che possano arrivare pronti all’alto livello e a reggere il peso della maglia del Milan sulle spalle una volta entrati, in pianta stabile, in prima squadra. Il Milan, dalla rivoluzione voluta da Silvio Berlusconi e Adriano Galliani nel 2012 e affidata a Filippo Galli e Mauro Bianchessi, ha prodotto tantissimi giocatori che oggi fanno i professionisti e che, probabilmente, avrebbero potuto fare cammini più brillanti senza una mentalità chiusa di diversi club. Oggi al timone del settore giovanile c’è Vincenzo Vergine, ossia uno dei migliori dirigenti in tema di calcio giovanile. E in diversi si chiedono se Gravina lo chiamerà per il consiglio dei saggi sul talento. Sarebbe una chiamata ben spesa.

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