MILANO - Due numeri, il primo parziale mancando ancora quaranta giorni di mercato - ed entrambi in attesa dei dati ufficiali, che saranno però verificabili solamente quando usciranno i bilanci 2022-23 e 2023-24 -, che sintetizzano però in maniera rapida una grande differenza: il Milan in quest’estate 2023 ha finora investito in entrata ben 112 milioni, bonus compresi, per acquistare cinque giocatori a titolo definitivo contro i 52 che servirono nel 2022 per ingaggiare De Ketelaere, Thiaw, Florenzi e Messias (entrambi riscattati) e Vranckx (prestito oneroso con diritto di riscatto poi non esercitato).
Semplificando, si può affermare che RedBird, nuovo azionista di maggioranza del Milan dal 31 agosto 2022, ha già doppiato l’ultimo mercato di Elliott, anche se bisogna comunque ricordare che la campagna acquisti estiva del 2022 fu condivisa da vecchia e nuova proprietà per questioni di equilibri economici da non sballare. Detto ciò, Gerry Cardinale ha voluto mettere sul tavolo un biglietto da visita pesante, anche perché doveva far dimenticare in breve tempo a tutto l’ambiente rossonero una prima metà di giugno traumatizzante con gli addii in successione di Ibrahimovic, Maldini, Massara, Tonali e il derby perso per Thuram.
Tonali finanzia il mercato del Milan
Proprio la dolorosa cessione del centrocampista azzurro è però servita a far decollare la campagna acquisti, aumentando il budget di partenza da circa 30-35 milioni di ulteriori 70. Soldi tutti rimessi sul mercato da Furlani, Moncada e D’Ottavio che, in meno di un mese (esclusi i due inserimenti a parametro zero, Sportiello e Romero), hanno stravolto il volto del Milan di Pioli. E la corsa non è ancora conclusa, visto che la dirigenza rossonera ha ancora nel mirino altri acquisti: almeno un altro centrocampista (tutto conduce sempre a Musah del Valencia e occhio a Dominguez del Bologna), un vice Theo Hernandez (interessa Calafiori del Basilea) e probabilmente anche un centrale difensivo di completamento al posto di Gabbia (possibile un giovane italiano).