Chiesa-Juve, nodo Fede è più ingarbugliato: perché il prezzo rischia di calare

A scadenza nel 2025 e cedibile per Motta: Giuntoli cerca la soluzione giusta, senza fretta. Grandi prove all’Europeo potevano scatenare un’asta ma dopo il flop Italia...

Imprevedibile come il Chiesa dei giorni migliori, ingarbugliata come il Chiesa dei momenti no. E statica come Chiesa, nel bene o nel male, non è invece quasi mai. È la situazione relativa al futuro dell’attaccante bianconero e azzurro, che l’Europeo avrebbe potuto contribuire a sciogliere e che invece ha ulteriormente annodato. Il ventiseienne figlio d’arte era partito per la Germania non da separato in casa con la Juve, ma neppure troppo lontano da quello status. Arenatisi sul nascere i colloqui tra Cristiano Giuntoli e l’agente Fali Ramadani sul rinnovo del contratto in scadenza tra un anno, tutta da trovare la compatibilità tra un calciatore che vive di spunti personali e si esalta negli spazi e un gioco, quello di Thiago Motta, basato su possesso palla e fraseggio, Chiesa è presto finito nella lista dei giocatori da cedere per finanziare il mercato in entrata.

Chiesa, delusione Europeo

L’Europeo in tal senso poteva rappresentare una vetrina eccezionale sia per la Juve sia per Chiesa, che invece torna dalla Germania deluso e deludente quanto l’Italia, senza gol né assist in quattro partite, tre da titolare. L’unico fattore che potrebbe spingere un club interessato a lui a muoversi in fretta, in questo momento, sarebbe la speranza di trattare al ribasso sia per il cartellino sia per l’ingaggio. Il mercato però comincia ufficialmente oggi, per gli attaccanti entrerà nel vivo probabilmente dopo l’Europeo e né la società bianconera né (tantomeno) l’agente di Chiesa hanno fretta. Ecco perché la situazione è statica: in grado di accendersi all’improvviso, proprio come Chiesa e come tutte le vicende di mercato, ma al momento statica.

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Chiesa, la valutazione Juve

E, si diceva, imprevedibile e ingarbugliata. La Juventus valuta Chiesa una quarantina di milioni, ma il contratto in scadenza tra un anno non la mette certo in posizione di forza in una trattativa; il giocatore vorrebbe guadagnare di più dei cinque milioni netti attuali e giocare in un club che disputi la Champions. Paletti che restringono il campo delle possibili operazioni, pur lasciando a Giuntoli e Ramadani spazio per muoversi alla ricerca della soluzione giusta. Uno scambio, per esempio, con un altro giocatore che non rientra nei piani del suo club o vuole lasciarlo. Quest’ultimo caso poteva quello di Di Lorenzo, ma la fermezza del Napoli e di Conte pare aver fatto breccia nel desiderio del terzino di cambiare squadra.

Sancho, la Juve e l'ingaggio

Peraltro l’ingaggio attuale di Chiesa sarebbe già al top per gli azzurri, che non giocheranno le coppe. Il primo caso potrebbe invece essere quello di Jadon Sancho, rientrato al Manchester United dal prestito al Borussia Dortmund ma fuori dai piani dei Red Devils: qui però il problema dell’ingaggio lo avrebbe la Juve, visto che l’inglese guadagna quasi 20 milioni a stagione. Ma queste sono solo due delle tante possibili soluzioni, compresa una cessione “classica” (Chiesa piace al Bayern e non solo). E compreso, se né GiuntoliRamadani dovessero trovare il bandolo della matassa che l’Europeo ha ingarbugliato invece di sciogliere, un ritorno al tavolo della trattativa sul rinnovo.

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Imprevedibile come il Chiesa dei giorni migliori, ingarbugliata come il Chiesa dei momenti no. E statica come Chiesa, nel bene o nel male, non è invece quasi mai. È la situazione relativa al futuro dell’attaccante bianconero e azzurro, che l’Europeo avrebbe potuto contribuire a sciogliere e che invece ha ulteriormente annodato. Il ventiseienne figlio d’arte era partito per la Germania non da separato in casa con la Juve, ma neppure troppo lontano da quello status. Arenatisi sul nascere i colloqui tra Cristiano Giuntoli e l’agente Fali Ramadani sul rinnovo del contratto in scadenza tra un anno, tutta da trovare la compatibilità tra un calciatore che vive di spunti personali e si esalta negli spazi e un gioco, quello di Thiago Motta, basato su possesso palla e fraseggio, Chiesa è presto finito nella lista dei giocatori da cedere per finanziare il mercato in entrata.

Chiesa, delusione Europeo

L’Europeo in tal senso poteva rappresentare una vetrina eccezionale sia per la Juve sia per Chiesa, che invece torna dalla Germania deluso e deludente quanto l’Italia, senza gol né assist in quattro partite, tre da titolare. L’unico fattore che potrebbe spingere un club interessato a lui a muoversi in fretta, in questo momento, sarebbe la speranza di trattare al ribasso sia per il cartellino sia per l’ingaggio. Il mercato però comincia ufficialmente oggi, per gli attaccanti entrerà nel vivo probabilmente dopo l’Europeo e né la società bianconera né (tantomeno) l’agente di Chiesa hanno fretta. Ecco perché la situazione è statica: in grado di accendersi all’improvviso, proprio come Chiesa e come tutte le vicende di mercato, ma al momento statica.

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