Pagina 3 | Il forte segnale di Giuntoli a tifosi e giocatori: ora la manovra più difficile

Il centrocampo era il reparto della Juventus che più degli altri aveva indispensabile bisogno di rinforzi: privato nella passata stagione da vicende extracalcistiche di quello che avrebbe dovuto essere la stella della squadra, Pogba, e dell’altro elemento di maggiore tecnica, Fagioli, si era retto pressoché solo sulla fisicità e il dinamismo del trio McKennie (reinserito in extremis in un progetto di cui non avrebbe dovuto far parte), Locatelli e Rabiot, pagando alla lunga la mancanza di alternative, di inventiva e di incisività in zona gol.

Fagioli tornerà, e la sua convocazione agli Europei dopo sei mesi di squalifica la dice lunga su quanto possa essere importante, ma la Juventus rischia di perdere Rabiot, l’uomo di maggior spessore del reparto, è separata in casa da McKennie e dovrà affrontare più partite e di livello più alto. Il centrocampo era il reparto della Juventus che più degli altri aveva indispensabile bisogno di rinforzi e il centrocampo è il reparto in cui la Juventus sta piazzando due dei primi tre colpi del proprio mercato: Douglas Luiz, che ha già sostenuto le visite mediche, e Khephren Thuram, per il quale conta di chiudere la prossima settimana (il terzo è Di Gregorio in porta).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il segnale di Giuntoli

Un mercato con cui, proprio con questi due colpi, Cristiano Giuntoli manda un segnale forte: ai tifosi, ai giocatori, a Thiago Motta che ha voluto come nuovo allenatore e alle avversarie. La Juventus vuole lottare per vincere fino alla fine, ha le idee chiare su ciò che le serve per tornare a farlo e una parte importante di quel che le serve potrebbe assicurarsela già nella prima settimana di luglio. Tutt’altro che un dettaglio, la tempistica, anzi: con un nuovo allenatore e una nuova filosofia di gioco, definire presto la rosa - e soprattutto il centrocampo - può essere un fattore decisivo.

Douglas Luiz, 26 anni, colonna dell’Aston Villa piazzatosi quarto in Premier League, porterà a centrocampo tecnica, rapidità di gambe e di pensiero e buona capacità realizzativa. Khephren Thuram, 23 anni ma già quattro Ligue 1 alle spalle, porterà tecnica a sua volta, fisicità, strappi in campo aperto e inserimenti. Quelle caratteristiche che la Juve perderà se Adrien Rabiot, il cui contratto scade domani, deciderà di non legarsi di nuovo alla società bianconera. Se invece Cavallo Pazzo sceglierà di continuare a galoppare alla Continassa, Thuram sarà un’alternativa da Champions o potrà formare con lui una coppia di mezzali dinamicamente devastante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'operazione Koopmeiners

E, se Rabiot dovesse dire “Oui” e l’operazione Thuram andare in porto, allora con i due francesi, Douglas Luiz, Locatelli, Fagioli e forse Miretti (al quale magari Thiago Motta vorrà dare un’occhiata), Giuntoli sarà pronto e nella condizione ideale per completare la rivoluzione del centrocampo bianconero con l’operazione più difficile: Teun Koopmeiners. Dieci e 12 gol negli ultimi due campionati, nel ventiseienne olandese dell’Atalanta la Juventus ha individuato da mesi il giocatore con cui alzare l’incisività offensiva del centrocampo. Perfetto per agire alle spalle di Vlahovic, ma con doti e indole da centrocampista, nel 4-2-3-1 di Thiago Motta.

La richiesta di 60 milioni del club nerazzurro e la concorrenza della Premier League (Liverpool, ma non solo) rendono appunto questa operazione la più complicata tra quelle nel programma di Giuntoli. Tanto che probabilmente in questo caso l’importanza sottolineata prima di definire presto la rosa a disposizione di Motta dovrà passare in secondo piano rispetto alla realpolitik delle trattative. Realpolitik in base alla quale Giuntoli dopo quella di Kean dovrà chiudere altre cessioni, forse anche dolorose come potrebbero essere quelle di Soulé, Huijsen o Chiesa, per reperire le risorse economiche necessarie a sedersi al tavolo con l’Atalanta e poi dare il meglio di sé in una trattativa che si annuncia lunga e non facile sul prezzo, per la ciliegina del mercato bianconero. Salvo sorprese, però, potrà farlo sapendo di avere già una torta sostanziosa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'operazione Koopmeiners

E, se Rabiot dovesse dire “Oui” e l’operazione Thuram andare in porto, allora con i due francesi, Douglas Luiz, Locatelli, Fagioli e forse Miretti (al quale magari Thiago Motta vorrà dare un’occhiata), Giuntoli sarà pronto e nella condizione ideale per completare la rivoluzione del centrocampo bianconero con l’operazione più difficile: Teun Koopmeiners. Dieci e 12 gol negli ultimi due campionati, nel ventiseienne olandese dell’Atalanta la Juventus ha individuato da mesi il giocatore con cui alzare l’incisività offensiva del centrocampo. Perfetto per agire alle spalle di Vlahovic, ma con doti e indole da centrocampista, nel 4-2-3-1 di Thiago Motta.

La richiesta di 60 milioni del club nerazzurro e la concorrenza della Premier League (Liverpool, ma non solo) rendono appunto questa operazione la più complicata tra quelle nel programma di Giuntoli. Tanto che probabilmente in questo caso l’importanza sottolineata prima di definire presto la rosa a disposizione di Motta dovrà passare in secondo piano rispetto alla realpolitik delle trattative. Realpolitik in base alla quale Giuntoli dopo quella di Kean dovrà chiudere altre cessioni, forse anche dolorose come potrebbero essere quelle di Soulé, Huijsen o Chiesa, per reperire le risorse economiche necessarie a sedersi al tavolo con l’Atalanta e poi dare il meglio di sé in una trattativa che si annuncia lunga e non facile sul prezzo, per la ciliegina del mercato bianconero. Salvo sorprese, però, potrà farlo sapendo di avere già una torta sostanziosa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...