“Testa, inserimenti e gol”: Juve, ecco chi è davvero Thuram

Il prossimo acquisto dei bianconeri raccontato da Oscar Damiani, lo storico agente del papà: “L’intelligenza è la sua virtù”

Lilian l’ha preso sotto braccio e, tappa dopo tappa, l’ha seguito lungo tutta la carriera: Parma, Juventus, Barcellona. Marcus e Khephren, fuor di metafora, li ha presi proprio in braccio, quando stavano quasi nel palmo di una mano e il papà imperversava sui campi della Serie A. Oscar Damani, per la dinastia Thuram, è (quasi) uno di famiglia. Il nerazzurro e il promesso bianconero li ha visti nascere. E crescere. «Khephren non ha la fisicità del fratello, in compenso è più elegante. Ma, rispetto ai tempi in cui lo tenevo in braccio, posso confermare che è comunque cresciuto un bel po’: è molto alto e in campo si sa imporre, anche se ha una struttura più agile di Marcus».

Oscar Damiani, un anno dopo Marcus e ventotto dopo Lilian, come vedrebbe l’arrivo in Italia anche da parte di Khephren?

«Molto bene, sinceramente. Un giocatore che matura nel campionato francese, molto più fisico di quello italiano, quando arriva in Serie A può completare la crescita, migliorando anche dal punto di vista tattico. E garantendo un valore aggiunto al club in cui approda, di conseguenza».

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"Le sue qualità principali"

L’attuale centrocampista del Nizza ha questa ulteriore crescita nelle sue corde?

«Serve essere intelligenti e lui lo è, eccome, tanto campo quanto fuori. E questo perché Lilian era intelligente e i suoi figli sono cresciuti in una famiglia intelligente. La testa è quella giusta per imporsi».

La usa anche in mezzo al campo?

«Soprattutto, credo sia la sua qualità più evidente. Sa sempre dove posizionarsi, si muove sempre con i tempi giusti per agire tra le linee. Ha una predisposizione naturale per comprendere il gioco e per capire le situazioni. Per questo impara in fretta e si adatta senza problemi alle diverse soluzioni tattiche in cui viene coinvolto».

A proposito, in quale ruolo rende meglio secondo lei?

«Probabilmente da mezzala classica, con licenza d’inserimento, in un centrocampo a tre. È un giocatore a tutto campo, un centrocampista “box to box”, come si suol dire. Diciamo che non rientra nelle sue corde una mansione da esterno e nemmeno da regista: per il resto, in realtà, può giocare senza problemi nella mediana di qualunque modulo».

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"Farà crescere la Juventus"

E in questa Juventus, che tanta fatica ha fatto a centrocampo negli ultimi anni, come lo vedrebbe?

«Credo che Khephren farebbe crescere la Juventus. E la Juventus farebbe crescere Khephren. Quindi piuttosto bene, ecco. In più, assicurerebbe al reparto anche qualche gol: è un’altra caratteristica che appartiene al suo bagaglio tecnico».

Lilian cosa pensa della possibilità di avere entrambi i figli ai nastri di partenza della prossima Serie A?

«Lui è sempre molto tranquillo e sereno, non entra nello specifico delle questioni di mercato. Sa che c’è chi è deputato a gestire la carriera dei figli da questo punto di vista e non fa mai il papà invadente. Perché è intelligente, appunto».

Discreto, ma appassionato?

«Quello sempre, segue spesso e volentieri i figli anche dal vivo. E poi, a casa, forte della sua lunga esperienza ai massimi livelli, qualche consiglio tecnico a Marcus e a Khephren lo offre, certo…».

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Lilian l’ha preso sotto braccio e, tappa dopo tappa, l’ha seguito lungo tutta la carriera: Parma, Juventus, Barcellona. Marcus e Khephren, fuor di metafora, li ha presi proprio in braccio, quando stavano quasi nel palmo di una mano e il papà imperversava sui campi della Serie A. Oscar Damani, per la dinastia Thuram, è (quasi) uno di famiglia. Il nerazzurro e il promesso bianconero li ha visti nascere. E crescere. «Khephren non ha la fisicità del fratello, in compenso è più elegante. Ma, rispetto ai tempi in cui lo tenevo in braccio, posso confermare che è comunque cresciuto un bel po’: è molto alto e in campo si sa imporre, anche se ha una struttura più agile di Marcus».

Oscar Damiani, un anno dopo Marcus e ventotto dopo Lilian, come vedrebbe l’arrivo in Italia anche da parte di Khephren?

«Molto bene, sinceramente. Un giocatore che matura nel campionato francese, molto più fisico di quello italiano, quando arriva in Serie A può completare la crescita, migliorando anche dal punto di vista tattico. E garantendo un valore aggiunto al club in cui approda, di conseguenza».

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