Su Denis Zakaria irrompe il Monaco, e fa sul serio. Il club francese è balzato in testa nella corsa al centrocampista svizzero e intende accelerare per trovare un accordo con la Juventus: il primo contatto è stato positivo e presto ne seguirà un altro. Il club del Principato ha fretta perché sa di dover fare i conti con la concorrenza del Lipsia, ma sa anche di poter contare sul vantaggio determinato dal fatto che il club tedesco ha la necessità di mettere a segno un paio di cessioni prima di poter inserire un altro elemento in rosa.
Un problema che invece non assilla il club monegasco che, anzi, ha bisogno di allargare il gruppo per poter affrontare gli impegni di Champions League con maggiori garanzie. La soluzione è gradita all’entourage di Zakaria e allo stesso nazionale svizzero che potrà contare sul palcoscenico della competizione continentale per rilanciarsi anche in chiave Nazionale. La Juventus parte da una richiesta di 20 milioni e si lavora per trovare la formula.
Juve, Monaco su Zakaria. McKennie in stand by
E il West Ham? Del club inglese si sono perse le tracce negli ultimi giorni ed è difficile immaginare un rilancio degli Hammers. Quella della cessioni resta la priorità del club bianconero e, dopo aver formalizzato quelle “pesanti” di Kulusevski (riscattato dal Tottenham) e Arthur (in prestito alla Fiorentina), l’accelerazione per Zakaria ha ingenerato ottimismo in Cristiano Giuntoli (che tornerà dagli Usa a fine settimana) e Giovanni Manna (avvistato in queste ore a Milano, cuore pulsante delle trattative). Sull’agenda, una volta definito l’addio dello svizzero, restano poi i nomi di Leonardo Bonucci, di Luca Pellegrini (il Nizza ha offerto 8 milioni ai bianconeri e un quadriennale all’esterno, superando la Lazio) e di Marco Pjaca, mentre in stand by è finito Weston McKennie che ha risalito quotazioni nelle gerarchie di Allegri al punto che potrebbe partire titolare nell’amichevole contro il Milan. Ottimismo, si diceva, ma non euforia che possa portare automaticamente a nuovi, e magari sfolgoranti, acquisti. Queste cessioni, infatti, vengono considerate necessarie “a prescindere” per sistemare i conti, abbassare il monte ingaggi e imprimere una logica anche tecnica alla rosa e, dunque, non sono propedeutiche ad altri ingressi.