TORINO - L'incrocio scudetto è alle porte. «Ma non è decisiva», ha sentenziato qualche giorno fa Luciano Spalletti. Vero per il Napoli, forse, ma non per la Juventus, almeno per quanto riguarda la speranza bianconera di rientrare nella corsa per il tricolore, traguardo anche solo impensabile qualche settimana fa. Adesso la Juventus ci crede, dopo 8 vittorie consecutive in cui ha blindato la porta. Ora arriva la prova più difficile, quella contro uno degli attacchi più esplosivi della Serie A e contro quel Victor Osimhen che a tratti sembra davvero inarrestabile.
Protagonisti in panchina
Toscani, dai caratteri e storie diverse, uniti dalla voglia di vincere: Luciano Spalletti-Max Allegri è una sfida nella sfida. Con Lucio che parte da +7 in classifica e il ruolo, a volte scomodo, di favorito, mentre il livornese è in modalità rimonta, in missione per cercare un'impresa straordinaria in campionato. A Spalletti potrebbe bastare anche il pari, però il Napoli non è squadra che si abbandona ai calcoli: gioca a viso aperto, per dominare, sempre e comunque. Una situazione in cui la Juventus ha dimostrato di poter sguazzare: contro chi lascia qualche spazio, i bianconeri non perdonano, di corto muso.
Protagonisti in campo
Il Napoli è Osimhen centrico, però sarebbe riduttivo limitare a un solo giocatore la forza dirompente degli azzurri, che fanno dell'organizzazione di gioco e nell'intensità i capisaldi del credo spallettiano. Per Allegri la forza arriva dalla panchina, infatti spesso nei secondi tempi la Juventus riesce a piegare la resistenza degli avversari: in questo senso Chiesa e Di Maria possono essere devastanti.