Matrimonio, gol della promozione in Serie B e viaggio di nozze negli Stati Uniti. Tutto in meno di una settimana. «Talmente tante emozioni che fatico a concentrarmi pienamente sulla luna di miele con la mia Dalila. È impossibile non pensare alla super stagione con il Palermo», racconta da New York, Matteo Brunori, il mister 29 gol di proprietà della Juventus.
Nessuno ha segnato quanto lei nei campionati italiani: nemmeno Ciro Immobile (27 reti in Serie A) e Dusan Vlahovic (24). Quando ha capito che l’annata sarebbe diventare magica?
«Non ero arrivato a pensare a tanto nemmeno nei sogni. L’unico a crederci fin da subito è stato Silvio Baldini. Sotto Natale, quando è subentrato in panchina a Palermo, mi ha preso da parte: “Matteo, se fai quello che dico io, segni 30 gol!”».
E lei cosa ha risposto a Baldini?
«Mister, finora ho realizzato 7 reti: trenta sono tantini... Alla fine si è sbagliato di poco. Il modo di giocare di Baldini senz’altro aiuta: con lui si creano tante occasioni. E poi è una persona vera, diretta: tratta i giocatori come dei veri e propri figli».
A quale dei 29 gol è più affezionato?
«Quello al Monopoli è stato il più bello. Ma il più importante è il rigore promozione segnato al Padova nella finale playoff, con il Barbera in estasi».
E dire che, non senza polemiche, si era sposato due giorni prima della finale...
«Era tre anni che ci dovevamo sposare, ma causa Covid siamo stati costretti a rimandare sempre. Così la scorsa estate Dalila ed io abbiamo pensato al 10 giugno. Il primo giorno a Palermo, l’ho fatto presente al ds Castagnini, che infatti è stato di parola. Ringrazio anche Baldini per la sensibilità dimostrata nell’occasione e la società per avermi messo a disposizione un charter dall’Umbria a Palermo per consetirmi di ripartire subito dopo il matrimonio. Ero consapevole che la mia scelta avrebbe creato qualche polemica, ma a giochi fatti mi ha soltanto aiutato: le nozze mi hanno trasmesso una spinta in più. In finale ero così felice che volavo».
Adesso a volare è la sua quotazione di mercato viste le richieste che stanno arrivando alla Juventus: oltre al Palermo, che vorrebbe acquistarla, e a mezza Serie B (ieri l’incontro a Milano con il Cagliari, anche per Di Pardo) si sono mosse anche Cremonese e Salernitana in Serie A: lei a cosa punta?
«A Palermo sono stato benissimo, in campo e fuori. Tutti questi interessi mi inorgogliscono, però non ho ancora avuto il tempo di valutare bene. Deciderò con calma insieme alla Juventus e al mio agente Sandro Stemperini, che è stato fondamentale in questi anni. La voglia è quella di sfruttare il momento e cogliere l’occasione, ma intendo ragionarci bene. È una scelta importante per la mia carriera».
Tra i tifosi bianconeri, c’è anche chi tifa per Brunori vice di Vlahovic nella Juve...
«Piacerebbe anche a me e credo che la prospettiva intrigherebbe quasi tutti gi attaccanti del mondo. Vedremo, adesso voglio godermi Dalila e il nostro viaggio».
Qual è l’attaccante che studia di più?
«Vlahovic. E non lo dico perché è della Juventus... Era il mio preferito già alla Fiorentina. Dusan attacca bene la profondità e ha grande fisicità: è il prototipo del bomber moderno. Guardo le sue partite anche per provare a rubargli qualche segreto».
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