Direttore Pierpaolo Marino, giugno è un periodo strano: fatto di consuntivi d’un campionato appena finito e della necessità di iniziare subito a progettare la nuova stagione. Come sta vivendo questa fase?
«C’è un po’ di stanchezza emotiva per l’annata conclusa ma ci sono anche la curiosità e la voglia di rifondare. Si vorrebbero precorrere i tempi, invece le tempistiche di questi mercati del calcio moderno sono lunghissimi rispetto al passato. Tutto viene diluito fino ad agosto: le grandi rifiniture si fanno quando la squadra è già in ritiro».
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«E’ difficile che Udogie vada via già in estate: siamo convinti che stando ancora con noi un anno possa perfezionare il suo valore, che ora difficilmente è individuabile dopo una sola stagione e con la giovane età. Molina invece è un giocatore che, per gli interessi che sta suscitando in Italia e all’estero, sarà difficile trattenere. Per cui mi auguro che sia una squadra italiana a prenderlo e valorizzarlo. Credo che la Juventus abbia le capacità per farlo».
A proposito di Juventus: lei ha svolto un ruolo decisivo nella vita sportiva, professionale di Massimiliano Allegri.
«Quand’era calciatore: l’ho prelevato dal Pavia e portato al Pescara, con lui siamo andati in A. L’ho poi venduto al Cagliari per 7 miliardi. E’ stata una esperienza importante per lui, visto che rischiava di finire etichettato come un giocatore bravo ma da Serie C: lo portai a Pescara quando aveva già 25-26 anni, Ora ci sentiamo spesso. Quando era fermo è venuto a trovarmi a Udine. Ci legano amicizia e rispetto».
E’ il tecnico adatto per la Juve, ora?
«Lui ha fatto una scelta giustissima tornando a Torino. Di cuore ma anche di strategia: si sapeva che la Juventus doveva affrontare un periodo di ristrutturazione. Peraltro, in una stagione in cui Ronaldo è andato via a fine agosto, aver centrato la qualificazione alla Champions è un risultato importantissimo e per nulla scontato. E’ chiaro che ai tifosi non sembrerà così, visto che sono abituati a vincere, però la Juve ora è in un periodo in cui deve gettare le basi per rifare un ciclo. Allegri parte avvantaggiato grazie alla sua esperienza e alle sue qualità: è un uomo con le idee chiare e le competenze per riportare la Juve ai livelli che merita».
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«Sì, l’impressione è questa. Poi sono curioso di vedere cosa farà il Milan con l’ingresso dei nuovi soci, anche se credo che la politica non si discosterà molto da quella fatta da Gazidis, Maldini e Massara. Inoltre c’è l’approdo di Berlusconi che porterà novità e risorse: immagino che vorrà rifare la squadra. E mi aspetto che Marotta, con la sua grande fantasia manageriale faccia sicuramente qualche colpo che ci stupirà. Infine potrà fare la sua parte il Napoli, che mi pare abbia idea di rinnovare molto soprattutto in attacco. Sarà un mercato effervescente, ma confermo che la Juventus potrebbe essere l’attrice principale».