Juve, visto Di Maria? Prendilo subito

La splendida prestazione dell’argentino contro l’Italia ha mandato in visibilio i tifosi juventini. E spinge la società a stringere i tempi per chiudere l’operazione
Juve, visto Di Maria? Prendilo subito© Getty Images

E meno male che Angel Di Maria ha 34 anni e quindi “è troppo vecchio per la Juve”. Che nel Psg in questa stagione ha giocato “soltanto” 26 partite in campionato (complimenti a Pochettino: si capiscono tante cose). Che sta cercando l’ultimo lucroso contratto sul viale del tramonto. Quante banalità, quante facezie ci sono state ammannite dal bar del web. Poi, nella prima notte di giugno, a Wembley, lo Spaghetto va di traverso agli azzurri, incanta il mondo con il suo cucchiaio e le sue giocate, manda in visibilio i tifosi bianconeri che non aspettano altro se non vederlo nel proprio club. “Di Maria, gol per la Juve” ha titolato stamane in prima pagina Tuttosport e non poteva riassumere in modo migliore il significato della prova di un autentico asso del pallone che in bacheca ha allineato il trentesimo trofeo di una carriera strepitosa. Di Maria alla Juve può portare classe, tecnica, estro, assist, gol. Di Maria può essere, finalmente, il grimaldello per aprire molte difese avversarie, rivelandosi un partner di fondamentale importanza per Vlahovic. Di Maria può consentire alla Juve quel salto di qualità nel gioco, lungamente disatteso soprattutto nel deludente finale di stagione e doverosamente da inseguire per essere competitivi in campionato e in Champions League.

Garanzia argentina

Tutto questo, la Juve lo sa bene e il viaggio a Londra di Cherubini per chiudere l’operazione non potrebbe essere più tempestivo. Di Maria vuole chiudere la carriera nel suo Rosario Central fra un anno e un anno è la durata dell’accordo ipotizzato dall’intesa con i bianconeri. Congedato Dybala, la Juve punta su un’altra stella argentina, garanzia assoluta di spettacolo. In queste ore, è sufficiente saltabeccare sui siti sudamericani che inneggiano la vittoria Albiceleste sull’Italia: grondano entusiasmo per la Nazionale di Scaloni, esaltano la partita di Messi, s’inchinano alla prova dell’ex ragazzo pagato 26 palloni dal suo primo club nel quartiere di Pedriel, a Rosario, quando, ha raccontato, “per arrivare al campo d’allenamento ci voleva una mezz’ora buona. Mia madre mi portava in bicicletta: io seduto alle sue spalle e mia sorella sistemata quasi sul manubrio. La mamma ha fatto tutto questo per tanto tempo, anche d’inverno». Benfica, Real Madrid, Manchester United e Psg sono state le tappe di una cammino che ha portato Angel ai vertici del calcio mondiale. Il Qatar lo aspetta, ma prima c’è una nuova avventura, da vivere a Torino, Juve, prendilo subito.

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