Buongiorno Pierpaolo Marino, dt dell’Udinese. Alla fine chi vincerà lo scudetto?
«Dico Inter, per il calendario e lo stato di forma dopo il successo contro la Juventus. Non mi sarei aspettato la sconfitta del Napoli contro la Fiorentina, mentre il Milan fatica a segnare. No, alla Juventus ormai non credo più».
Si sarebbe aspettato una Juventus subito vincente con il ritorno di Allegri?
«Max è il mio pupillo dai tempi di Pescara, ma al primo anno non si fanno miracoli. Non è nuovo ad inizi di stagione con l’handicap e a grandi rimonte. Però stavolta un po’ l’addio all’ultimo di Cristiano Ronaldo e un po’ l’arrivo di Vlahovic soltanto a gennaio hanno complicato tutto. Allegri ha tante giustificazioni. Da giocatore era genio e sregolatezza, in panchina è soltanto genio: come cerebralità è unico. Io, come valore, lo metto allo stesso livello di Guardiola e Klopp. Passa per difensivista, Max, in realtà incarna alla perfezione la filosofia Juve: “conta solo vincere”».
Dell’Udinese si parla sempre tanto sul mercato: dopo De Paul nel 2021, questa sarà l’estate di Molina, due anni fa arrivato addirittura a parametro zero in Friuli...
«Un gran colpo, ma i meriti vanno condivisi con tutta la nostra struttura scouting guidata da Andrea Carnevale. Io vidi Molina su Wyscout e pensai: “Ha caratteristiche da top club”. E poi il suo agente, Leo Rodriguez, mi ha sempre portato fortuna: da Denis al Napoli al Papu Gomez all’Atalanta».
Ci racconta Molina attraverso un aneddoto?
«L’altro giorno, di sua spontanea volontà, si è presentato al campo con scatoloni pieni di suoi vestiti griffati da destinare alla popolazione ucraina. Molina è un ragazzo di cuore, semplice».