TORINO - È una questione di volontà da far combaciare, soprattutto. C’è Arthur che guarda al Mondiale in Qatar come un traguardo da non mancare ed ecco perché la ricerca di una squadra dove poter giocare con continuità andrà avanti fino all’ultimo istante utile. C’è la Juventus che, fino a questo momento, non ha dato il via libera alla partenza del brasiliano perché manca l’accordo sulla formula del trasferimento con tutte le società che hanno bussato alla sua porta: il Siviglia fino a qualche giorno fa, l’Arsenal con più spiccata determinazione. C’è Massimiliano Allegri che non farebbe le barricate dinanzi alla possibilità che l’ex Barcellona sia ceduto, considerato che il 25enne non è un titolare imprescindibile per l’allenatore bianconero, eppure qualora restasse sorriderebbe lo stesso perché un ricambio utile come Arthur, con quelle caratteristiche, in rosa non esiste. Morale: a quattro giorni dal gong, è sempre più dura pensare a una partenza.
La posizione dell'Arsenal
Però nel mercato tutto può succedere ed è plausibile che l’Arsenal, su spinta del tecnico Mikel Arteta, un nuovo tentativo lo faccia a breve. Ma i Gunners, per ora, non si spingono oltre la proposta di un prestito fino a giugno. Altra storia se si convincessero ad accettare il “noleggio” di Arthur fino all’estate 2023, quando alla Continassa proverebbero a cedere il cartellino, forti di un anno e mezzo di prestazioni costanti da parte del ragazzo. Da Londra, tuttavia, nessuna garanzia, ma unicamente la disponibilità a prendere l’ex blaugrana fino al termine di questa stagione e con ingaggio a carico degli inglesi (intorno ai 2,5 milioni netti per il resto dell’annata in corso).
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