TORINO - Anche a Capodanno l’ombra di Mauro Icardi ha fatto capolino negli uffici della Continassa. Ha cercato di intrufolarsi nelle segrete stanze della dirigenza per capire se la voglia di gol dell’argentino potesse ispirare chi decide il destino della Juventus a fare la mossa giusta. E una prima risposta agli interrogativi che attanagliano pure il popolo bianconero, in fondo, c’è già: il profilo del bomber in bilico al Paris Saint-Germain piace per tutta una serie di motivi, incluso il fatto che Maurito sia una prima punta vera, non adattata, né un attaccante esterno “venduto” come centravanti (vedi Anthony Martial, vedi Ousmane Dembélé e nonostante sia fortissimo sotto porta, vedi pure Memphis Depay). L’ex interista non è scartato a priori, pur non trattandosi del colpo Under 25 che in sede resta obiettivo prioritario a lunga scadenza. Icardi è nato nel ’93, a febbraio compirà 29 anni, non è più un giovanotto, ma ciò che ha combinato in Italia tra il 2011 e il 2019 non è passato inosservato: 135 reti in 252 partite tra Sampdoria e Inter raccontano di un cannoniere conclamato, ben oltre gli 8 gol segnati in 11 gare che hanno contrassegnato gli incroci personali con la Juventus.
Da bestia nera a bestia bianconera - con coiffure bionda nuova di zecca - dall’altra parte della barricata, il passo può non essere così difficoltoso nonostante le parti si siano più volte annusate in passato, ma in ogni circostanza le chiacchiere hanno sopravanzato ipotetici accordi o beneauguranti strette di mano. Non se n’è mai fatto nulla nonostante i buoni rapporti tra l’entourage di Icardi e la vecchia direzione sportiva. Con la nuova si può intavolare una trattativa a patto che il Psg la smetta di rispondere a suon di sportellate in faccia ai sondaggi juventini in vista di un eventuale prestito con diritto di riscatto. È un’opzione che, per la verità, non scalda particolarmente neppure Maurito e la sua Wanda, ma si va a caccia di qualsiasi via d’uscita che possa servire a sbloccare l’impasse attuale. Da Parigi la risposta del dt Leonardo, per ora, è abbastanza inequivocabile e può essere decodificata in questi termini: senza l’obbligo di riscatto, inutile parlare di Icardi in uscita, ma si dà il caso che su consiglio del connazionale Mauricio Pochettino - allenatore in carica - la posizione dell’attaccante argentino sia molto più salda di quanto si racconti in giro.