L’Inter sui Carboni… ardenti: il grande dilemma di Oaktree

La proprietà ha chiesto alla dirigenza di avere un occhio di riguardo per i talenti di casa e i giovani

MILANO - Il dilemma Valentin Carboni. O meglio: l’Inter nelle prossime settimane dovrà ragionare con grande attenzione sul futuro di una delle sue pepite più pregiate, il fantasista argentino classe 2005 reduce da una buona stagione in Serie A col Monza e ora pre-selezionato dalla nazionale campione del Mondo in vista della Copa America che si disputerà dal 20 giugno negli Stati Uniti. La sua convocazione definitiva è comunque incerta, ma sarebbe una vetrina in più che rimanderebbe il suo arrivo ad Appiano per il ritiro estivo. Perché ad oggi, come ha spiegato il ds nerazzurro Ausilio giovedì, quello è il progetto imminente legato a Carboni: preparazione con Inzaghi e poi valutazioni sul futuro, se rimanere o andare di nuovo in prestito. Chiaramente c’è anche una terza via, anche se il ds interista per ora l’ha esclusa: la cessione.

L’Inter, che non ha la necessità di una vendita importante per migliorare in tempi brevi il proprio bilancio, sa però che per completare l’organico di Inzaghi avrà bisogno di piazzare alcuni giocatori per finanziare gli innesti necessari. Carboni, come fatto intendere da Ausilio, oggi non fa parte di questa lista. Potrebbe dunque rimanere a Milano ed essere così la quinta punta, il trequartista capace di modificare il 3-5-2 di base richiesto da Inzaghi. Al tempo stesso, però, limitare il ragazzo a un ruolo da comprimario, potrebbe rallentarne il percorso. È quindi probabile che fra le due strade prevalga quella del prestito, a meno che... non arrivi un’offerta irrinunciabile.

Carboni, le offerte e l'idea di Oaktree

L’Inter a gennaio ha detto no a 20 milioni da Fiorentina e West Ham; la valutazione che oggi viene fatta di Carboni è di circa 30 milioni. Non è escluso che qualcuno arrivi a offrire quella cifra e l’Inter - per i suddetti motivi legati al mercato in entrata - a quel punto dovrà interrogarsi su cosa fare. Nel recente passato la scelta sarebbe caduta più facilmente sull’addio, oggi no. Oaktree, infatti, ha chiesto alla dirigenza di avere un occhio di riguardo per i talenti di casa e i giovani (meglio investire per un Bisseck piuttosto che per un over 30). L’obiettivo, in un certo senso, è evitare che possano ripetersi casi come quelli di Coutinho - venduto al Liverpool per 10 milioni e poi diventato titolare del Brasile con valutazione superiore ai 100 milioni -, Zaniolo o in tempi recenti Di Gregorio (oggi a un passo dalla Juventus con i nerazzurri che incasseranno al 10% di quanto riceverà il Monza), per non parlare di Fabbian (comunque riacquistabile per 12 milioni) o Casadei. Giocatori cresciuti nel vivaio o scovati a basso costo e poi ceduti a prezzi di saldo per il bilancio quando avrebbero potuto avere un valore di mercato ben diverso rimanendo sotto contratto per qualche altra stagione. Per Oaktree, l’Inter di oggi, ma soprattutto di domani, non potrà più fare a meno di giocatori del genere.

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