Casadei-Pinamonti: non è un’Inter per giovani

Per non sacrificare un big, cambiano i piani: si farà cassa con i due prodotti del settore giovanile nerazzurro

Un sacrificio necessario. Il male minore. L’essere capaci di trovare una soluzione d’emergenza dopo aver capito che i propri piani non sarebbero potuti andare a compimento. L’Inter punta fortemente alla seconda stella. I nerazzurri, dopo aver sfiorato la Tripletta nella scorsa stagione, vogliono essere più che competitivi in campionato. Anzi, sono sicuri di poter dir la loro nella corsa al tricolore. Ecco quindi che Simone Inzaghi, a meno di dieci giorni dall’inizio della Serie A, spinge affinché il suo undici tipo non venga toccato, ossia che nessuno dei suoi fedelissimi lasci Appiano Gentile in questa finestra di calciomercato. Anche la dirigenza è conscia dell’enorme rischio che i nerazzurri correrebbero nel cedere alle lusinghe straniere per Skriniar e Dumfries. Di fatto Bremer era il sostituto ideale dell’ex Sampdoria e almeno sino all’arrivo della Juventus il brasiliano era un promesso sposo dei vice campioni d’Italia. Ergo: Milenkovic sarebbe un costoso piano B. Dal muro slovacco all’olandese volante, il discorso è simile. In una squadra che predilige il 3-5-2, gli esterni sono più che fondamentali. E cambiare una delle proprie frecce ad agosto, col rischio di non trovare un’alternativa valida dal punto di vista tecnico-tattico non sarebbe sicuramente una mossa gradita da Inzaghi (e probabilmente anche da tutto il gruppo squadra, compatto e unito nel voler lottare insieme per grandi obiettivi).

Certo, qualora dovessero arrivare offerte irrinunciabili e fuori mercato, la situazione cambierebbe, ma ad oggi la soluzione che sta per paventarsi è quella di tenere duro per i big e optare per una decisione che potrebbe essere definita cuscinetto. I dirigenti dell’Inter si stanno infatti oramai convincendo a lasciar partire, a titolo definitivo e senza la recompra, quello che forse è il più grande talento negli ultimi anni del settore giovanile: quel Cesare Casadei tanto apprezzato dal Chelsea. Ci si aspetta infatti un rilancio importante da parte dei Blues, dopo l’offerta, rifiutata, di 8 milioni di euro. Se gli inglesi arrivassero dunque a 20 milioni di euro, ma probabilmente anche solo a 15, il 19enne romagnolo verrebbe immolato sull’altare del bilancio nerazzurro. Per una scelta dolorosissima, ma strettamente necessaria: sia per l’eventuale pressing dei londinesi, a cui sarebbe comunque difficile diro di no, sia perché sarebbe forse l’unico vero modo per ammansire la proprietà e tranquillizzare per davvero l’allenatore piacentino.

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L’idea insomma è di rinunciare ad un potenziale campioncino, con la speranza ovviamente di non doversene amaramente pentire come già avvenuto con Zaniolo. Con i soldi dell’eventuale cessione di Casadei, insieme ai 20 milioni auspicati di Pinamonti, si metterebbe fieno in cascina (o meglio plusvalenze negli estratti conti nerazzurri), certificando un buon acconto per quel + 60 di attivo necessario per giugno 2023. Probabilmente entro quella data un top player dovrà comunque salutare l’Inter. Ma se lo facesse con uno, o più titoli, sarebbe un addio più dolce, per un procrastinare vincente. E chi lo sa poi che in questa annata non emergano nuovi giovani talenti da vendere a peso d’oro a chi davvero può puntare sui giovanissimi.

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Il Niño saluta

L’addio di Alexis Sanchez all’Inter è ormai imminente. Oggi, massimo inizio della prossima settimana, il calciatore dovrebbe recarsi nella sede nerazzurra, insieme all'agente Felicevich, per firmare la risoluzione del contratto. Il cileno otterrà un ricco incentivo all’esodo, che si sommerà a parte dell’ingaggio posticipato del 2020-21(circa 8 milioni circa). Dopo aver espletato tutte le varie pratiche burocratiche Sanchez sarà libero di accettare la corte del Marsiglia.

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