Arrivano altre dichiarazioni dalla prima giornata del Festival della Serie A in corso a Parma. Questa volta a parlare è Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, che si è voluto esprimere soprattutto in tema calciomercato. Sono infatti tante le voci sul futuro dei calciatori rossoblù, in particolare quelle su Riccardo Calafiori e Joshua Zirkzee, nel mirino rispettivamente di Juventus e Milan.
Juve-Calafori, Fenucci avverte: "Vogliamo tenere tutti"
Il dirigente del club rossoblù ha fatto chiarezza su quella che è la strategia di mercato del club in merito alle possibili cessioni: "Vedere negli ultimi mesi sui principali media diversi nostri giocatori con maglie di altre squadre è stato un po’ fastidioso. Noi non vorremmo cedere nessuno. L’unico che ha possibilità di scegliere il suo futuro, ma che noi vorremmo convincere a restare, è Zirkzee. Per il resto tutti gli altri calciatori hanno firmato contratti lunghi e quindi, oltre ad una solidità finanziaria del club che permetterà ulteriori investimenti in futuro, noi vorremmo provare a tenere tutti i calciatori forti in rosa. Proprietà come la nostra hanno visione di lungo termine, di conseguenza non c'è grande pressione per il raggiungimento dei risultati. Noi siamo passati dalla Serie B al consolidamento della Serie A, fino a tornare in Champions League dopo sessant'anni grazie al lavoro tecnico svolto. Vedere felici migliaia di giovani ma anche persone più anziane è lo stimolo più grande per continuare a conseguire risultati come questo".
Fenucci: "La Serie A deve essere un blocco unico"
Fenucci ha poi parlato dei problemi del calcio italiano e delle possibili riforme che potrebbero arrivare nel futuro: "Rappresentiamo non solo un'industria economicamente importante, ma anche socialmente rilevante per settecentomila giovani. La Lega Serie A è un'industria importantissima, specialmente nell'ambito delle emozioni collettive. Abbiamo un valore sociale ed economico enorme, ma nonostante questo abbiamo difficoltà a farci riconoscere in quanto Lega. Dovremmo tornare ad essere un blocco unico, dalle decisioni sugli stadi al rapporto con le federazioni, fino al percorso di crescita dei settori giovanili".