Roma senza pace, lite tra De Rossi e Cristante: c'entra anche Paredes

Nervi tesi in campo durante l’allenamento: tra i motivi della discussione ci sarebbe anche il rapporto tra l'allenatore e l'ex Juve

ROMA - Non c’è pace a Trigoria. La favola Dybala ha evidentemente allontanato le nubi soltanto per qualche giorno, il ko contro l’Empoli sembra aver riannuvolato il cielo sopra la Roma. Nervi tesi in campo durante l’allenamento di ieri, quando Daniele De Rossi e Bryan Cristante sono stati protagonisti di un’accesa lite che, secondo qualche gola profonda, avrebbe portato i due addirittura alle mani. Una versione, quest’ultima, smentita dal club in serata, salvo però confermare la discussione animata. E quindi, di conseguenza, un’elettricità che in casa giallorossa sembra aumentare. Tutto sarebbe nato da un pallone perso da Cristante, rimproverato poco dopo da De Rossi che non avrebbe visto la grinta giusta per provare a recuperarlo. Da qui la risposta di Cristante e lo scambio di parole pesanti prima che i due venissero divisi dal resto del gruppo. In mezzo ci sarebbe finito anche Paredes, secondo molti fin troppo nelle grazie del tecnico.

Roma, ecco Danso

Il tutto mentre Ghisolfi accelerava sul mercato: ieri è stato il turno dell’arrivo di Kevin Danso, sbarcato a Ciampino neanche un’ora dopo l’atterraggio di Lukaku, è il rinforzo che mancava per offrire alla Roma un’opzione in più in difesa. Muscoli e leadership lì in mezzo: l’austriaco, con i suoi 85 chili per 190 centimetri d’altezza si candida a essere una presenza decisiva in mezzo a Ndicka e Mancini, in caso di passaggio a una difesa a tre. Il costo dell’operazione (25 milioni di euro totali) implica un netto passo avanti dell’ultima linea giallorossa, in cui Danso si candida a esserne il pilastro così come dimostrato nel 3-5-2 del Lens. L’austriaco è già pronto, viaggia verso la convocazione per la sfida contro la Juventus, spera addirittura di ricevere la prima chance da titolare. De Rossi riflette, vorrebbe sfruttare la sosta per plasmare con più tempo un eventuale cambio modulo, lo stesso che permetterebbe di far funzionare meglio la presenza contemporanea di Dybala e Soulé. Dal 31 agosto in poi, con la rosa al completo sottomano, sarà più facile disegnare la nuova Roma. Che ha già scaricato Smalling e Abraham, ma i loro ingaggi al momento sono ancora a libro paga dei Friedkin.

Abraham verso l'addio

L’attaccante inglese però è prossimo alla partenza, sembrava destinato al West Ham prima che l’opzione Milan si riaprisse con scenari diversi e promettenti anche per De Rossi. L’operazione che prevede lo scambio tra Tammy e Saelemaekers sembra destinato a concludersi già oggi, per la Roma è previsto anche un conguaglio da dieci milioni. Abraham diventerebbe così il vice-Morata, niente male dopo la bocciatura come alternativa a Dovbyk strappatagli inaspettatamente da Shomurodov. L’asse Milano-Roma è bollente, i binari si stanno incrociando anche per un obiettivo comune. Il testa a testa è tutto per Manu Koné, centrocampista francese del Borussia Mönchengladbach, nel mirino della Roma vista l’imminente uscita di Edoardo Bove. Per il classe 2002, esploso con Mourinho e retrocesso da De Rossi, il Nottingham Forest è pronto a mettere sul piatto 10 milioni di euro, un tesoretto che la Roma utilizzerebbe per provare a spuntarla nella corsa a Koné. Ma il mercato non può bastare, a Trigoria c’è bisogno di riordinare le idee e di calmare al più presto acque fin troppo agitate.

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