Sancho-Juve, a che punto siamo: Giuntoli non ha finito di stupire

Dopo le cessioni di Chiesa e De Sciglio restano da piazzare Kostic, Arthur e forse Djalo. Koopmeiners c'è, ma si lavora ad un altro colpaccio

TORINO - Fino alla fine. Già: il motto che, in genere, ispira la Juventus in campo, accompagnerà i bianconeri anche lungo il rettilineo finale del mercato. I tifosi, accalcati fuori dal J Medical, ieri hanno potuto tributare il primo saluto a Teun Koopmeiners, ma la conclusione della più sfibrante telenovela dell’estate non chiude il sipario sulla sessione estiva del club. Di certo non in uscita, ma – chissà – forse nemmeno in entrata.

Sancho-Juve, ore convulse

Il nome nel mirino di Cristiano Giuntoli, profilo avallato anche da Thiago Motta, è naturalmente quello di Jadon Sancho, esubero di lusso del Manchester United. L’operazione, però, è tutt’altro che semplice e in balia degli incastri che caratterizzano le ultime, convulse, ore di mercato: per questo, con ogni probabilità, si risolverà soltanto al fotofinish. Ma qual è lo stato dell’arte sulla trattativa? Nella giornata di ieri, Juventus e United si sono aggiornate con frequenza, dal momento che il direttore tecnico bianconero ha presentato ai Red Devils un’offerta migliorativa rispetto alle precedenti. E questo perché, nel frattempo, i bianconeri hanno salutato Federico Chiesa, destinazione Liverpool. Un addio, a meno di dodici mesi dalla scadenza del contratto, che ha evitato un divorzio a parametro zero nel 2025, innanzitutto. Che ha assicurato alle casse della Continassa una cifra vicina ai 15 milioni di euro, tra base fissa e bonus annessi. E che soprattutto, almeno in ottica Sancho, ha alleggerito il monte stipendi bianconero, depennando dalla lista i quasi 10 milioni lordi da elargire all’esterno.

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La Juve monitora il Chelsea

Il rinnovato scenario, insomma, ha liberato almeno parzialmente le mani di Giuntoli, che infatti ieri ha ritoccato la proposta in favore dello United. Come? Alzando l’offerta per il prestito oneroso del talento inglese, non potendo accontentare i Red Devils riguardo l’obbligo di riscatto: così facendo, infatti, il dt bianconero agli occhi degli omologhi d’Oltremanica ha aumentato le garanzie circa un successivo riscatto, anche a fronte di un semplice diritto senza condizioni. Le parti si sono sentite in call, hanno avanzato proposte e ascoltato le rispettive deduzioni: si lavora in bilico su un filo sottile e altrettanto si farà nella giornata odierna. Con una seconda variabile sul tavolo, non di poco conto: l’ingaggio di Sancho, che tocca i 9 milioni netti a stagione. Anche in questo caso occorre trovare un compromesso, un punto di caduta che soddisfi – o almeno non scontenti – entrambe le parti: la Juventus garantirebbe la copertura di poco meno della metà dello stipendio, il Manchester pretende uno sforzo in più.

E quindi? E quindi oggi si continuerà a trattare, monitorando anche i movimenti del Chelsea, l’unico altro club a essersi seriamente interessato a Sancho. L’unica strada individuata dai Blues, alle prese con una lunga serie di esuberi, a propria volta, è quella di uno scambio, mettendo magari sul tavolo Sterling: lo United, per ora, ha risposto in maniera piuttosto fredda. Così proseguono i colloqui con i bianconeri, segretamente speranzosi di rimanere gli unici a proporre una soluzione per Sancho, in modo tale da riuscire a chiudere l’affare e, magari, pure alle proprie condizioni.

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Il mercato di Giuntoli non è ancora finito

Però, c’è un però. E riguarda il concetto delle mani parzialmente libere per Giuntoli. Che ieri ha risolto il rebus più intricato dell’estate con Chiesa, d’accordo, ma che ancora non ha ultimato il lavoro sui giocatori al margini del progetto di Thiago Motta. Resta da piazzare Kostic che, sfumata l’ipotesi Fiorentina, pare storcere il naso all’opzione Southampton, secondo un atteggiamento che ha contraddistinto le sue ultime settimane. Resta da decifrare la situazione intorno a Djalò, che potrebbe salutare, ma anche restare come quarto centrale difensivo alle spalle di Bremer, Gatti e Danilo. Resta da collocare, soprattutto, Arthur, uno degli elementi che più pesano a bilancio: niente Fiorentina per il brasiliano, impervie le strade che portano a Lazio o Paok. Intanto, però, Giuntoli ha ceduto De Sciglio all’Empoli. E, appunto, Chiesa al Liverpool, che ieri ha messo la freccia e superato di slancio la concorrenza del Barcellona, frenato dalle limitazioni finanziarie. «Sono pronto a cominciare una nuova avventura, ma prima voglio salutare i tifosi: grazie per l’affetto di questi anni, vi porterò nel cuore, e grazie anche al club – le parole dell’azzurro prima di decollare dall’aeroporto di Caselle –. Mi dispiace lasciare la Juventus così, ma sono veramente felice per questa nuova esperienza: io e la mia famiglia non vediamo l’ora di iniziarla». Il mercato di Giuntoli, invece, non è ancora finito.

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TORINO - Fino alla fine. Già: il motto che, in genere, ispira la Juventus in campo, accompagnerà i bianconeri anche lungo il rettilineo finale del mercato. I tifosi, accalcati fuori dal J Medical, ieri hanno potuto tributare il primo saluto a Teun Koopmeiners, ma la conclusione della più sfibrante telenovela dell’estate non chiude il sipario sulla sessione estiva del club. Di certo non in uscita, ma – chissà – forse nemmeno in entrata.

Sancho-Juve, ore convulse

Il nome nel mirino di Cristiano Giuntoli, profilo avallato anche da Thiago Motta, è naturalmente quello di Jadon Sancho, esubero di lusso del Manchester United. L’operazione, però, è tutt’altro che semplice e in balia degli incastri che caratterizzano le ultime, convulse, ore di mercato: per questo, con ogni probabilità, si risolverà soltanto al fotofinish. Ma qual è lo stato dell’arte sulla trattativa? Nella giornata di ieri, Juventus e United si sono aggiornate con frequenza, dal momento che il direttore tecnico bianconero ha presentato ai Red Devils un’offerta migliorativa rispetto alle precedenti. E questo perché, nel frattempo, i bianconeri hanno salutato Federico Chiesa, destinazione Liverpool. Un addio, a meno di dodici mesi dalla scadenza del contratto, che ha evitato un divorzio a parametro zero nel 2025, innanzitutto. Che ha assicurato alle casse della Continassa una cifra vicina ai 15 milioni di euro, tra base fissa e bonus annessi. E che soprattutto, almeno in ottica Sancho, ha alleggerito il monte stipendi bianconero, depennando dalla lista i quasi 10 milioni lordi da elargire all’esterno.

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