Toro, Vanoli e la promessa al vento. Cairo e Vagnati? Sono al casting

Presidente e dt avevano garantito al tecnico che Bellanova non sarebbe stato venduto. Intanto, i granata continuano a girare in tondo nella ricerca di due difensori
Toro, Vanoli e la promessa al vento. Cairo e Vagnati? Sono al casting© Marco Canoniero

Dopo il video delle flessioni sullo yacht, i 25 milioni incassati per Bellanova, terra terra: per Cairo l’aritmetica è un’opinione solo in mezzo al mare. D’altra parte, che volete dirgli? Ha spiegato che lui con Bellanova non ci ha manco parlato. Gli è bastato sentirsi ripetere dal suo agente che il ragazzo aveva il mal di pancia, perché pensava/sperava di ricevere offerte dalla Premier, dopo l’Europeo. E che comunque quegli spasmi di insoddisfazione erano anche continuati, dopo. Per esempio quando era stata la Roma a muoversi. «E io non tengo più chi non vuole restare», ha sintetizzato (in coda) Cairo. Riflettiamo: Bellanova, una volta venduto Buongiorno per 35 milioni più 5 di bonus, era diventato la giovane stella migliore della rosa, il cartellino granata più caro sul mercato, il gioiello più luminoso anche sul lungo periodo. E cosa fa Cairo? Manco ci parla, a uno così! Lo ha detto lui, no? Sì, è proprio così. Si è fatto bastare le comunicazioni dell’agente del giocatore e le confidenze di Vagnati (a cui dà ordini dal mattino alla sera, spesso e volentieri anche cambiando le carte sul tavolo), oppure le riflessioni e le disamine di Vanoli.

Il saluto di Bellanova

In questo scenario, i vertici dell’Atalanta sono usciti allo scoperto con già in mano la disponibilità di Bellanova a trasferirsi. E Cairo, a quel punto? Anche in quel caso nessuna telefonata, nessun contatto con il giocatore. Gli è bastato fare il prezzo. Lo stesso che si era già sentita chiedere la Roma, 25 milioni. Ma la Roma non li aveva. L’Atalanta, invece, sì. E Cairo sapeva già tutto, no? I rapporti con i vertici dell’Atalanta, poi, sono talmente buoni da anni che evidentemente non c’era proprio la necessità di dare il via a un’inchiesta medica sulle condizioni gastrointestinali di Bellanova... Povero Torino Fc: che giocatori ingrati che si ritrova! E da anni, eh. Da quando c’è Cairo, in pratica, e a turno qualche granata si mette a brillare. Intanto ieri sera, una volta annunciato dall’Atalanta, Bellanova, buono anche lui, ha pubblicato un post su Instagram dedicato al mondo granata: «È difficile scrivere qualcosa dopo aver provato emozioni così forti. (...) Voglio ringraziare tutti»: e via con l’elenco, in testa «i tifosi». Il finalino? «Quando ci si sente a casa non c’è bisogno di molte parole, ci si capisce al volo...», con tanto di cuoricino. Molte cose non tornano (vero?) tra Cairo, Vagnati, Bellanova, i gorgoglii addominali e la fame di milioni. Si dice che la verità stia (quasi) sempre nel mezzo. Sarà sicuramente così anche stavolta, tra flessioni ridanciane sullo yacht e allegre bisbocce ai tavoli del mercato. Un’altra cosa va detta e riguarda Vanoli.

Il mercato del Torino

Durante le trattative per l’approdo al Torino, durante le discussioni per pianificare (!) le strategie di mercato in entrata e uscita e pure a Pinzolo durante il ritiro (quando Vagnati ripeteva urbe et orbi: «Bellanova resterà con noi, è giusto così»), tanto Cairo quando il dt gli avevano garantito che le uniche partenze pesanti sarebbero state quelle di Buongiorno e di Ilic (poi lo Zenit ha cambiato idea, però, dopo che inizialmente aveva detto sì alla richiesta sempre di 25 milioni). A Vanoli avevano assicurato e ribadito più volte che Bellanova non sarebbe stato venduto. Indi per cui: benvenuto nel Torino Fc, mister! Ma benvenuto fino in fondo, anche se il fondo non si tocca mai, si scava sempre di anno in anno. Dimenticavamo: anche ieri, intanto, Cairo e Vagnati hanno girato in tondo nella ricerca di due difensori (uno di piede sinistro: nuovi assalti per Hajdari del Lugano, nella prossima settimana), continuando nel casting tra mille dubbi e facendo ogni volta di conto. Becao è un pallino di Vagnati, ma ha una certa età, è reduce da un’annata piena di problemi anche fisici, l’Atalanta è nettamente davanti e oltretutto costa ben più di 5 milioni (per non parlare dell’ingaggio che ha nel Fenerbahce...).

Pedersen in arrivo

Van Den Bosch dell’Anversa ha solo 21 anni, non dà garanzie di rendimento e costa un botto, per Cairo: 7 milioni. Anche il nazionale ceco Hranac del Viktoria Plzen costa esageratamente, secondo i vertici granata: 7, 8 milioni. Idzes, già allenato da Vanoli, titolare nel Venezia, non scalda più di tanto, anche perché il club lagunare aspetta il Torino al varco, dopo il “ratto” del tecnico e quel tiraemolla infinito per lo sconto sulla clausola rescissoria. Per cui il casting dei difensori continua. E Vagnati adesso proverà a valutare anche altre piste. Ma al Toro lo sanno, sì, che il mercato chiuderà già il 30 agosto? Oggi è il 23, per la cronaca. Non dimentichiamo certo nemmeno l’arrivo del nazionale norvegese Pedersen, scarto del Feyenoord, ex rincalzo (in prestito) del Sassuolo retrocesso (solo 16 presenze da titolare). Visite mediche, firme e annuncio del Torino, ieri sera: prestito con obbligo di acquisto al verificarsi di determinate condizioni legate alle presenze. Affitto oneroso di un milione, poi altri 3,5 milioni in caso di acquisto. Ma ovviamente non ha nessuna colpa, lui.

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