Labirinto Torino, riaperte tutte le trattative: la lista di Vagnati

Oltre al sostituto di Bellanova servono un centrale di piede destro e un braccetto mancino: la situazione

TORINO - Da anni i tifosi granata si sentono invischiati mani e piedi dentro a un labirinto. Un labirinto che non è solo composto da muri di rabbia. Domina anche una frustrazione annichilente perché l’ossigeno manca sempre di più, l’entusiasmo viene pugnalato ciclicamente alle spalle non appena si dipana qualche brandello di vaga speranza, di progettazione, di crescita, anche se pur sempre tra le pieghe del cairismo. Nessuno si illude più, qui siamo molto più terra terra, al minimo sindacale (sempre che non si offenda, appunto il minimo sindacale: ci tocca ripeterci). Ebbene sì, manca l’ossigeno: proprio così. La gente non vede vie di uscita «perché Cairo non vuole mettere il Torino in vendita e non ha limiti, i nostri sentimenti vengono fatti a brandelli ogni anno». Sono i commenti che sentiamo continuamente, che leggiamo, che ascoltiamo. Giorni fa, con grande efficacia su questa colonne, Marco Ferrante si era espresso con acutissima analisi, in quattro parole: «Cairo non costruisce. Cairo sostituisce. Ma così non c’è mai un progetto». In queste settimane hanno detto a turno Cairo e Vagnati, con parole sostanzialmente simili: «Vedremo a fine mercato quali potranno essere i nostri obiettivi, adesso è prematuro, dipende da chi partirà, da chi arriverà». Siamo arrivati al 22 agosto, si entra al luna-park, gli ultimi 8 giorni di mercato: un must, per il Torino. E in tutti questi lustri ne abbiamo viste di tutti i colori, con Cairo, quando si arriva agli ultimi giri di giostra.

Pedersen il dopo-Bellanova

Difatti Vagnati sta dando una bella rimescolata a tutto. Obiettivi e trattative. Gli hanno detto di cercare al più presto un sostituto di Bellanova e lui l’ha fatto: Pedersen, riserva del Feyenoord, rincalzo del Sassuolo in prestito nella scorsa stagione, retrocesso, tornato alla casa madre e senza problemi venduto subito dagli olandesi. Prestito oneroso con obbligo di riscatto tra 12 mesi, spesa di un milione più 3,5 tra un anno. Per Bellanova, 22 milioni più 3 di bonus. La differenza economica è enorme. E il valore sul prato? Vagnati sta dando una “bella” rimescolata alle trattative, si diceva. Ma solo adesso sta anche uscendo dalla buriana Bellanova, sul mercato negli ultimi giorni la priorità era improvvisamente diventata portare a casa quei 25 milioni dell’Atalanta. Adesso qualche soldo in più glielo daranno, vivaddio. Per questo il dt ha preso a rimescolare le carte. Gli obiettivi di partenza sono gli stessi da mesi: un difensore centrale di piede destro che in una difesa a 3 possa giocare sia da centrale sia da braccetto appunto di destra, nonché un braccetto di sinistra, di piede mancino. In pratica, i ruoli attualmente occupati da Vojvoda e Masina. E le prime evidenze del mercato sono già emerse... Da non crederci: proprio l’Atalanta si sta muovendo per Becao, un pallino di Vagnati da anni, tornato in auge in queste settimane. Una prima scelta, per il dt granata. Però il Fenerbahce chiede 8 milioni, anche se Mourinho non vede il 28enne brasiliano, ex difensore dell’Udinese. I bergamaschi, come il Torino, lo hanno chiesto in prestito con diritto: non hanno trovato l’accordo coi turchi, ma Becao intanto ha ovviamente subito drizzato le antenne, a Bergamo andrebbe di corsa. Il Torino scivola in coda, a meno che non decida improvvisamente di calare un bel pacchetto di milioni. In questo scenario, Vagnati deve riaprire più di una trattativa per capire alla fine su chi puntare per davvero: e poi chissà, magari all’ultimo si materializza anche qualche scarto di una squadra più ambiziosa....

Van Den Bosch, Idzes o Hranac

Van Den Bosch, si sa, è un altro obiettivo oltretutto più giovane, come centrale di piede destro (o braccetto): ha 21 anni. Le potenzialità le ha, l’Anversa chiede 7 milioni, il Torino finora si è mosso in prestito con diritto oppure offrendo la metà. Un altro obiettivo è il 24enne Idzes, se ne parlava già 2 mesi fa: con Vanoli il difensore indonesiano ha disputato un ottimo campionato a Venezia. Neanche troppi giorni fa il tecnico aveva anche ammesso che si ritroverebbe facilitato nel lavoro, se nel cesto gli venisse consegnato anche un giocatore che ha già lavorato con lui altrove. Uno come Idzes, infatti. Da vedersi ora cosa risponderà, nel caso, proprio quel Venezia a cui il Torino ha portato via l’allenatore, pretendendo per oltre due settimane lo sconto sulla clausola rescissoria da un milione. Un’altra pista è poi Hranac, 24 anni, del Viktoria Plzen, reduce da un’ottima stagione che lo ha portato fino alla nazionale ceca, agli Europei. Servono almeno 7 milioni, il Torino ha sfiorato i 5, poi si era fermato. Si era fermato anche davanti ad Hajdari, stellina del Lugano, 21 anni. Lui è mancino, come braccetto di sinistra è un obiettivo ancor vivo. Ma servono 5 milioni come minimo, cash, e con decisione. Un tentativo verrà fatto anche per lui, visto che ora Vagnati potrà spendere più di prima: ora che i 25 milioni sono arrivati da Bellanova, invece che da Ilic, dallo Zenit. E così una parte del ricavato finirà sul mercato. E i soldi di Buongiorno? Calma: ci sono i bilanci da risanare. È così, dentro al labirinto del Torino.

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