TORINO - Sarà interessante, soprattutto in prospettiva, verificare se questa intensa estate di mercato e di reciprochi intrighi lascerà oliati o, all’opposto, tesi i rapporti tra Juventus e Atalanta. Che, nonostante una solida tradizione positiva e collaborativa, hanno conosciuto qualche tensione anche in passato (famosa la cessione di Donadoni al Milan, per esempio) salvo poi tornare solidi e utili per entrambi i club.
E anche stavolta, alla fine, la sensazione è che tornerà il sereno, pagato peraltro al prezzo di 60 milioni: la cifra che l’Atalanta giudica congrua per sanare appunto il disturbo innescato dalla caccia bianconera a Teun Koopmeiners. Ovviamente dentro ci sta anche (e soprattutto, altrettanto ovviamente) il cartellino dell’olandese, ma un poco della cifra va considerata appunto politica per sanare il presente e, chissà, oliare il futuro visto che a Bergamo c’è sempre in vetrina mercanzia interessante assai.
Atalanta, un big chiede di non essere convocato. E non è Koop
Juve, la priorità è Koopmeiners
Ma adesso la priorità è quella di portare a Torino il tanto agognato Koopmeiners il cui arrivo a questo punto slitterà ai primi giorni di questa settimana, probabilmente dopo i due posticipi di domani che vederanno impegnata la Juve in casa contro il Como e l’Atalanta a Lecce. Perché è logico che alla Continassa si siano rassegnati ad affrontare l’esordio allo Stadium senza la possibilità almeno di presentare, se non di schierare, il gioiello del calciomercato, simbolo plastico del nuovo ciclo tecnico firmato da Cristiano Giuntoli dietro la scrivania a e da Thiago Motta in panchina.
Per la trasferta di Verona, però, l’arruolamento di Koop resta la priorità assoluta e per questo si guarda con grande interesse alle mosse di mercato dell’Atalanta che prima di concedere il via libera all’olandese (che peraltro non parteciperà neanche alla trasferta di Lecce dopo quella, ben più mediaticamente pesante, della Supercoppa Europea a Varsavia) vuole avere in casa il sostituto e anche in questo caso le tessere del puzzle di mercato si stanno sistemando: dopo il blitz per Brescianini, infatti, i dirigenti nerazzurri hanno deciso di abbandonare la pista O’Riley (il Celtic non ha mai abbassato la richiesta di 30 milioni) per fiondarsi su Lazar Samardzic, un affare che si chiuderà per 20 milioni più bonus e che è praticamente solo da annunciare, come conferma la circostanza della mancata convocazione da parte dell’Udinese.