Pagina 2 | McKennie, novità Juve: perchè c'entra anche Miretti. I piani a centrocampo

Da esubero a valore aggiunto: Weston McKennie ci riprova. La conversione era riuscita un anno fa e, passato il guado di Ferragosto, non è escluso che possa ripetersi in questa stagione. L’americano ancora ieri pomeriggio si è allenato con il drappello dei giocatori considerati ai margini del nuovo progetto tecnico, ma da oggi si aggregherà a tutti gli effetti al gruppo diretto da Thiago Motta. Il suo caso, al di là dei risvolti tattici, si annida anche intorno a una questione contrattuale: per questo motivo, dunque, la soluzione avallata da tutte le componenti è da considerare provvisoria.

Il calendario di McKennie

Il personalissimo calendario del texano, al momento, è definito. Oggi lavorerà alla Continassa con i compagni di squadra, domani farà altrettanto. E, se l’allenatore italo-brasiliano lo riterrà opportuno, verrà anche convocato per l’esordio in campionato di lunedì sera, all’Allianz Stadium, di fronte al neo-promosso Como di mister Fabregas. E poi? E poi, nel corso della prossima settimana, il direttore tecnico Cristiano Giuntoli incontrerà l’entourage del centrocampista: se l’ipotesi di un prolungamento dell’accordo in scadenza nel 2025 tornerà a prendere quota, al cospetto di un’apertura lato giocatore a ragionare su cifre differenti rispetto a quelle molto ambizione richieste nei mesi scorsi, allora il reintegro potrà considerarsi pressoché definitivo. La partita è ancora tutta da giocare, dunque. Ma è evidente che il club abbia teso la mano verso l’incursore a stelle e strisce, mutando il severo quadro precedente, soltanto dopo aver annusato nell’aria la possibilità di scongiurare il suo addio a parametro zero tra dodici mesi, all’indomani del rifiuto a passare all’Aston Villa nell’operazione Douglas Luiz che aveva invece fatto aumentare esponenzialmente le suddette chance.

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Juve, il centrocampo

Il reintegro di McKennie, per altro, andrebbe nell’immediato a tamponare una situazione delicata nel reparto dei centrocampisti con più spiccate doti offensive, dal momento che Adzic e Miretti sono fermi ai box e che Koopmeiners non ha ancora svestito la casacca dell’Atalanta. Al contrario, però, se nelle prossime due settimane tutti i tasselli andassero a comporre il puzzle al momento nella testa del tandem Motta-Giuntoli, la Juventus si ritroverebbe alle prese con numeri anche eccessivi in quella zona del campo. Ed è proprio per questo motivo che, nelle ultime ore, è tornata in voga la possibilità di cedere in prestito per una stagione lo stesso Fabio Miretti, lui per primo desideroso di vivere un’annata da protagonista per responsabilità e per minutaggio in campo.

Non è un segreto che il canterano classe 2003 piaccia al Genoa, in pressing su di lui da inizio estate: nei prossimi giorni, a seconda delle evoluzioni sul fronte McKennie, anche lo scenario intorno a Miretti potrebbe cambiare. I discorsi con il Grifone, d’altronde, dalle trattative per i giovani Muharemovic e Papadopoulos in poi, sono fitti. E piuttosto fluidi.

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Juve, il centrocampo

Il reintegro di McKennie, per altro, andrebbe nell’immediato a tamponare una situazione delicata nel reparto dei centrocampisti con più spiccate doti offensive, dal momento che Adzic e Miretti sono fermi ai box e che Koopmeiners non ha ancora svestito la casacca dell’Atalanta. Al contrario, però, se nelle prossime due settimane tutti i tasselli andassero a comporre il puzzle al momento nella testa del tandem Motta-Giuntoli, la Juventus si ritroverebbe alle prese con numeri anche eccessivi in quella zona del campo. Ed è proprio per questo motivo che, nelle ultime ore, è tornata in voga la possibilità di cedere in prestito per una stagione lo stesso Fabio Miretti, lui per primo desideroso di vivere un’annata da protagonista per responsabilità e per minutaggio in campo.

Non è un segreto che il canterano classe 2003 piaccia al Genoa, in pressing su di lui da inizio estate: nei prossimi giorni, a seconda delle evoluzioni sul fronte McKennie, anche lo scenario intorno a Miretti potrebbe cambiare. I discorsi con il Grifone, d’altronde, dalle trattative per i giovani Muharemovic e Papadopoulos in poi, sono fitti. E piuttosto fluidi.

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