Juve-Todibo, cosa manca per chiudere. Intanto due difensori salutano...

Nonostante la trattativa per il centrale difensivo si stia rivelando più lunga del previsto Giuntoli è sicuro e già fa spazio al nuovo acquisto

TORINO - Come in un infinito tie break tennistico, Juventus e Nizza continuano a scambiarsi proposte e controproposte sul passaggio in bianconero di Jean-Clair Todibo. Per quanto possa sembrare infinito, però, un tie break può terminare da un momento all’altro: due punti di fila e il gioco è fatto. In situazione di perenne “vantaggio” - per restare ancora un attimo nella metafora tennistica - grazie alla volontà del giocatore di vestirsi di bianconero, alla Juve di punti basta farne uno per chiudere la partita. Punto vincente che Cristiano Giuntoli confida di piazzare dopo un lunghissimo scambio, teso da parte bianconera ad abbassare le cifre dell’operazione e a chiuderla con un prestito oneroso con diritto di riscatto, da parte rossonera a mantenere il prezzo di 35 milioni e a ottenere quantomeno un obbligo di riscatto. Difficile sia che l’affare possa chiudersi con un semplice diritto a favore della Juve, si che si concluda con un obbligo senza condizioni: la chiave sarà quasi certamente un obbligo condizionato.

Todibo-Juve, a quali condizioni

E sono le condizioni che farebbero scattare l’obbligo, rendendolo più simile a un prestito con diritto oppure a un obbligo assoluto a seconda della facilità del loro verificarsi, che rappresentano l’ultimo vero nodo da sciogliere nella trattativa. Juventus e Nizza continuano a trattare, con la società bianconera fiduciosa che il club francese alla fine faccia il passo decisivo verso l’intesa. Intesa che può arrivare da un momento all’altro a proiettare Todibo al centro della difesa bianconera in coppia con Gleison Bremer. Proprio il brasiliano, tornato al lavoro lunedì, ieri ha suonato la carica con un post su Instagram: "Si torna in campo con determinazione! Pronto per dare il massimo in questa nuova stagione. Forza Juve!". La nuova difesa bianconera prende dunque forma, ma non solo attraverso le entrate. 

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Rugani-Ajax, Farioli spinge. Djalo in prestito

Dopo il sondaggio del Bologna e le voci su un interesse della Fiorentina, per Daniele Rugani si è fatto avanti con decisione l’Ajax: il trentenne centrale piace al nuovo tecnico Francesco Farioli ed è a propria volta tentato dal prendere parte al progetto di rilancio di un club così prestigioso come quello olandese. L’operazione dovrebbe chiudersi con un prestito secco, con eventuale riscatto da discutere il prossimo anno. Sempre in prestito secco dovrebbe lasciare la Juventus anche Tiago Djaló, acquistato a gennaio dal Lilla per 3,6 milioni, più 1,5 di oneri accessori, battendo la concorrenza dell’Inter e giocando d’anticipo sulla scadenza del contratto prevista allo scorso 30 giugno, per evitare giochi al rialzo sull’ingaggio. Mai sceso in campo col Nizza nella scorsa stagione perché reduce dall’infortunio al crociato del ginocchio destro del marzo 2023, il ventiquattrenne difensore portoghese non era però mai stato impiegato neppure da Allegri, debuttando solo all’ultima giornata contro il Monza, con Montero in panchina. Dopo più di una stagione senza disputare partite ufficiali, Djalo ora ha bisogno di giocare con la continuità che nella Juve non potrebbe avere, per tornare a esprimere le qualità in cui la società bianconera crede fermamente. Da qui l’idea del prestito.

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TORINO - Come in un infinito tie break tennistico, Juventus e Nizza continuano a scambiarsi proposte e controproposte sul passaggio in bianconero di Jean-Clair Todibo. Per quanto possa sembrare infinito, però, un tie break può terminare da un momento all’altro: due punti di fila e il gioco è fatto. In situazione di perenne “vantaggio” - per restare ancora un attimo nella metafora tennistica - grazie alla volontà del giocatore di vestirsi di bianconero, alla Juve di punti basta farne uno per chiudere la partita. Punto vincente che Cristiano Giuntoli confida di piazzare dopo un lunghissimo scambio, teso da parte bianconera ad abbassare le cifre dell’operazione e a chiuderla con un prestito oneroso con diritto di riscatto, da parte rossonera a mantenere il prezzo di 35 milioni e a ottenere quantomeno un obbligo di riscatto. Difficile sia che l’affare possa chiudersi con un semplice diritto a favore della Juve, si che si concluda con un obbligo senza condizioni: la chiave sarà quasi certamente un obbligo condizionato.

Todibo-Juve, a quali condizioni

E sono le condizioni che farebbero scattare l’obbligo, rendendolo più simile a un prestito con diritto oppure a un obbligo assoluto a seconda della facilità del loro verificarsi, che rappresentano l’ultimo vero nodo da sciogliere nella trattativa. Juventus e Nizza continuano a trattare, con la società bianconera fiduciosa che il club francese alla fine faccia il passo decisivo verso l’intesa. Intesa che può arrivare da un momento all’altro a proiettare Todibo al centro della difesa bianconera in coppia con Gleison Bremer. Proprio il brasiliano, tornato al lavoro lunedì, ieri ha suonato la carica con un post su Instagram: "Si torna in campo con determinazione! Pronto per dare il massimo in questa nuova stagione. Forza Juve!". La nuova difesa bianconera prende dunque forma, ma non solo attraverso le entrate. 

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