Toro, il sì di Gosens e il no per Bellanova: vertice Cairo-Vagnati

I granata puntano a chiudere con l’Union Berlino per l’esterno sinistro e alzano il muro per l’azzurro sul quale oltre alla Roma c’è pure lo United

TORINO - Prendere un valido esterno di fascia per la sinistra, senza perdere l’uomo di qualità da quella destra: questi i cardini del confronto tra Cairo e Vagnati volto a definire le priorità del mercato. Nella settimana che può portare alla chiusura per Gosens, la dirigenza granata si trova anche a doversi difendere dagli attacchi per Bellanova. Quest’ultimo ritenuto incedibile - a maggior ragione dopo aver già sacrificato Buongiorno potendo ora contare su 35 milioni (5, rientranti sotto la voce bonus, potranno arrivare via Napoli a fronte del soddisfacimento di una serie di variabili) - ma per quanto messo in mostra al primo anno nel Toro elemento che sarà facilmente ambito fino al gong del mercato. Tra le società che hanno da subito manifestato interesse per Bellanova, e che a folate torna a sondare il terreno, c’è la Roma.

Toro-Gosens: manca l'accordo con Berlino

Mentre dall’estero è il Manchester United - che dal club di Cairo a proposito di esterni aveva già preso Darmian nel 2015 - ad aver bussato per l’ex dell’Inter. Il quale però è ritenuto un punto fermo, un valore non trattabile della squadra affidata a Vanoli. Dopo aver perso Buongiorno non può essere Bellanova, l’elemento dal quale monetizzare (diverso il discorso riferendosi, ad esempio, a Ilic e Sanabria). Se da una parte a Cairo e Vagnati serve polso fermo per dire no alle proposte per l’azzurro, dall’altra la dirigenza si trova quindi nel mezzo della settimana che può portare Gosens al Fila.

Quella che passa dalla trasferta francese (test contro Lione e Metz tra stasera e sabato) è infatti ritenuta dirimente, per far sì che l’affare possa andare in porto. Tanti sono i punti in favore del Torino, però ne manca uno decisivo, l’accordo con l’Union Berlino. Fosse per Gosens l’operazione sarebbe già conclusa. Il tedesco, che in Italia ha disputato quattro stagioni e mezza con l’Atalanta, per poi andare all’Inter dove è rimasto diciotto mesi, in Serie A tornerebbe volentieri.

Toro: servono rinforzi in attacco 

E lo farebbe in quel Toro che ha in Zapata il nuovo capitano, nonché un attaccante che ha uno stretto feeling calcistico con Gosens: i due hanno contribuito da protagonisti all’ascesa dei nerazzurri culminata, la stagione passata, nel successo in Europa League. Per quanto riguarda il lato tecnico, tra i granata e con Vanoli in testa non c’è ombra di dubbio sul valore di Gosens. Uomo a tutta fascia accorto in fase difensiva, e soprattutto con numeri per rendere offensivamente più pericoloso il Torino.

Ed è proprio questa la mancanza che rende necessario l’arrivo del tedesco. Le prove di Pinzolo, tra l’assenza di Vlasic, il ritardo di condizione di Bellanova, e gli indugi sul mercato hanno reso imprescindibile il reperimento di elementi che abbiano qualità per accendere la manovra, per fornire assist o battere a rete. Di occasioni, guardando sia al successo in rimonta contro la Virtus Verona (benedetti i giovani, in quel frangente), che alla sconfitta contro la Cremonese, ne sono arrivate davvero poche.

Gosens: pesa la volontà del giocatore

Resta, però, la questione: come può il Toro convincere l’Union Berlino? Offrendo i 10 milioni che sono la valutazione del cartellino di Gosens (occhio ai possibili reinserimenti di Bologna, Lazio e Benfica). Calibrati tra la spesa sostenuta (15 milioni versati la scorsa estate all’Inter), l’età (30 anni compiuti il 5 luglio) e la volontà del giocatore (il quale, come detto, gradisce il ritorno in Italia). Horst Heldt, ds dell’Union, ha detto che "per il momento non sono arrivate offerte ufficiali". Tradotto: il dirigente sa che Vagnati è pronto a spendere 8 milioni per un prestito oneroso con obbligo di riscatto, ma non gli bastano.

Ne vuole 10 e difficilmente scenderà. Tocca ai granata, fare uno sforzo per assicurarsi il giocatore in grado di alzare la proverbiale asticella. Tenendo conto che, a queste cifre, sono pochi i calciatori capaci di dare la svolta. Intanto un’alternativa, ma parliamo anche di un elemento di oggettive, minori qualità è Doig. Terzino sinistro più volte trattato da Vagnati, e del quale il dt ha parlato con il Sassuolo nell’ambito dei confronti su Erlic, centrale che piace per ovviare al perdurante infortunio di Schuurs. Come pure intriga Nastasic, ex della Fiorentina svincolato dal Maiorca e seguito anche dall’Udinese. Per sostituire Rodriguez, invece, il candidato forte resta Hajdari.

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