Adeyemi, Juve in pole sulle avversarie: galeotto fu il… lockdown

Ritorno di fiamma per l’attaccante del Borussia Dortmund che Giuntoli aveva cercato di prendere quando lavorava per il Napoli

Ritorno di fiamma in piena regola quello di Cristiano Giuntoli per Karim Adeyemi. Il gioiello tedesco del Borussia Dortmund, infatti, è segnato in evidenza sul tablet dell’uomo-mercato bianconero da diversi anni. Galeotto fu il lockdown, quando il dirigente lavorava per il Napoli. Durante quei mesi di clausura forzata Giuntoli guadava 8-10 partite al giorno e rimase stregato da un allora 18enne che faceva faville nel Salisburgo: Adeyemi, appunto. Un innamoramento calcistico a tutti gli effetti, tanto che nell’estate dello stesso anno il club partenopeo bussò alla porta della formazione della galassia Redbull con 15 milioni. Nulla da fare. Gli austriaci respinsero l’assalto in quanto Adeyemi era promesso sposo del Lipsia.

Adeyemi: fine di un ciclo a Dortmund

Una destinazione però non gradita al ragazzo che nel 2020 declinò il trasferimento per accasarsi due anni dopo al Borussia Dortmund. Il resto è storia di oggi: Karim considera concluso il suo ciclo in maglia giallonera e si guarda intorno ormai da qualche settimana. Due le destinazioni che solleticano il classe 2002: Serie A e Premier League. Un paio di società d’Oltremanica si sono già fatte avanti, ma al momento quella in vantaggio-- nei dialoghi è proprio la Vecchia Signora. Aston Villa e West Ham, infatti, non hanno fatto breccia nel talento nativo di Monaco di Baviera. Tra l’altro trattare con Adeyemi non è neppure facile. L’esterno d’attacco non ha agente e lascia curare i suoi interessi professionali direttamente a papà Abbey, di origine nigeriana e vero deus ex machina nella carriera del figlio.

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La cifra che vorrebbe spendere la Juve

Il dt Giuntoli nei giorni scorsi - complice il ritiro della Juve in Germania - ne ha approfittato per incontrarlo, riallacciando i contatti in maniera importante. L’occasione giusta per esplorare una pista mai abbandonata in questi anni. Tradotto: la Juve c’è e fa sul serio sul giocatore tedesco. Le cifre circolate in Germania però sono ritenute eccessive dalle parti della Continassa: troppi i 45-50 milioni di valutazione, mentre a 30-35 la formazione bianconera sarebbe pronta all’affondo. Se ne riparlerà. Con calma e senza fretta, visto che le attuali priorità juventine restano Todibo e Koopmeieners. Affari da chiudere entro i primi d’agosto. Dopodiché toccherà ai nuovi esterni offensivi da consegnare a Thiago Motta. E il ritorno di fiamma per Adeyemi non va affatto trascurato. D’altronde come cantava Antonello Venditti: certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano…

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Ritorno di fiamma in piena regola quello di Cristiano Giuntoli per Karim Adeyemi. Il gioiello tedesco del Borussia Dortmund, infatti, è segnato in evidenza sul tablet dell’uomo-mercato bianconero da diversi anni. Galeotto fu il lockdown, quando il dirigente lavorava per il Napoli. Durante quei mesi di clausura forzata Giuntoli guadava 8-10 partite al giorno e rimase stregato da un allora 18enne che faceva faville nel Salisburgo: Adeyemi, appunto. Un innamoramento calcistico a tutti gli effetti, tanto che nell’estate dello stesso anno il club partenopeo bussò alla porta della formazione della galassia Redbull con 15 milioni. Nulla da fare. Gli austriaci respinsero l’assalto in quanto Adeyemi era promesso sposo del Lipsia.

Adeyemi: fine di un ciclo a Dortmund

Una destinazione però non gradita al ragazzo che nel 2020 declinò il trasferimento per accasarsi due anni dopo al Borussia Dortmund. Il resto è storia di oggi: Karim considera concluso il suo ciclo in maglia giallonera e si guarda intorno ormai da qualche settimana. Due le destinazioni che solleticano il classe 2002: Serie A e Premier League. Un paio di società d’Oltremanica si sono già fatte avanti, ma al momento quella in vantaggio-- nei dialoghi è proprio la Vecchia Signora. Aston Villa e West Ham, infatti, non hanno fatto breccia nel talento nativo di Monaco di Baviera. Tra l’altro trattare con Adeyemi non è neppure facile. L’esterno d’attacco non ha agente e lascia curare i suoi interessi professionali direttamente a papà Abbey, di origine nigeriana e vero deus ex machina nella carriera del figlio.

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